Svimez e Comune lavoreranno insieme al Piano Strategico della città
Giovedì l'incontro nella sede municipale
domenica 6 marzo 2016
"Una sfida importante per il Mezzogiorno con premesse molto concrete per un piano di lavoro operativo". Così il presidente dello Svimez, Adriano Giannola ha definito il momento che Matera sta vivendo, nel corso dell'incontro che si è svolto al Comune con il sindaco Raffaello de Ruggieri e il vice sindaco Giovanni Schiuma.
Presenti alla riunione, che apre una serie di incontri operativi fissati a breve termine, l'on. Vincenzo Viti che ha accompagnato la delegazione dell'ente, il prof. Severino Romano docente dell'Università di Basilicata insieme ad una delegazione dello Svimez composta dal direttore generale Riccardo Padovani e da Giuseppe Provenzano.
L'incontro è stato aperto dall'on. Viti: "Oggi siamo qui perché è necessario fare sistema attorno all'esperienza materana. Il sindaco ha introdotto elementi critici relativi al ruolo della città, del territorio. Lo dimostra la scelta dei componenti della Fondazione Matera-Basilicata 2019, sottratta all'ispirazione di qualcuno che voleva intestarsi la gestione. Il compito principale, ora, è dare vita al Piano strategico che conduca al ruolo fondamentale della città. A questo tavolo, oggi, sono riuniti un grande istituto come lo Svimez, l'Università e il Comune impegnati in un lavoro che li vedrà insieme".
Numerosi i temi affrontati, ispirati al quadro generale redatto dal Comune nel quale sono contenuti elementi che vanno dagli indicatori amministrativi, economici e sociali relativi alla città e al territorio, alla dotazione di qualità e servizi, fino al trend della popolazione. Allo Svimez è stato inoltre illustrato il documento preliminare al Piano Strategico redatto dall'assessorato alla Pianificazione strategica, strumento che interviene su diversi livelli a cominciare dalla visione generale della città per giungere all'analisi degli obiettivi strategici quali quelli legati alle produzioni culturali e creative, al turismo sostenibile, alla conoscenza e innovazione, ai prodotti agro-alimentari.
"Il Piano strategico – ha spiegato il sindaco – si inserisce in una visione ampia della città, chiamata a superare i limiti della globalità. Con l'ausilio qualificato dello Svimez, Matera – ha aggiunto il sindaco – si appresta a costruire una fase fondamentale del suo percorso attraverso reti istituzionali e alleanze, a conferma che la nostra città rappresenta un Sud che non abbassa la testa, ma costruisce itinerari futuri. Trasformeremo Matera in una officina operativa con uno sguardo complessivo sulla città e sugli scenari che si prospettano. Il brand Matera, inteso come ruolo-vessillo per il Sud, deve diventare punto di riferimento di un'area vasta. Capitalizzare la vittoria vuol dire affrontare anche la forza contrattuale di questa città, simbolo di catalizzazione per la rigenerazione economica e culturale del territorio".
"Quello che ci attende – ha spiegato il presidente Giannola, legato da un rapporto personale e di lunga data con il sindaco de Ruggieri – è un compito impegnativo. Il nostro non sarà solo un apporto tecnico. La scheda di lettura che ci è stata proposta dal Comune, ci stimola molto. La Basilicata, in senso ampio, rappresenta una realtà da considerare come un laboratorio. E' da qui che dobbiamo ripartire, pensando a Matera come punto di riferimento, guardando alla Basilicata come territorio-cerniera; l'idea della sfida sta tutta qui. Partendo dalla cultura, dalle eccellenze e dalla logistica intesa come accessibilità, si può lavorare per trasformarla in punto focale".
Il prof. Romano ha sottolineato il tema della città-faro, emerso nel corso dell'incontro, confermando la disponibilità dell'Università di Basilicata a far parte del team di lavoro: "Questo ruolo deve tradursi concretamente nelle politiche regionali, con uno sguardo proiettato verso il territorio e le aree interne. L'attenzione – ha aggiunto – va concentrata sui piani operativi che stanno partendo dalla Regione".
