Scuola, un progetto per la dislessia

Nasce a Matera il primo programma in Italia che usa le nuove tecnologie per l'integrazione scolastica

giovedì 16 ottobre 2014 11.55
A cura di Vittoria Scasciamacchia
Inclusione scolastica e integrazione degli alunni con Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) tramite le nuove tecnologie. Questa la finalità del programma educativo, primo in Italia, che si svolgerà nel corso dell'anno scolastico 2014/2015, e che rappresenta il prosieguo del progetto "Una scuola modello" realizzato già lo scorso anno dalla locale sezione provinciale dell'Associazione italiana dislessia (Aid) e il Centro logopedico psicopedagogico Imparola in collaborazione con l'istituto comprensivo Giovanni Pascoli di Matera.

Il programma, illustrato questa mattina in conferenza stampa, è denominato "Prevenzione, potenziamento e didattica compensativa" e si pone l'obiettivo di realizzare una scuola modello per la dislessia, dove i docenti siano preparati ad affrontare una didattica per i ragazzi dislessici, dove sia possibile somministrare i test per riconoscere i ragazzi potenzialmente a rischio e vengano usati gli strumenti compensativi.

L'attività in programma punta ad integrare la didattica per i Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) con quella quotidianamente utilizzata in una classe, permettendo a tutti gli alunni di seguire una lezione e di fare i compiti a casa utilizzando gli strumenti compensativi al fine di rendere la scuola di fatto inclusiva. Nati per agevolare lo studio dei ragazzi con Dislessia, i programmi compensativi tipo "Supermappe" e "ePico" sono un utile strumento di studio per tutti gli alunni. Software ideati per tutti i ragazzi, dalla scuola Media all'Università, i compensativi applicano la tecnologia allo studio: agevolano la creazione di mappe concettuali anche con la possibilità di introdurre fotografie, grafici e rimandi ai testi digitali, e tramite la sintesi vocale (una voce che legge i testi selezionati dall'utente) aiutano la memorizzazione della materia da studiare.

"La Dislessia è ancora un tabù in Italia – ha spiegato Brunella Perrone, presidente provinciale dell'Aid Matera - parlarne, come faremo con il convegno di domani (giovedì 16 ottobre, ndr) nell'aula magna della sede di via San Rocco a Matera dell'Università di Basilicata, significa contribuire a diffondere informazioni e prassi che possono aiutare i ragazzi con dislessia e le loro famiglie a vivere gli anni della scuola senza traumi e con profitto. Il convegno, che prende il nome dal progetto già realizzato per il 2013/2014, "Una scuola modello: dalla didattica per la dislessia alla didattica personalizzata", racconteremo il lavoro svolto con i docenti e gli 80 alunni delle classi campione dell'Istituto comprensivo Pascoli a Matera. Il lavoro è stato svolto attraverso griglie di osservazione e monitoraggio delle abilità di apprendimento, che hanno permesso di potenziare e monitorare le abilità deboli nei bambini ancora in età di acquisizione della lettoscrittura. La formatrice Aid Mariangela Bruno ha affiancato per tutto un anno scolastico i docenti della Pascoli. Un percorso che replicheremo, aggiungendo con nuovi stimoli e compentenze, con il nuovo progetto: "Una scuola modello: prevenzione, potenziamento e didattica compensativa".

"Il Centro logopedico psicopedagogico Imparola – ha spiegato Imma Bruno, vicepresidente e responsabile del laboratorio didattico tecnologico per la dislessia e la discalculia di Imparola - ha fornito, tramite la preziosa collaborazione di Anastasis che ci ha offerto con licenza di utilizzo gratuito i software da installare sui computer dei ragazzi, la propria competenza sull'uso e gestione di questi programmi. Nelle prime lezioni, lo scorso anno, abbiamo mostrato loro come impiegarli per studiare, a scuola e a casa, materie come italiano, storia, geografia, matematica e geometria. In tre mesi la loro capacità di utilizzo dei software è stata così alta che, su richiesta delle docenti della scuola, abbiamo deciso di ampliare questo metodo di studio anche alle lingue straniere. Con il nuovo progetto, partiremo dalle competenze acquisite e implementeremo lo studio delle lingue straniere".

"Il nostro istituto è il più popoloso della Basilicata, su 1.400 alunni ben 50 hanno una diagnosi di dislessia - afferma il Dirigente dell'Istituto comprensivo Pascoli, Michele Ventrelli - Se in un primo momento sono stati questi dati a spingermi ad accogliere il progetto dell'Aid di Matera e di Imparola, a un anno di distanza sono più che felice di constatare che tutti i docenti di questo istituto si sono dimostrati interessati e pronti a recepire gli stimoli che giungevano dall'Aid Matera e da Imparola. Segno di una grande attenzione non solo alle oggettive difficoltà dei ragazzi con dislessia, ma anche ad apprendere l'uso delle nuove tecnologie e a applicarle al proprio modo di insegnare. Con queste basi e con questi docenti, l'Istituto Giovanni Pascoli, per questo secondo anno, ha deciso di impegnare i fondi della scuola per proseguire il progetto. Un impegno economico che, sebbene difficile da sostenere, è stato approvato e sostenuto".