Torna l'ora solare
Stanotte lancette indietro di un'ora
sabato 26 ottobre 2019
Torna l'ora solare. Lancette indietro di un'ora nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre per salutare l'ora legale, che con la bella stagione ci ha garantito luce nell'arco della giornata e meno consumi in bolletta sul fronte dell'energia.
Un'ora in più di sonno che tuttavia porta con se alcune conseguenze. Qualcuno, infatti, potrà lamentare disturbi come insonnia, sonno interrotto e difficoltà ad addormentarsi. All'inizio il cambio d'ora avrà ripercussioni sulla capacità di concentrazione mentre la sonnolenza prenderà il sopravvento. Altri potrebbero avere più difficoltà ad adattarsi al nuovo ritmo e la richiesta di cibo da parte del nostro corpo potrebbe non essere sincronizzata con l'orologio. I fastidi sono comunque di breve durata e lievi.
E' utile ricordare che questo cambio d'orario potrebbe essere l'ultimo poiché la Commissione europea ne ha già proposto l'abolizione. Dopo una serie di vicissitudini si è arrivati alla soluzione di far decidere autonomamente agli Stati membri se mantenere il cambio dell'ora o abrogarlo. L'Italia ha tempo fino ad aprile del 2020 per effettuare la scelta, le cui modalità sono tuttavia ancora da definire.
Un'ora in più di sonno che tuttavia porta con se alcune conseguenze. Qualcuno, infatti, potrà lamentare disturbi come insonnia, sonno interrotto e difficoltà ad addormentarsi. All'inizio il cambio d'ora avrà ripercussioni sulla capacità di concentrazione mentre la sonnolenza prenderà il sopravvento. Altri potrebbero avere più difficoltà ad adattarsi al nuovo ritmo e la richiesta di cibo da parte del nostro corpo potrebbe non essere sincronizzata con l'orologio. I fastidi sono comunque di breve durata e lievi.
E' utile ricordare che questo cambio d'orario potrebbe essere l'ultimo poiché la Commissione europea ne ha già proposto l'abolizione. Dopo una serie di vicissitudini si è arrivati alla soluzione di far decidere autonomamente agli Stati membri se mantenere il cambio dell'ora o abrogarlo. L'Italia ha tempo fino ad aprile del 2020 per effettuare la scelta, le cui modalità sono tuttavia ancora da definire.