Sconcertanti i dati del rapporto INAIL
Si muore meno ma più malattie professionali
venerdì 14 luglio 2017
"Anche in Basilicata la tendenza che emerge dal Rapporto 2016 dell'Inail è che sul posto di lavoro si muore meno che nel 2015 (23 "morti bianche" nel 2016 contro le 30 del 2015), ma ci si ammala di più e crescono le malattie professionali (i casi accertati con esito positivo nel 2016 sono stati 3390, di cui 789 con menomazioni di vario grado)". Lo rileva la Uil di Basilicata secondo cui ancora una volta sono stati presentati dall'INAIL e dalle Istituzioni preposte, dati "freddi" sulla situazione complessiva della prevenzione, senza nessun vero commento di merito.
"Poco o nulla viene riferito circa la diminuzione delle ore lavorate o delle posizioni assicurative, né, tantomeno, sull'aumento della disoccupazione. Rispetto alla situazione attuale ed agli sforzi fatti, ci aspettavamo dati più confortanti. La UIL chiede un'analisi più approfondita di questi dati e un confronto di merito tra le Istituzioni e le Parti Sociali. In queste settimane sono ripresi dopo mesi e mesi di assenza, i rapporti tra le organizzazioni sindacali ed il Ministero del Lavoro: auspichiamo che questi confronti siano fruttuosi e che ci sia un vero scambio di proposte ed una definizione congiunta di iniziative sul tema, a partire da una strategia nazionale su salute e sicurezza sul lavoro, ancora mancante nel nostro paese. Per la Uil l´obiettivo di ridurre gli infortuni e le malattie professionali sui luoghi di lavoro deve essere sempre perseguito con forza e con la massima attenzione dalle Istituzioni e dalle Parti Sociali. Una delle figure fondamentali per migliorare la cultura della sicurezza e salute sul lavoro e in generale gli aspetti di Prevenzione è sicuramente il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Per poter svolgere al meglio il proprio ruolo, il RLS deve essere adeguatamente formato sulla valutazione dei rischi e su tutti gli aspetti contenuti nel D. Lgs. 81/08. Questa formazione è prevista fin dalla emissione del D. Lgs. 626/94, ma non sempre è stata svolta nel migliore dei modi. Sulla base di queste considerazioni come UIL e ITAL, attraverso il Comitato Tecnico Scientifico, abbiamo pensato di proporre alle Istituzioni, alle altre OO.SS., alle nostre Controparti, un Nuovo Modello di Formazione per RLS (obbligatoria per 32 ore) che possa fornire ai RLS nuovi spunti, nuovi strumenti per affrontare al meglio il ruolo da "protagonista della prevenzione" in azienda come Rappresentante dei Lavoratori. Il nostro progetto vuole essere un contributo utile al miglioramento della Prevenzione nel nostro Paese, che ha purtroppo dei livelli numerici di infortuni e incidenti ancora molto alti. Ma che fare per ridurre infortuni e malattie professionali? Sicuramente aumentare i controlli perché dopo la triste conta di morti e ammalati sul lavoro, c'è n'è uno che colpisce ancora di più e riguarda la sicurezza: ben l'87% delle imprese dove l'Inail ha mandato gli ispettori sono risultate irregolari, nonostante le leggi che impongono parametri di sicurezza ferrei sui posti di lavoro".
"Poco o nulla viene riferito circa la diminuzione delle ore lavorate o delle posizioni assicurative, né, tantomeno, sull'aumento della disoccupazione. Rispetto alla situazione attuale ed agli sforzi fatti, ci aspettavamo dati più confortanti. La UIL chiede un'analisi più approfondita di questi dati e un confronto di merito tra le Istituzioni e le Parti Sociali. In queste settimane sono ripresi dopo mesi e mesi di assenza, i rapporti tra le organizzazioni sindacali ed il Ministero del Lavoro: auspichiamo che questi confronti siano fruttuosi e che ci sia un vero scambio di proposte ed una definizione congiunta di iniziative sul tema, a partire da una strategia nazionale su salute e sicurezza sul lavoro, ancora mancante nel nostro paese. Per la Uil l´obiettivo di ridurre gli infortuni e le malattie professionali sui luoghi di lavoro deve essere sempre perseguito con forza e con la massima attenzione dalle Istituzioni e dalle Parti Sociali. Una delle figure fondamentali per migliorare la cultura della sicurezza e salute sul lavoro e in generale gli aspetti di Prevenzione è sicuramente il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Per poter svolgere al meglio il proprio ruolo, il RLS deve essere adeguatamente formato sulla valutazione dei rischi e su tutti gli aspetti contenuti nel D. Lgs. 81/08. Questa formazione è prevista fin dalla emissione del D. Lgs. 626/94, ma non sempre è stata svolta nel migliore dei modi. Sulla base di queste considerazioni come UIL e ITAL, attraverso il Comitato Tecnico Scientifico, abbiamo pensato di proporre alle Istituzioni, alle altre OO.SS., alle nostre Controparti, un Nuovo Modello di Formazione per RLS (obbligatoria per 32 ore) che possa fornire ai RLS nuovi spunti, nuovi strumenti per affrontare al meglio il ruolo da "protagonista della prevenzione" in azienda come Rappresentante dei Lavoratori. Il nostro progetto vuole essere un contributo utile al miglioramento della Prevenzione nel nostro Paese, che ha purtroppo dei livelli numerici di infortuni e incidenti ancora molto alti. Ma che fare per ridurre infortuni e malattie professionali? Sicuramente aumentare i controlli perché dopo la triste conta di morti e ammalati sul lavoro, c'è n'è uno che colpisce ancora di più e riguarda la sicurezza: ben l'87% delle imprese dove l'Inail ha mandato gli ispettori sono risultate irregolari, nonostante le leggi che impongono parametri di sicurezza ferrei sui posti di lavoro".