Scuola via Bramante, la risposta di Trombetta ai dubbi di Confapi
“In commissione di gara nominati dirigenti regionali per via della legge nazionale. Polemica sterile.”
venerdì 13 marzo 2015
8.59
La miccia alla polemica è stata accesa da Confapi Matera una settimana fa. Adesso a cercare di spegnerla ci pensa l'assessore ai lavori pubblici, Nicola Trombetta, rispondendo per le rime riguardo il criterio che si adotterà per le nomine dei componenti della commissione di gara per l'appalto dei lavori di ricostruzione della scuola di via Bramante.
Riavvolgendo il bandolo della matassa, per Confapi Matera il nuovo criterio delle nomine è in contrasto con quanto deliberato dal consiglio comunale nel 2011 che consisteva in "un metodo oggettivamente chiaro e trasparente: chiedere a 4 ordini professionali e a 3 università tre nomi ciascuno per avere 21 esperti da sorteggiare in seduta pubblica e individuare i 2 o 4 componenti da affiancare al dirigente, o suo delegato, per costituire la commissione di gara". Invece, nel quadro della commissione il Comune – questo il nocciolo della polemica - ha deciso di inserire dei funzionari della Regione Basilicata che, per Confapi Matera, "non auspicano trasparenza, perché scelti dalla politica".
Ma pronta e ferma arriva la replica dell'assessore Trombetta: "La legge nazionale norma la designazione dei professionisti esterni, solo se nell'ambito dell'amministrazione comunale o di altri enti statali, i dirigenti non sono disponibili a far parte di una commissione di gara". Dunque, il punto è che "il deliberato del consiglio comunale ha validità solo quando gli altri enti pubblici fanno mancare il loro apporto alla commissione non indicando i membri richiesti". Mentre per quanto riguarda la trasparenza dei funzionari della Regione, Trombetta non ha dubbi: "E' una polemica sterile". E rilancia con una domanda provocatoria: "I dirigenti possono essere condizionati dalla politica, ma i professionisti non sono condizionati dai propri interessi?".
Il quadro completo sulla composizione della commissione di gara è in via di definizione: "Per tener conto della procedura di sorteggio – afferma l'assessore alle opere pubbliche - il tempo per la sua definizione si sta allungando. Infatti abbiamo mandato l'invito alle università di tutta Italia e stiamo attendendo risposte".
In definitiva l'amministrazione comunale derubrica il caso e giustifica il suo operato attenendosi alla normativa nazionale.
Riavvolgendo il bandolo della matassa, per Confapi Matera il nuovo criterio delle nomine è in contrasto con quanto deliberato dal consiglio comunale nel 2011 che consisteva in "un metodo oggettivamente chiaro e trasparente: chiedere a 4 ordini professionali e a 3 università tre nomi ciascuno per avere 21 esperti da sorteggiare in seduta pubblica e individuare i 2 o 4 componenti da affiancare al dirigente, o suo delegato, per costituire la commissione di gara". Invece, nel quadro della commissione il Comune – questo il nocciolo della polemica - ha deciso di inserire dei funzionari della Regione Basilicata che, per Confapi Matera, "non auspicano trasparenza, perché scelti dalla politica".
Ma pronta e ferma arriva la replica dell'assessore Trombetta: "La legge nazionale norma la designazione dei professionisti esterni, solo se nell'ambito dell'amministrazione comunale o di altri enti statali, i dirigenti non sono disponibili a far parte di una commissione di gara". Dunque, il punto è che "il deliberato del consiglio comunale ha validità solo quando gli altri enti pubblici fanno mancare il loro apporto alla commissione non indicando i membri richiesti". Mentre per quanto riguarda la trasparenza dei funzionari della Regione, Trombetta non ha dubbi: "E' una polemica sterile". E rilancia con una domanda provocatoria: "I dirigenti possono essere condizionati dalla politica, ma i professionisti non sono condizionati dai propri interessi?".
Il quadro completo sulla composizione della commissione di gara è in via di definizione: "Per tener conto della procedura di sorteggio – afferma l'assessore alle opere pubbliche - il tempo per la sua definizione si sta allungando. Infatti abbiamo mandato l'invito alle università di tutta Italia e stiamo attendendo risposte".
In definitiva l'amministrazione comunale derubrica il caso e giustifica il suo operato attenendosi alla normativa nazionale.