Scuola di restauro, inaugurato nuovo anno accademico
Il saluto del sindaco De Ruggieri all'istituto di alta formazione di Matera
martedì 13 novembre 2018
12.00
Una semplice cerimonia ha accompagnato l'inaugurazione dell'anno accademico del corso di laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali della sede di Matera della Scuola di alta formazione e studio (Saf) dell'Istituto superiore centrale del restauro (Iscr).
Nella splendida cornice dell'ex convento di santa Lucia, sede della scuola, ospiti del Direttore dell'Iscr, Luigi Ficacci, e della Saf di Matera, Giorgio Sobrà, il Sindaco di Matera Raffello De Ruggieri e l'assessore alla Cultura, Giampaolo D'Andrea.
La sede materana dell'istituto è un fiore all'occhiello della città. Orgoglio espresso dal primo cittadino De Ruggieri. "Voi siete testimoni di come si possa costruire un futuro partendo da una catastrofe– ha detto De Ruggieri nel suo intervento agli studenti ed ai docenti, ripercorrendo la storia che ha portato all'apertura dell'istituto.
Una storia che nasce all'indomani del terremoto del 1980 con la necessità di trovare un luogo dove custodire le opere d'arte della regione martoriata dal sisma. Opere che in molti dei casi necessitavano di cure e restauro.
Ecco allora l'idea nata di comune accordo con la sovraintendenza, con la quale si decise di mettere a dimora le opere e di intervenire su di esse per riportarle al loro antico splendore.
"Nacque così il laboratorio della Soprintendenza che sorge al Paip e che chiamiamo 'Mazinga' per le fattezze dell'edificio che, visto dall'alto, ricorda il robot"- dice De Ruggieri, continuando a ripercorrere la storia della collocazione dell'istituto nella città dei Sassi.
Infatti, di lì a poco sorse la possibilità di candidare Matera ad ospitare la sede decentrata dell'Istituto centrale del Restauro. Una opportunità ghiotta che l'allora amministrazione non si fece sfuggire, mettendo a disposizione lo splendido edificio dell'ex convento di Santa Lucia, che tuttora ospita l'Iscr.
Ma la città di Matera non si accontenta e punta ancor più in alto. Infatti, l'obiettivo è quello di portare nella città dei Sassi un Centro di ricerca e di sperimentazione delle nuove tecnologie per la conservazione del patrimonio culturale del Mediterraneo.
Una struttura all'avanguardia che possa compiere studi scientifici sul deperimento dei beni artistici, in modo da poter intervenire utilizzando nuove metodologie di restauro dei manufatti.
"Spero che a breve potremo celebrare anche questo successo"- ha detto De Ruggieri, che poi ha concluso rivolgendosi agli studenti.
"Per noi è un grande orgoglio verificare che, in una città in cui molti giovani vanno via per intraprendere i loro studi, altri studenti arrivano per cogliere l'opportunità di formazione data da questa università del restauro".
Nella splendida cornice dell'ex convento di santa Lucia, sede della scuola, ospiti del Direttore dell'Iscr, Luigi Ficacci, e della Saf di Matera, Giorgio Sobrà, il Sindaco di Matera Raffello De Ruggieri e l'assessore alla Cultura, Giampaolo D'Andrea.
La sede materana dell'istituto è un fiore all'occhiello della città. Orgoglio espresso dal primo cittadino De Ruggieri. "Voi siete testimoni di come si possa costruire un futuro partendo da una catastrofe– ha detto De Ruggieri nel suo intervento agli studenti ed ai docenti, ripercorrendo la storia che ha portato all'apertura dell'istituto.
Una storia che nasce all'indomani del terremoto del 1980 con la necessità di trovare un luogo dove custodire le opere d'arte della regione martoriata dal sisma. Opere che in molti dei casi necessitavano di cure e restauro.
Ecco allora l'idea nata di comune accordo con la sovraintendenza, con la quale si decise di mettere a dimora le opere e di intervenire su di esse per riportarle al loro antico splendore.
"Nacque così il laboratorio della Soprintendenza che sorge al Paip e che chiamiamo 'Mazinga' per le fattezze dell'edificio che, visto dall'alto, ricorda il robot"- dice De Ruggieri, continuando a ripercorrere la storia della collocazione dell'istituto nella città dei Sassi.
Infatti, di lì a poco sorse la possibilità di candidare Matera ad ospitare la sede decentrata dell'Istituto centrale del Restauro. Una opportunità ghiotta che l'allora amministrazione non si fece sfuggire, mettendo a disposizione lo splendido edificio dell'ex convento di Santa Lucia, che tuttora ospita l'Iscr.
Ma la città di Matera non si accontenta e punta ancor più in alto. Infatti, l'obiettivo è quello di portare nella città dei Sassi un Centro di ricerca e di sperimentazione delle nuove tecnologie per la conservazione del patrimonio culturale del Mediterraneo.
Una struttura all'avanguardia che possa compiere studi scientifici sul deperimento dei beni artistici, in modo da poter intervenire utilizzando nuove metodologie di restauro dei manufatti.
"Spero che a breve potremo celebrare anche questo successo"- ha detto De Ruggieri, che poi ha concluso rivolgendosi agli studenti.
"Per noi è un grande orgoglio verificare che, in una città in cui molti giovani vanno via per intraprendere i loro studi, altri studenti arrivano per cogliere l'opportunità di formazione data da questa università del restauro".