Su Rai Storia il documentario "La città nella roccia"
Dedicato a Matera, in onda il 30 e il 31 dicembre
domenica 30 dicembre 2018
È dedicata a Matera l'ultima puntata del ciclo di appuntamenti televisivi che andrà in onda su Rai Storia ed è stato realizzato nell'ambito di un accordo sottoscritto tra la Regione Basilicata e la Rai.
Città tra le più antiche al mondo, Matera - dal 1993 patrimonio dell'umanità Unesco - è per alcuni aspetti davvero unica: per il luogo dove è sorta, una profonda gravina, e per la sua configurazione, di cui colpiscono subito gli straordinari Sassi, quartieri scavati nel tufo della montagna. Una città, un paesaggio e una storia che Gianluca Miligi racconta nel documentario "La città nella roccia", in onda oggi 30 dicembre alle 23.00 e lunedì 31 alle 19.00 su Rai Storia, per l'ultima puntata della serie televisiva "Voci di una terra, Basilicata".
"Esiste una Matera "di sopra" (il Piano), esiste anche una città "di sotto", quella invisibile, ipogea, labirintica, piena di sorprese", evidenzia l'Ufficio Sistemi culturali e turistici del Dipartimento regionale Presidenza della Giunta. "Raccontare la natura dell'intera città, nelle sue diverse dimensioni, è anche non dimenticare che essa si è sviluppata mediante un'originale "architettura in negativo": si scava per ottenere spazi - abitazioni o le meravigliose chiese-cripte rupestri - e, al tempo stesso, per aver il materiale per nuove costruzioni".
Città tra le più antiche al mondo, Matera - dal 1993 patrimonio dell'umanità Unesco - è per alcuni aspetti davvero unica: per il luogo dove è sorta, una profonda gravina, e per la sua configurazione, di cui colpiscono subito gli straordinari Sassi, quartieri scavati nel tufo della montagna. Una città, un paesaggio e una storia che Gianluca Miligi racconta nel documentario "La città nella roccia", in onda oggi 30 dicembre alle 23.00 e lunedì 31 alle 19.00 su Rai Storia, per l'ultima puntata della serie televisiva "Voci di una terra, Basilicata".
"Esiste una Matera "di sopra" (il Piano), esiste anche una città "di sotto", quella invisibile, ipogea, labirintica, piena di sorprese", evidenzia l'Ufficio Sistemi culturali e turistici del Dipartimento regionale Presidenza della Giunta. "Raccontare la natura dell'intera città, nelle sue diverse dimensioni, è anche non dimenticare che essa si è sviluppata mediante un'originale "architettura in negativo": si scava per ottenere spazi - abitazioni o le meravigliose chiese-cripte rupestri - e, al tempo stesso, per aver il materiale per nuove costruzioni".