Il direttore generale di Svimez Riccardo Padovani ha sottolineato: "La strategia da mettere a sistema è quella legata al ruolo-cerniera della regione, e dunque affrontare prioritariamente il problema dell'accessibilità, sia sotto il profilo ferroviario che nel collegamento verso l'area jonica. Quando si parla di polo attrattore – ha aggiunto – i beni culturali possono essere lo strumento inserito in un contesto che - attraverso un sistema adeguato di trasporti e relazioni interconnesse, lega il patrimonio e i bacini culturali del Mezzogiorno all'evento Matera 2019: e in particolare delle fasce longitudinali nord-sud ed est-ovest da Lecce-Taranto-Bari a Salerno-Napoli a Paestum-Maratea, dei numerosi Parchi regionali e del Pollino, dell'arco jonico e della Magna grecia".
Giuseppe Provenzano, esperto della Svimez, ha specificato: "L'idea di fondo che ci ha mossi a occuparci nel Rapporto di Matera 2019 è stata quella di riflettere su ciò che le capitali europee per la cultura possono rappresentare per l'economia di un territorio nel suo complesso. Per dar solidità e durevolezza al processo di sviluppo occorrono un insieme di politiche. Il rischio da evitare è quello di una separazione fra chi ne beneficia in termini di consumo e produzione culturale e chi invece ne è escluso o addirittura ne subisce i costi".
Le conclusioni sono state affidate al vice sindaco, nonché assessore all'Innovazione ed estensore del Piano strategico, Giovanni Schiuma: "Il Piano strategico non è un semplice piano programmatico, ma uno strumento di rigenerazione territoriale e soprattutto culturale. Un passaggio come questo, assume una importanza sostanziale, perché interviene sullo sviluppo economico e socio culturale a lungo termine. L'Ufficio di pianificazione strategica del Comune si sta muovendo su due livelli: la pianificazione dei fondi di finanziamento per l'attuazione dei progetti di sviluppo locale e dall'altro nella definizione metodologica e operativa che condurrò alla redazione del Piano strategico e all'avvio del processo di pianificazione strategica, come strumento di governo del territorio.
In questo senso – conclude l'assessore - Matera 2019 riveste un ruolo fondamentale, come strumento di identificazione del territorio e costruzione di una reputazione di servizi turistici ed economico produttivi di natura sostenibile. Il Piano strategico rappresenta lo strumento per definire il futuro assetto socio-economico della città e del suo territorio".
Presenti alla riunione, che apre una serie di incontri operativi fissati a breve termine, l'on. Vincenzo Viti che ha accompagnato la delegazione dell'ente, il prof. Severino Romano docente dell'Università di Basilicata insieme ad una delegazione dello Svimez composta dal direttore generale Riccardo Padovani e da Giuseppe Provenzano.
L'incontro è stato aperto dall'on. Viti: "Oggi siamo qui perché è necessario fare sistema attorno all'esperienza materana. Il sindaco ha introdotto elementi critici relativi al ruolo della città, del territorio. Lo dimostra la scelta dei componenti della Fondazione Matera-Basilicata 2019, sottratta all'ispirazione di qualcuno che voleva intestarsi la gestione. Il compito principale, ora, è dare vita al Piano strategico che conduca al ruolo fondamentale della città. A questo tavolo, oggi, sono riuniti un grande istituto come lo Svimez, l'Università e il Comune impegnati in un lavoro che li vedrà insieme".
Numerosi i temi affrontati, ispirati al quadro generale redatto dal Comune nel quale sono contenuti elementi che vanno dagli indicatori amministrativi, economici e sociali relativi alla città e al territorio, alla dotazione di qualità e servizi, fino al trend della popolazione. Allo Svimez è stato inoltre illustrato il documento preliminare al Piano Strategico redatto dall'assessorato alla Pianificazione strategica, strumento che interviene su diversi livelli a cominciare dalla visione generale della città per giungere all'analisi degli obiettivi strategici quali quelli legati alle produzioni culturali e creative, al turismo sostenibile, alla conoscenza e innovazione, ai prodotti agro-alimentari.
