Tragedia in campagna, morti due fratelli

Si ribalta mietitrebbia e travolge i due uomini. Incidente avvenuto a Miglionico

sabato 22 giugno 2019 19.34
Tragedia in campagna. Due fratelli di Pomarico, di 55 e 58 anni, hanno perso la vita questo pomeriggio nelle campagne di Miglionico, in contrada Basento, per il ribaltamento di una mietritrebbia.

Per cause da accertare il mezzo agricolo si è ribaltato ed ha travolto i due uomini.

Sul posto è intervenuta una squadra di Vigili del fuoco del Comando provinciale di Matera. Indagano i Carabinieri.

Per i due fratelli sono stati vani i soccorsi del 118. Coinvolta anche una giovane donna di 19 anni, residente a Miglionico, figlia di una delle vittime, che è stata soccorsa e trasportata in ospedale a Matera dove è ricoverata.

AGGIORNAMENTO DEL 24 GIUGNO
Si sono svolti nella Chiesa madre di Miglionico i funerali di Francesco e Giovanni Ragone, morti sabato nell'incidente in campagna. Era rimasta ferita anche la figlia di Giovanni, nel frattempo dimessa dall'ospedale.

A Miglionico è stata giornata di lutto cittadino.

Il rito delle esequie è stato celebrato dall'arcivescovo di Matera-Irsina Giuseppe Antonio Caiazzo.

"Quello che stiamo vivendo è uno dei momenti in cui non bisogna dire parole ma mettere insieme mente, cuore e in particolare la preghiera fissando queste due bare - ha detto Caiazzo nell'omelia - . Dentro ci sono due corpi, quelli di Giovanni e Francesco che durante una delle tante giornate di lavoro, sotto il sole cocente, sono rimasti travolti e uccisi dalla stessa macchina che doveva raccogliere il grano per diventare pane, sostentamento per loro e i familiari".

"E' un dolore che appartiene a tutti, un dramma perché si è consumato nel mentre lavoravano e il sudore rigava i loro volti e i loro corpi", ha aggiunto l'arcivescovo, che leggendo brani del Vangelo ha offerto parole di vicinanza alle famiglie.

"La mia presenza, oggi a Miglionico, è quella di tutta la nostra Chiesa locale che, attraverso queste povere parole cercano di darvi forza, coraggio - ha detto ancora Caiazzo - e dirvi che vi siamo sinceramente vicini. Questi nostri fratelli, dicevo, sono morti mentre lavoravano nel proprio campo e stavano raccogliendo il frutto dei loro sacrifici, perché amavano la terra e la rispettavano. Da questo fatto dobbiamo imparare, sia io che voi, che siamo stati creati per qualcosa di più grande. Indipendentemente se abbiamo fede o meno, ma qui, in questa chiesa, davanti a queste due bare c'è una grande lezione di vita e guai a noi se non prestassimo attenzione. Il lavoro è certamente un bene grande ma, purtroppo, spesso mette a repentaglio la vita".

"Sembra assurdo ma da questi eventi, un prezzo enorme da pagare, deve crescere l'amore verso la vita affinché la nostra convivenza diventi casa abitabile dove la comunione, la compartecipazione, la solidarietà, la vicinanza prendano posto all'indifferenza e alle divisioni e lotte", ha detto ancora monsignor Caiazzo.