Scuola via Bramante, i dubbi di Confapi sulla commissione di gara per l’appalto dei lavori

Stella: “Funzionari regionali potrebbero non garantire trasparenza”

mercoledì 4 marzo 2015 10.19
A cura di Marco Delli Noci
Confapi Matera contesta il criterio che si adotterà per le nomine dei componenti della commissione di gara per l'appalto dei lavori di ricostruzione della scuola di via Bramante.

La commissione sarà composta da: il dirigente del settore Lavori pubblici con funzioni di presidente, un professore universitario esperto in progettazione architettonica di edilizia scolastica ed eco-sostenibile, un professore universitario con specifica esperienza in impianti tecnologici, materiali ed efficienza energetica, un funzionario della Regione Basilicata esperto in materia di edilizia scolastica, un funzionario della Regione Basilicata esperto in materia di strutture edili.

Ma il nuovo metodo delle nomine è in chiaro contrasto con quanto deliberato dal consiglio comunale nel 2011, come denuncia il direttore di Confapi Matera, Franco Stella: "Le comunicazioni dell' assessore Trombetta fanno nascere dubbi sulla reale volontà di procedere secondo quanto deliberato dal consiglio comunale il 7 febbraio 2011". Infatti, "con una delibera votata all' unanimità, quindi dallo stesso assessore all' epoca consigliere, il consiglio comunale votò il criterio di nomina delle commissioni per gli appalti pubblici di lavori e servizi, fissando un metodo oggettivamente chiaro e trasparente: chiedere a 4 ordini professionali e a 3 università tre nomi ciascuno per avere 21 esperti da sorteggiare in seduta pubblica e individuare i 2 o 4 componenti da affiancare al dirigente, o suo delegato, per costituire la commissione di gara. Una procedura degna della capitale europea che avrebbe avuto il riconoscimento 44 mesi dopo".

Invece le nuove nomine "non auspicano trasparenza con l'inserimento di funzionari regionali scelti dalla politica". Dunque, prosegue Stella, "Occorre fare un passo indietro e agire coerentemente con quanto deliberato nel 2011 a tutela di un modus operandi onesto ed eticamente valido del quale il Comune di Matera deve essere portavoce. Una Amministrazione che ha improntato il progetto Matera2019 alla partecipazione e al riconoscimento del protagonismo della sua comunità non può perdere la sfida di essere modello di democrazia e trasparenza".