"Il Piano strategico – ha spiegato il sindaco – si inserisce in una visione ampia della città, chiamata a superare i limiti della globalità. Con l'ausilio qualificato dello Svimez, Matera – ha aggiunto il sindaco – si appresta a costruire una fase fondamentale del suo percorso attraverso reti istituzionali e alleanze, a conferma che la nostra città rappresenta un Sud che non abbassa la testa, ma costruisce itinerari futuri. Trasformeremo Matera in una officina operativa con uno sguardo complessivo sulla città e sugli scenari che si prospettano. Il brand Matera, inteso come ruolo-vessillo per il Sud, deve diventare punto di riferimento di un'area vasta. Capitalizzare la vittoria vuol dire affrontare anche la forza contrattuale di questa città, simbolo di catalizzazione per la rigenerazione economica e culturale del territorio".
"Quello che ci attende – ha spiegato il presidente Giannola, legato da un rapporto personale e di lunga data con il sindaco de Ruggieri – è un compito impegnativo. Il nostro non sarà solo un apporto tecnico. La scheda di lettura che ci è stata proposta dal Comune, ci stimola molto. La Basilicata, in senso ampio, rappresenta una realtà da considerare come un laboratorio. E' da qui che dobbiamo ripartire, pensando a Matera come punto di riferimento, guardando alla Basilicata come territorio-cerniera; l'idea della sfida sta tutta qui. Partendo dalla cultura, dalle eccellenze e dalla logistica intesa come accessibilità, si può lavorare per trasformarla in punto focale".
Il prof. Romano ha sottolineato il tema della città-faro, emerso nel corso dell'incontro, confermando la disponibilità dell'Università di Basilicata a far parte del team di lavoro: "Questo ruolo deve tradursi concretamente nelle politiche regionali, con uno sguardo proiettato verso il territorio e le aree interne. L'attenzione – ha aggiunto – va concentrata sui piani operativi che stanno partendo dalla Regione".
Il direttore generale di Svimez Riccardo Padovani ha sottolineato: "La strategia da mettere a sistema è quella legata al ruolo-cerniera della regione, e dunque affrontare prioritariamente il problema dell'accessibilità, sia sotto il profilo ferroviario che nel collegamento verso l'area jonica. Quando si parla di polo attrattore – ha aggiunto – i beni culturali possono essere lo strumento inserito in un contesto che - attraverso un sistema adeguato di trasporti e relazioni interconnesse, lega il patrimonio e i bacini culturali del Mezzogiorno all'evento Matera 2019: e in particolare delle fasce longitudinali nord-sud ed est-ovest da Lecce-Taranto-Bari a Salerno-Napoli a Paestum-Maratea, dei numerosi Parchi regionali e del Pollino, dell'arco jonico e della Magna grecia".
Giuseppe Provenzano, esperto della Svimez, ha specificato: "L'idea di fondo che ci ha mossi a occuparci nel Rapporto di Matera 2019 è stata quella di riflettere su ciò che le capitali europee per la cultura possono rappresentare per l'economia di un territorio nel suo complesso. Per dar solidità e durevolezza al processo di sviluppo occorrono un insieme di politiche. Il rischio da evitare è quello di una separazione fra chi ne beneficia in termini di consumo e produzione culturale e chi invece ne è escluso o addirittura ne subisce i costi".
Le conclusioni sono state affidate al vice sindaco, nonché assessore all'Innovazione ed estensore del Piano strategico, Giovanni Schiuma: "Il Piano strategico non è un semplice piano programmatico, ma uno strumento di rigenerazione territoriale e soprattutto culturale. Un passaggio come questo, assume una importanza sostanziale, perché interviene sullo sviluppo economico e socio culturale a lungo termine. L'Ufficio di pianificazione strategica del Comune si sta muovendo su due livelli: la pianificazione dei fondi di finanziamento per l'attuazione dei progetti di sviluppo locale e dall'altro nella definizione metodologica e operativa che condurrò alla redazione del Piano strategico e all'avvio del processo di pianificazione strategica, come strumento di governo del territorio.
In questo senso – conclude l'assessore - Matera 2019 riveste un ruolo fondamentale, come strumento di identificazione del territorio e costruzione di una reputazione di servizi turistici ed economico produttivi di natura sostenibile. Il Piano strategico rappresenta lo strumento per definire il futuro assetto socio-economico della città e del suo territorio".