Staff sindaco, le perplessità della Cisl
Procedura corretta ma urge trasparenza
giovedì 28 agosto 2014
13.19
Dopo il consigliere Pedicini, anche la Cisl di Matera ha commentato la decisione della giunta comunale di riconoscere dei compensi aggiuntivi in favore dello staff del sindaco e dei funzionari che collaborano negli assessorati.
Una nota nella quale il segretario, Giorgio Casiello, evitando con prudenza di scivolare in una diatriba politica, pone l'accento sui dipendenti coinvolti nella vicenda sottolineando che sono " dipendenti a cui sono stati affidati ulteriori compiti, quasi per tutti in aggiunta ai compiti ordinariamente svolti" a cui il Comune riconoscere "una indennità aggiuntiva di 200 euro lordi (circa 135 euro netti) che assorbe tutto il lavoro straordinario eventualmente richiesto e non permette di percepire la quota di produttività collettiva che gli altri dipendenti invece possono continuare a percepire".
"Se vogliamo, per assurdo, l'intera operazione è invece a vantaggio di tutti i dipendenti comunali, in quanto i componenti lo staff, come detto, non partecipano alla sottrazione di fondi per lo straordinario e per la produttività collettiva che rimangono così a disposizione del rimanente personale" sottolinea il segretario Cisl.
Dunque non si tratta di "fortunati" bensì di dipendenti oberati di lavoro, individuati secondo procedure previste per legge in cui "l'assistenza agli organi politici si può assumere, col metodo della così detta 'fiduciarietà', del personale da collocare nelle segreterie e riconoscergli, oltre allo stipendio, anche una indennità aggiuntiva onnicomprensiva".
A tal proposito, però, nella nota sindacale non manca una frecciatina al primo cittadino, Salvatore Adduce, a cui si contesta la poca condivisione e la scarsa trasparenza utilizzata dal governo cittadino per individuare i funzionari chiamati a svolgere determinati ruoli della macchina comunale: "Sarebbe stato necessario e corretto che le procedure di individuazione dei colleghi chiamati a svolgere questi ruoli fossero state pubbliche e trasparenti, come la legge prescrive, al fine di evitare letture distorte e per scongiurare che in questo periodo delicato si forniscano spunti per parlare di fatti che, diversamente gestiti, avrebbero potuto avere la condivisione dei colleghi ed evitato la diffusione impropria di notizie che apportano discredito su tutto il personale dell'Amministrazione comunale di Matera".
In pratica, salvata la sostanza resta da discutere la forma.
Una nota nella quale il segretario, Giorgio Casiello, evitando con prudenza di scivolare in una diatriba politica, pone l'accento sui dipendenti coinvolti nella vicenda sottolineando che sono " dipendenti a cui sono stati affidati ulteriori compiti, quasi per tutti in aggiunta ai compiti ordinariamente svolti" a cui il Comune riconoscere "una indennità aggiuntiva di 200 euro lordi (circa 135 euro netti) che assorbe tutto il lavoro straordinario eventualmente richiesto e non permette di percepire la quota di produttività collettiva che gli altri dipendenti invece possono continuare a percepire".
"Se vogliamo, per assurdo, l'intera operazione è invece a vantaggio di tutti i dipendenti comunali, in quanto i componenti lo staff, come detto, non partecipano alla sottrazione di fondi per lo straordinario e per la produttività collettiva che rimangono così a disposizione del rimanente personale" sottolinea il segretario Cisl.
Dunque non si tratta di "fortunati" bensì di dipendenti oberati di lavoro, individuati secondo procedure previste per legge in cui "l'assistenza agli organi politici si può assumere, col metodo della così detta 'fiduciarietà', del personale da collocare nelle segreterie e riconoscergli, oltre allo stipendio, anche una indennità aggiuntiva onnicomprensiva".
A tal proposito, però, nella nota sindacale non manca una frecciatina al primo cittadino, Salvatore Adduce, a cui si contesta la poca condivisione e la scarsa trasparenza utilizzata dal governo cittadino per individuare i funzionari chiamati a svolgere determinati ruoli della macchina comunale: "Sarebbe stato necessario e corretto che le procedure di individuazione dei colleghi chiamati a svolgere questi ruoli fossero state pubbliche e trasparenti, come la legge prescrive, al fine di evitare letture distorte e per scongiurare che in questo periodo delicato si forniscano spunti per parlare di fatti che, diversamente gestiti, avrebbero potuto avere la condivisione dei colleghi ed evitato la diffusione impropria di notizie che apportano discredito su tutto il personale dell'Amministrazione comunale di Matera".
In pratica, salvata la sostanza resta da discutere la forma.