Sgombero del "Duni", morte annunciata di uno storico edificio
Ma le difficoltà non intaccano l’amore per uno dei simboli della cultura materana
sabato 15 settembre 2018
11.30
Suona quasi beffardo il motto scelto sui social dal liceo classico Duni di Matera: "150 anni e non dimostrarli". Purtroppo il peso dell'età si è fatto sentire tutto. La struttura che ospita la scuola ha iniziato, già da un po', a dare i segnali di un cedimento che, adesso, ha costretto i tecnici a chiudere l'edificio, dichiarato inagibile.
Per il Duni si può dire che si è trattato di una "cronaca di una morte annunciata", con il sentore che quella decisione sarebbe arrivata, prima o poi. Intanto, a parte i ragazzi del quarto e quinto anno, che sono ospitati presso il liceo artistico, per gli altri la scuola non è ancora iniziata. Si parla di lunedì, o al massimo martedì, per permettere al resto dell'istituto di iniziare l'attività didattica.
Infatti, la soluzione ponte trovata dalla pubblica amministrazione è quella di trasferire le classi del Duni in alcune aule disponibili presso l'istituto Agrario, in contrada Rondinelle, al di fuori del centro abitato, proprio alle porte della città. Aule ristrutturate, che nel recente passato avevano già ospitato gli alunni del professionale e che, adesso, saranno a disposizione del liceo classico. Una soluzione temporanea, visto che probabilmente alla metà del prossimo mese, tutto l'istituto verrà trasferito negli spazi liberati dall'Università, che si sposterà presso l'ex ospedale san Rocco.
Ma come hanno vissuto questo tribolato inizio dell'anno scolastico le famiglie degli studenti del Duni? "Sinceramente non è stato un fulmine a ciel sereno- ci conferma un genitore di una alunna del Duni-. Che ci fossero problemi strutturali e che si stessero facendo dei controlli era notorio, d'altro canto già l'aula magna, ad esempio, era inagibile da tempo". Anche la questione sollevata da molti genitori rispetto alla distanza della struttura scelta per ospitare momentaneamente il Duni, non apparirebbe, poi, così drammatica.
"Il vero disagio non è quello di andare a scuola fuori dal centro abitato. Il vero disagio è quelli di non essere riusciti ancora a fare lezione, nonostante l'apertura dell'anno scolastico fosse fissata al 10 settembre"- afferma la madre della studentessa del classico.
"Ciò che più di tutto dispiace- ci confessa nostalgicamente la genitrice, ex alunna del Duni, che in quella scuola ha vissuto momenti meravigliosi- è che con la chiusura del classico, svaniscono molti ricordi e c'è il rischio che un pezzo di storia della città vada perduto".
Non va dimenticato, infatti, che il Duni era custode di un immenso patrimonio scientifico e culturale.
Negli archivi del liceo si conservavano preziosissimi volumi molto antichi, alcuni rari, altri unici, oltre ad una collezione di strumenti scientifici da laboratorio risalente XIX secolo e una serie di reperti museali di grande rilevanza storica.
In pratica, una "scuola-museo", un presidio culturale, che rischia di scomparire e che adesso il Fai vorrebbe prendere sotto la propria ala protettiva, iscrivendolo nei luoghi del cuore di Matera.
Di Roberto Varvara
Per il Duni si può dire che si è trattato di una "cronaca di una morte annunciata", con il sentore che quella decisione sarebbe arrivata, prima o poi. Intanto, a parte i ragazzi del quarto e quinto anno, che sono ospitati presso il liceo artistico, per gli altri la scuola non è ancora iniziata. Si parla di lunedì, o al massimo martedì, per permettere al resto dell'istituto di iniziare l'attività didattica.
Infatti, la soluzione ponte trovata dalla pubblica amministrazione è quella di trasferire le classi del Duni in alcune aule disponibili presso l'istituto Agrario, in contrada Rondinelle, al di fuori del centro abitato, proprio alle porte della città. Aule ristrutturate, che nel recente passato avevano già ospitato gli alunni del professionale e che, adesso, saranno a disposizione del liceo classico. Una soluzione temporanea, visto che probabilmente alla metà del prossimo mese, tutto l'istituto verrà trasferito negli spazi liberati dall'Università, che si sposterà presso l'ex ospedale san Rocco.
Ma come hanno vissuto questo tribolato inizio dell'anno scolastico le famiglie degli studenti del Duni? "Sinceramente non è stato un fulmine a ciel sereno- ci conferma un genitore di una alunna del Duni-. Che ci fossero problemi strutturali e che si stessero facendo dei controlli era notorio, d'altro canto già l'aula magna, ad esempio, era inagibile da tempo". Anche la questione sollevata da molti genitori rispetto alla distanza della struttura scelta per ospitare momentaneamente il Duni, non apparirebbe, poi, così drammatica.
"Il vero disagio non è quello di andare a scuola fuori dal centro abitato. Il vero disagio è quelli di non essere riusciti ancora a fare lezione, nonostante l'apertura dell'anno scolastico fosse fissata al 10 settembre"- afferma la madre della studentessa del classico.
"Ciò che più di tutto dispiace- ci confessa nostalgicamente la genitrice, ex alunna del Duni, che in quella scuola ha vissuto momenti meravigliosi- è che con la chiusura del classico, svaniscono molti ricordi e c'è il rischio che un pezzo di storia della città vada perduto".
Non va dimenticato, infatti, che il Duni era custode di un immenso patrimonio scientifico e culturale.
Negli archivi del liceo si conservavano preziosissimi volumi molto antichi, alcuni rari, altri unici, oltre ad una collezione di strumenti scientifici da laboratorio risalente XIX secolo e una serie di reperti museali di grande rilevanza storica.
In pratica, una "scuola-museo", un presidio culturale, che rischia di scomparire e che adesso il Fai vorrebbe prendere sotto la propria ala protettiva, iscrivendolo nei luoghi del cuore di Matera.
Di Roberto Varvara