"Il sindaco e la giunta vadano a casa"
Arriva in consiglio comunale la mozione di sfiducia di 14 consiglieri
domenica 2 febbraio 2020
12.30
Si discute nella seduta del consiglio comunale di Matera convocata domani pomeriggio, alle ore 17, la mozione di sfiducia al sindaco Raffaello De Ruggieri, eletto nel 2015 con una maggioranza di centrodestra e civica.
L'atto è stato presentato da quattordici consiglieri, molti dei quali erano inizialmente in maggioranza mentre ora sono all'opposizione al governo cittadino formato due anni fa con il Pd. Servono 17 voti per approvare la mozione, altrimenti verrà respinta e il primo cittadino potrà proseguire il suo mandato sino alla scadenza naturale dei prossimi mesi.
Secondo i firmatari si è fatta solo ''ordinaria amministrazione'' e il risultato è stato il ''mancato miglioramento dell'accoglienza, dell'accessibilità dei visitatori e dei turisti, della mobilità e del decoro urbano'', peraltro con ''gravi ritardi nella programmazione, gestione e controllo dell'attività amministrativa''. Una critica impietosa, in tutti i settori della vita cittadina. Si lamentano "comportamenti poco inclusivi e partecipativi anche verso la comunità" e "un'eccessiva visibilità personale e dei partiti di provenienza a discapito di una città che necessitava di urgenti e coraggiose opere di rinnovamento e sviluppo".
La mozione è stata presentata dai consiglieri comunali Rocco Buccico, Marco D'Andrea, Eustachio Di Lena, Daniele Fragasso, Gaspare L'Episcopia, Paolo Manicone, Antonio Materdomini, Giuliano Paterino, Antonio Sansone, Vito Sasso, Giovanni Scarola, Augusto Toto, Vito Tralli, Biagio Vizziello, con l'obiettivo di porre fine al "governo di unità municipale" varato a suo tempo per non sfigurare come capitale europea della cultura.
L'atto è stato presentato da quattordici consiglieri, molti dei quali erano inizialmente in maggioranza mentre ora sono all'opposizione al governo cittadino formato due anni fa con il Pd. Servono 17 voti per approvare la mozione, altrimenti verrà respinta e il primo cittadino potrà proseguire il suo mandato sino alla scadenza naturale dei prossimi mesi.
Secondo i firmatari si è fatta solo ''ordinaria amministrazione'' e il risultato è stato il ''mancato miglioramento dell'accoglienza, dell'accessibilità dei visitatori e dei turisti, della mobilità e del decoro urbano'', peraltro con ''gravi ritardi nella programmazione, gestione e controllo dell'attività amministrativa''. Una critica impietosa, in tutti i settori della vita cittadina. Si lamentano "comportamenti poco inclusivi e partecipativi anche verso la comunità" e "un'eccessiva visibilità personale e dei partiti di provenienza a discapito di una città che necessitava di urgenti e coraggiose opere di rinnovamento e sviluppo".
La mozione è stata presentata dai consiglieri comunali Rocco Buccico, Marco D'Andrea, Eustachio Di Lena, Daniele Fragasso, Gaspare L'Episcopia, Paolo Manicone, Antonio Materdomini, Giuliano Paterino, Antonio Sansone, Vito Sasso, Giovanni Scarola, Augusto Toto, Vito Tralli, Biagio Vizziello, con l'obiettivo di porre fine al "governo di unità municipale" varato a suo tempo per non sfigurare come capitale europea della cultura.