Suore vittime di tentata truffa a Matera
La Polizia di Stato: "Non accettate la rivista Polizia Moderna"
venerdì 6 febbraio 2015
21.08
La Questura di Matera allerta i cittadini del tentativo di truffa che si nasconde sotto la presunta vendita del mensile "Polizia Moderna". Anche nella città dei Sassi si è registrato un caso di questo tipo, immediatamente sventato dalla Polizia di Stato.
Telefonate frequenti a studi professionali, negozianti o, come nel caso in oggetto, a suore, in cui si propone un contratto di vendita di riviste di Polizia, in realtà inesistenti, in cambio di 100 o 200 euro, sono state segnalate in Questura con una certa frequenza.
Nel caso specifico, però, le suore sono state meno ingenue di quanto il truffatore si aspettasse. Contattate telefonicamente da un certo "dottor Marino della polizia di Roma" che comunicava l'imminente arrivo nella loro struttura delle riviste di Polizia, le suore si sono insospettite dell'insolito annuncio e hanno rifiutato. Nonostante ciò, il plico non richiesto contenente fra l'altro vecchie riviste che nulla avevano a che vedere con Polizia Moderna, è giunto comunque a destinazione, ed una suora ignara del precedente contatto, ha pagato in contrassegno il valore di 106 euro.
Avvertita la Superiora, quest'ultima ha subito chiamato la Polizia di Stato: il personale della squadra della Polizia Amministrativa della Questura di Matera, si è recato immediatamente sul posto, ha sentito i fatti, e presa la denuncia a domicilio ha immediatamente avvertito il Magistrato di turno, che ha disposto il blocco della cifra versata e la sospensione del versamento presso le Poste. Le indagini, tese a risalire al responsabile della tentata truffa, sono aperte: questa volta non è andata a buon fine.
La Questura di Matera coglie l'occasione per ricordare che "Polizia Moderna" è la rivista ufficiale della Polizia di Stato con diffusione interna e non viene assolutamente venduta mediante abbonamento ad organi esterni o porta a porta. "Diffidate da chi per telefono prova a vendere queste riviste e denunciate immediatamente questi episodi: eviterete una truffa e ci aiuterete ad eliminare dal mercato persone che ingannano utilizzando pretestuosamente il nome Polizia di Stato", conclude la nota.
Telefonate frequenti a studi professionali, negozianti o, come nel caso in oggetto, a suore, in cui si propone un contratto di vendita di riviste di Polizia, in realtà inesistenti, in cambio di 100 o 200 euro, sono state segnalate in Questura con una certa frequenza.
Nel caso specifico, però, le suore sono state meno ingenue di quanto il truffatore si aspettasse. Contattate telefonicamente da un certo "dottor Marino della polizia di Roma" che comunicava l'imminente arrivo nella loro struttura delle riviste di Polizia, le suore si sono insospettite dell'insolito annuncio e hanno rifiutato. Nonostante ciò, il plico non richiesto contenente fra l'altro vecchie riviste che nulla avevano a che vedere con Polizia Moderna, è giunto comunque a destinazione, ed una suora ignara del precedente contatto, ha pagato in contrassegno il valore di 106 euro.
Avvertita la Superiora, quest'ultima ha subito chiamato la Polizia di Stato: il personale della squadra della Polizia Amministrativa della Questura di Matera, si è recato immediatamente sul posto, ha sentito i fatti, e presa la denuncia a domicilio ha immediatamente avvertito il Magistrato di turno, che ha disposto il blocco della cifra versata e la sospensione del versamento presso le Poste. Le indagini, tese a risalire al responsabile della tentata truffa, sono aperte: questa volta non è andata a buon fine.
La Questura di Matera coglie l'occasione per ricordare che "Polizia Moderna" è la rivista ufficiale della Polizia di Stato con diffusione interna e non viene assolutamente venduta mediante abbonamento ad organi esterni o porta a porta. "Diffidate da chi per telefono prova a vendere queste riviste e denunciate immediatamente questi episodi: eviterete una truffa e ci aiuterete ad eliminare dal mercato persone che ingannano utilizzando pretestuosamente il nome Polizia di Stato", conclude la nota.