Trasferire i rifiuti in Puglia
La denuncia di Pedicini: "Un costo che poteva essere evitato"
giovedì 31 luglio 2014
15.58
Le discariche del materano sono al collasso. A metà settembre 2014 non riusciranno a contenere più rifiuti. L'unica soluzione attuabile sarà quella di trasferirli in Puglia con un inevitabile aumento dei prezzi sui costi di smaltimento e trasporto che ricadrà interamente sui cittadini.
"All'improvviso la politica si accorge che le discariche del materano sono straripanti e si sarà costretti a trasferire i rifiuti altrove. Ma non ci sono scuse, le responsabilità sono politiche e ben indirizzate, mostrano l'enorme inabilità a gestire questioni basilari per la comunità e per l'ecosistema regionale" tuona Adriano Pedicini, capogruppo in Consiglio comunale Pdl-Fi.
"Lo si era detto che il sistema era al collasso. Era evidente sin da quando nel 2011 il sindaco Adduce sottoscrisse a La Martella "il patto della mondezza" lo fece solo per placare la rivolta del Borgo. E' stato un semplice rimandare il problema, un prender tempo, si perché da quel patto la situazione della discarica è andata peggiorando: di chiusura non se ne è mai parlato concretamente; percolato e compostaggio sono nella più grave dimensione di sempre e non c'è più spazio per conferire altri rifiuti" continua Pedicini.
E ancora, il capogruppo Pdl-Fi insiste sui costi che tutto ciò provocherà: "Adesso si parla di trasferire i rifiuti in Puglia, ma anche questo diventa un punto dubbio che deve essere eventualmente contrattato tra regione Basilicata e Puglia. La soluzione più probabile è quella che sia Massafra, nel suo inceneritore ad accogliere la spazzatura del materano, con un aggravio di circa 200 euro a tonnellata, ma questa purtroppo resta la soluzione più conveniente, qualunque altra avrebbe dimensioni economiche ben più ampie con ricaduta grave sull'utenza con l'inevitabile aumento dei costi del servizio".
"La drammatica situazione delle discariche della provincia, vede Matera con una capacità di conferimento che non potrà andare oltre settembre; Pomarico e Salandra hanno volumetrie esaurite; Tricarico è oramai chiusa. Non ci sono scuse: un fallimento totale sulle politiche ambientali e l'onere maggiore è in capo alla gestione politica regionale, provinciale e comunale. Da non sottovalutare che la responsabilità più grave rimane in capo a questa amministrazione, nel non aver saputo spingere per una vera raccolta differenziata, nel non aver fatto nulla per pressare al rispetto di quanto programmato nel bando di gara" attacca Adriano Pedicini. "Riuso, riciclo parole usate ed abusate da una amministrazione che sino ad oggi ha conferito in discarica volumetrie che poteva fortemente ridurre con una seria e spinta differenziata, che non ha saputo adeguare e migliorare la raccolta dei rifiuti, che dice di mantenerla al 30 per cento, ma che nella realtà nascondendo la verità, continua ad improvvisare", conclude il consigliere comunale d'opposizione.
"All'improvviso la politica si accorge che le discariche del materano sono straripanti e si sarà costretti a trasferire i rifiuti altrove. Ma non ci sono scuse, le responsabilità sono politiche e ben indirizzate, mostrano l'enorme inabilità a gestire questioni basilari per la comunità e per l'ecosistema regionale" tuona Adriano Pedicini, capogruppo in Consiglio comunale Pdl-Fi.
"Lo si era detto che il sistema era al collasso. Era evidente sin da quando nel 2011 il sindaco Adduce sottoscrisse a La Martella "il patto della mondezza" lo fece solo per placare la rivolta del Borgo. E' stato un semplice rimandare il problema, un prender tempo, si perché da quel patto la situazione della discarica è andata peggiorando: di chiusura non se ne è mai parlato concretamente; percolato e compostaggio sono nella più grave dimensione di sempre e non c'è più spazio per conferire altri rifiuti" continua Pedicini.
E ancora, il capogruppo Pdl-Fi insiste sui costi che tutto ciò provocherà: "Adesso si parla di trasferire i rifiuti in Puglia, ma anche questo diventa un punto dubbio che deve essere eventualmente contrattato tra regione Basilicata e Puglia. La soluzione più probabile è quella che sia Massafra, nel suo inceneritore ad accogliere la spazzatura del materano, con un aggravio di circa 200 euro a tonnellata, ma questa purtroppo resta la soluzione più conveniente, qualunque altra avrebbe dimensioni economiche ben più ampie con ricaduta grave sull'utenza con l'inevitabile aumento dei costi del servizio".
"La drammatica situazione delle discariche della provincia, vede Matera con una capacità di conferimento che non potrà andare oltre settembre; Pomarico e Salandra hanno volumetrie esaurite; Tricarico è oramai chiusa. Non ci sono scuse: un fallimento totale sulle politiche ambientali e l'onere maggiore è in capo alla gestione politica regionale, provinciale e comunale. Da non sottovalutare che la responsabilità più grave rimane in capo a questa amministrazione, nel non aver saputo spingere per una vera raccolta differenziata, nel non aver fatto nulla per pressare al rispetto di quanto programmato nel bando di gara" attacca Adriano Pedicini. "Riuso, riciclo parole usate ed abusate da una amministrazione che sino ad oggi ha conferito in discarica volumetrie che poteva fortemente ridurre con una seria e spinta differenziata, che non ha saputo adeguare e migliorare la raccolta dei rifiuti, che dice di mantenerla al 30 per cento, ma che nella realtà nascondendo la verità, continua ad improvvisare", conclude il consigliere comunale d'opposizione.