Stop vandalismo nel Parco della Murgia Materana
MaterAzione e l’Ass. Brio Matera tuonano ancora contro il degrado
lunedì 28 novembre 2016
13.25
Non più procrastinabile la chiusura del Parco della Murgia materana nelle ore notturne. Un'ipotesi che riaffiora nelle proposte di due associazioni impegnate da anni sul tema della tutela dell'ambiente: il gruppo di azione civica MaterAzione e l'associazione culturale Brio Matera.
Una drastica soluzione ma necessaria con l'obiettivo di porre un freno ad atti vandalici, abbandono incontrollato di rifiuti, episodi di bracconaggio in un'area che a volte diventa terra di nessuno. Un'area molto fragile, che custodisce ricchezze di inestimabile valore sia sotto il profilo naturalistico che sotto il profilo storico e archeologico.
Le motivazioni nel comunicato congiunto: "Come soggetti civici e culturali di Matera, siamo molto lieti che le nostre istanze sulla salvaguardia e controllo dell'area del Parco della Murgia siano in piena consonanza anche con chi, negli ultimi due anni, in essa ha svolto per la prima volta il servizio di vigilanza e prevenzione degli illeciti ambientali.Il riferimento è anzitutto all'essenzialità del servizio di vigilanza, controllo e prevenzione per un'area protetta tanto ampia e morfo-naturalisticamente variegata, come quella della Murgia Materana, argomento da noi propugnato da anni; imprescindibilità chiaramente confermata anche dai riscontri oggettivi emersi dal confronto fecondo con le guardie giurate venatorie-ambientali che hanno svolto tale servizio, in detto periodo.Ci preme rimarcare poi la rilevanza che riveste la regolamentazione dei punti di accesso all'area protetta, di entità commisurata al grado di frequentazione e di antropizzazione dei vari siti della stessa.Da tempi non sospetti, le scriventi associazioni ritengono che le aree più frequentate del Parco, come Murgia Timone e Murgecchia, necessitino di un sistema di chiusura notturna, del tipo a sbarra meccanica o elettrica o a dissuasori mobili, che impedisca il transito ai veicoli a motore e il perpetuarsi di atti di vandalismo e abbandono incontrollato di rifiuti, la maggior parte dei quali avviene proprio con i "favori dell'oscurità", come rivelato altresì dalle giornate ecologiche svolte negli anni in queste zone. Seguendo questa linea di buon senso, per le zone meno frequentate, ma spesso più pregevoli e fragili, l'accesso ai mezzi a motore, dovrebbe essere negato del tutto, salvo che per gli aventi diritto; ciò è l'unico modo per impedire, ad esempio, gli atti di bracconaggio o l'abbandono di rifiuti spesso pericolosi, più volte verificatosi.Da ultimo, auspichiamo che le tante denunce e incontri istituzionali presso la Regione Basilicata sul problema arcinoto dell'inquinamento del torrente Gravina, annotato anche da chi ha svolto la sorveglianza negli ultimi due anni, si concretizzino finalmente nei progetti esecutivi per l'adeguamento effettivo del sistema di depurazione materano, il cui cattivo funzionamento è tra i principali indiziati della contaminazione del corso d'acqua che attraversa il Parco".
Una drastica soluzione ma necessaria con l'obiettivo di porre un freno ad atti vandalici, abbandono incontrollato di rifiuti, episodi di bracconaggio in un'area che a volte diventa terra di nessuno. Un'area molto fragile, che custodisce ricchezze di inestimabile valore sia sotto il profilo naturalistico che sotto il profilo storico e archeologico.
Le motivazioni nel comunicato congiunto: "Come soggetti civici e culturali di Matera, siamo molto lieti che le nostre istanze sulla salvaguardia e controllo dell'area del Parco della Murgia siano in piena consonanza anche con chi, negli ultimi due anni, in essa ha svolto per la prima volta il servizio di vigilanza e prevenzione degli illeciti ambientali.Il riferimento è anzitutto all'essenzialità del servizio di vigilanza, controllo e prevenzione per un'area protetta tanto ampia e morfo-naturalisticamente variegata, come quella della Murgia Materana, argomento da noi propugnato da anni; imprescindibilità chiaramente confermata anche dai riscontri oggettivi emersi dal confronto fecondo con le guardie giurate venatorie-ambientali che hanno svolto tale servizio, in detto periodo.Ci preme rimarcare poi la rilevanza che riveste la regolamentazione dei punti di accesso all'area protetta, di entità commisurata al grado di frequentazione e di antropizzazione dei vari siti della stessa.Da tempi non sospetti, le scriventi associazioni ritengono che le aree più frequentate del Parco, come Murgia Timone e Murgecchia, necessitino di un sistema di chiusura notturna, del tipo a sbarra meccanica o elettrica o a dissuasori mobili, che impedisca il transito ai veicoli a motore e il perpetuarsi di atti di vandalismo e abbandono incontrollato di rifiuti, la maggior parte dei quali avviene proprio con i "favori dell'oscurità", come rivelato altresì dalle giornate ecologiche svolte negli anni in queste zone. Seguendo questa linea di buon senso, per le zone meno frequentate, ma spesso più pregevoli e fragili, l'accesso ai mezzi a motore, dovrebbe essere negato del tutto, salvo che per gli aventi diritto; ciò è l'unico modo per impedire, ad esempio, gli atti di bracconaggio o l'abbandono di rifiuti spesso pericolosi, più volte verificatosi.Da ultimo, auspichiamo che le tante denunce e incontri istituzionali presso la Regione Basilicata sul problema arcinoto dell'inquinamento del torrente Gravina, annotato anche da chi ha svolto la sorveglianza negli ultimi due anni, si concretizzino finalmente nei progetti esecutivi per l'adeguamento effettivo del sistema di depurazione materano, il cui cattivo funzionamento è tra i principali indiziati della contaminazione del corso d'acqua che attraversa il Parco".