Shoah: percorso formativo degli studenti
Il ricordo delle libertà oppresse
mercoledì 27 gennaio 2016
17.34
Brani, opere d'arte, video, poesie, citazioni, fotografie, così gli studenti hanno voluto ricordare tutte le atrocità che hanno dovuto subire un numero spropositato di ebrei e non solo. È impossibile stabilire il numero esatto dei morti, tuttavia la cifra generalmente riconosciuta si aggira sui 6 milioni di ebrei molti. Ma tra i gruppi assassinati e perseguitati dai nazisti, vi erano anche: zingari, serbi, membri dell'intellighenzia polacca, oppositori della resistenza di tutte le nazionalità, tedeschi oppositori del nazismo, omosessuali, testimoni di Geova, delinquenti abituali, slavi, malati di mente, disabili e "asociali", come mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti. Un razzismo a 360 gradi.
Ad insegnare questa mattina non sono stati i docenti, bensì gli alunni degli istituti scolastici Liceo Artistico - Musicale di Potenza, Liceo scientifico G. Galilei di Potenza, Iis Nitti di Potenza, Istituto "Gasparrini" di Melfi, Liceo scientifico Dante Alighieri di Matera, Iis Fortunato di Marconia e Iis Levi di Grassano. Studenti che hanno stupito l'intera platea con i loro riferimenti alle "shoah" (catastrofi, distruzioni) che caratterizzano i giorni nostri: dalle polemiche sulle unioni civili alla violenza contro le donne, dal bullismo all'immigrazione.
«La memoria non è un terreno neutro. La memoria è in continua lotta con l'oblio. Oggi è un giorno in cui dobbiamo ricordare una terribile storia: uno sterminio pensato, organizzato e realizzato a sangue freddo», ha voluto precisare Mimmo Sammartino, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata. Mentre Irene Baratta, della Fondazione Museo della Shoah di Roma, ha esposto con grande emozione la sua relazione "Conoscenza e coscienza della Shoah oggi" incentrando il suo discorso sulle libertà. «Le libertà di pensiero, di parola, i diritti di cittadinanza che oggi abbiamo conquistato non vanno dati per scontati perché pochi anni fa sono state soppresse, eliminate».
Infine è intervenuto anche Piero Lacorazza, presidente del Consiglio regionale della Basilicata, lanciando un appello a sostegno della richiesta di attribuzione della medaglia d'oro al valor civile, per le motivazioni e i fatti che portarono Matera a insorgere (prima città del Mezzogiorno) contro le truppe di occupazione nazista il 21 settembre del 1943.
a cura di Daniela Lella
Ad insegnare questa mattina non sono stati i docenti, bensì gli alunni degli istituti scolastici Liceo Artistico - Musicale di Potenza, Liceo scientifico G. Galilei di Potenza, Iis Nitti di Potenza, Istituto "Gasparrini" di Melfi, Liceo scientifico Dante Alighieri di Matera, Iis Fortunato di Marconia e Iis Levi di Grassano. Studenti che hanno stupito l'intera platea con i loro riferimenti alle "shoah" (catastrofi, distruzioni) che caratterizzano i giorni nostri: dalle polemiche sulle unioni civili alla violenza contro le donne, dal bullismo all'immigrazione.
«La memoria non è un terreno neutro. La memoria è in continua lotta con l'oblio. Oggi è un giorno in cui dobbiamo ricordare una terribile storia: uno sterminio pensato, organizzato e realizzato a sangue freddo», ha voluto precisare Mimmo Sammartino, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata. Mentre Irene Baratta, della Fondazione Museo della Shoah di Roma, ha esposto con grande emozione la sua relazione "Conoscenza e coscienza della Shoah oggi" incentrando il suo discorso sulle libertà. «Le libertà di pensiero, di parola, i diritti di cittadinanza che oggi abbiamo conquistato non vanno dati per scontati perché pochi anni fa sono state soppresse, eliminate».
Infine è intervenuto anche Piero Lacorazza, presidente del Consiglio regionale della Basilicata, lanciando un appello a sostegno della richiesta di attribuzione della medaglia d'oro al valor civile, per le motivazioni e i fatti che portarono Matera a insorgere (prima città del Mezzogiorno) contro le truppe di occupazione nazista il 21 settembre del 1943.
a cura di Daniela Lella