Scippo alla democrazia dal palazzo di città
Attacco di Pedicini alle scelte dell'amministrazione Adduce sul bilancio
mercoledì 25 giugno 2014
11.42
Ci va giù duro questa volta Adriano Pedicini, capogruppo in Consiglio comunale di Pdl e Fi. Parla di uno "scippo alla democrazia, quello a cui assistiamo dal palazzo di città, il tutto nell'indifferenza della politica incapace di reagire a questo insolente e consolidato potere della sinistra che ancor prima di presentare la giunta, la sottopone a spietate critiche".
Prima la Giunta, cambiata a distanza di qualche giorno, poi la scelta di presentare in Consiglio comunale un bilancio di previsione 2014 scelto proprio dalla Giunta illegittima. Adesso la misura è colma. "Quell'atto fondamentale per la città non viene rivisto nella visione delle nuove deleghe; quegli assessori negati, contestati ed "abusivi" quelli che per qualche giorno hanno occupato gli scranni del governo cittadino, hanno avuto il tempo di redigere ed approvare il bilancio 2014. Quella giunta che tutti avevano considerato non conforme ha posto le condizioni per la programmazione economica del bilancio pluriennale 2014/16" continua Pedicini.
Ma non solo. "Questa è nella sostanza il bilancio, arruffato e confuso, senza un centesimo per le classi deboli, senza sostegno per i servizi sociali; che stipa i privilegi di sempre: settori in assoluto declino, spesa pubblica che non rispetta gli indirizzi dati; lo sport ancora gestito in proroga da oltre sette anni e che distribuisce ancora il contributo comunale nonostante la quasi totalità dei suoi impianti sia ancora chiuso o mal funzionante; parcheggi, strade, bandi pubblici, Sassi, asili nido, canoni non riscossi, trasporti pubblici che deprimono la spesa per 4,5 milioni; tasse in continuo e costante aumento, mentre la spesa corrente galoppa di anno in anno; questo è contenuto nel documento programmatico catapultato in consiglio" spiega il capogruppo Pdl-Fi in consiglio.
L'appuntamento è fissato per il 30 giugno, quando sarà la maggioranza a decidere, senza soldi per le famiglie e con scelte opinabili, ma mai condivise o comunque quantomeno discusse. "Si è aperto un precedente: scavalcare le commissioni consiliari lasciando all'esecutivo la decisione di definire una pratica anche quando questa sia di esclusiva competenza dell'assemblea. Si chiede al consiglio comunale di approvare questo documento mentre il sindaco ha scelto di negare ogni principio di dialogo e confronto politico, ha scelto di sbarrare la condivisione e partecipazione, preferendo come modalità l'arroccamento con il suo manipolo di consiglieri e la sua giunta" attacca ancora Pedicini.
L'intervento del consigliere comunale di minoranza si chiude con una richiesta ferma e precisa: "riflettere sulle conseguenze di tali azioni, che segnano un pessimo inizio per una giunta mai presentata al consiglio e che giunge con un documento di programmazione economica non suo, che può solo produrre tensioni e spaccature tra consiglio e giunta di cui ciascuno si assumerà responsabilità, rimanendo evidente che queste, prima di tutto, vanno ricercate nelle decisioni assunte dal primo cittadino".
Prima la Giunta, cambiata a distanza di qualche giorno, poi la scelta di presentare in Consiglio comunale un bilancio di previsione 2014 scelto proprio dalla Giunta illegittima. Adesso la misura è colma. "Quell'atto fondamentale per la città non viene rivisto nella visione delle nuove deleghe; quegli assessori negati, contestati ed "abusivi" quelli che per qualche giorno hanno occupato gli scranni del governo cittadino, hanno avuto il tempo di redigere ed approvare il bilancio 2014. Quella giunta che tutti avevano considerato non conforme ha posto le condizioni per la programmazione economica del bilancio pluriennale 2014/16" continua Pedicini.
Ma non solo. "Questa è nella sostanza il bilancio, arruffato e confuso, senza un centesimo per le classi deboli, senza sostegno per i servizi sociali; che stipa i privilegi di sempre: settori in assoluto declino, spesa pubblica che non rispetta gli indirizzi dati; lo sport ancora gestito in proroga da oltre sette anni e che distribuisce ancora il contributo comunale nonostante la quasi totalità dei suoi impianti sia ancora chiuso o mal funzionante; parcheggi, strade, bandi pubblici, Sassi, asili nido, canoni non riscossi, trasporti pubblici che deprimono la spesa per 4,5 milioni; tasse in continuo e costante aumento, mentre la spesa corrente galoppa di anno in anno; questo è contenuto nel documento programmatico catapultato in consiglio" spiega il capogruppo Pdl-Fi in consiglio.
L'appuntamento è fissato per il 30 giugno, quando sarà la maggioranza a decidere, senza soldi per le famiglie e con scelte opinabili, ma mai condivise o comunque quantomeno discusse. "Si è aperto un precedente: scavalcare le commissioni consiliari lasciando all'esecutivo la decisione di definire una pratica anche quando questa sia di esclusiva competenza dell'assemblea. Si chiede al consiglio comunale di approvare questo documento mentre il sindaco ha scelto di negare ogni principio di dialogo e confronto politico, ha scelto di sbarrare la condivisione e partecipazione, preferendo come modalità l'arroccamento con il suo manipolo di consiglieri e la sua giunta" attacca ancora Pedicini.
L'intervento del consigliere comunale di minoranza si chiude con una richiesta ferma e precisa: "riflettere sulle conseguenze di tali azioni, che segnano un pessimo inizio per una giunta mai presentata al consiglio e che giunge con un documento di programmazione economica non suo, che può solo produrre tensioni e spaccature tra consiglio e giunta di cui ciascuno si assumerà responsabilità, rimanendo evidente che queste, prima di tutto, vanno ricercate nelle decisioni assunte dal primo cittadino".