Scandalo Sanità, Benedetto resta ai domiciliari
Respinta la richiesta della revoca della misura cautelare per l’ex funzionario dell’Asm
domenica 29 luglio 2018
Dopo il rigetto della richiesta di revoca dei domiciliari, avvenuto per il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, rifiutata anche la richiesta di revoca della misura cautelare di Maria Benedetto.
L'ex direttore amministrativo dell'Asm, coinvolta nello scandalo della sanità lucana, che ha coinvolto, a vario titolo, 22 persone, rimarrà agli arresti domiciliari.
Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Potenza, dopo che la stessa Benedetto, nelle scorse settimane, aveva già ottenuto una diminuzione del provvedimento cautelare, passando dal carcere ai domiciliari. Provvedimento restrittivo confermato anche per Gennaro Larotonda, primario del reparto di otorinolaringoiatria del Madonna delle Grazie di Matera, per il responsabile anticorruzione del Crob di Rionero, Gianvito Amendola; per Giovanni Chiarelli, commissario straordinario dell'Azienda Sanitaria di Potenza e per Maddalena Berardi, dirigente dell'ospedale San Carlo di Potenza.
Revocate, invece, le misure restrittive per Domenico Petrone, per Lorenzo Santandrea, primario otorinolaringoiatra all'ospedale di Potenza, e per Rosanna Grieco dell'Asm.
Sono nove, invece, le persone ancora in attesa di pronunciamento da parte del tribunale, mentre alcun degli indagati sono in attesa di essere ascoltati dai magistrati che si occupano dell'inchiesta.
Un'inchiesta denominata "Suggello", che lo scorso 6 luglio aveva fatto esplodere uno scandalo sulla sanità lucana, muovendo accuse nei confronti di 22 persone che, a vario titolo, avevano -a detta della Procura di Matera- commesso reati che andavano dall'abuso e violazione del segreto d'ufficio, al falso e alla corruzione.
L'ex direttore amministrativo dell'Asm, coinvolta nello scandalo della sanità lucana, che ha coinvolto, a vario titolo, 22 persone, rimarrà agli arresti domiciliari.
Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Potenza, dopo che la stessa Benedetto, nelle scorse settimane, aveva già ottenuto una diminuzione del provvedimento cautelare, passando dal carcere ai domiciliari. Provvedimento restrittivo confermato anche per Gennaro Larotonda, primario del reparto di otorinolaringoiatria del Madonna delle Grazie di Matera, per il responsabile anticorruzione del Crob di Rionero, Gianvito Amendola; per Giovanni Chiarelli, commissario straordinario dell'Azienda Sanitaria di Potenza e per Maddalena Berardi, dirigente dell'ospedale San Carlo di Potenza.
Revocate, invece, le misure restrittive per Domenico Petrone, per Lorenzo Santandrea, primario otorinolaringoiatra all'ospedale di Potenza, e per Rosanna Grieco dell'Asm.
Sono nove, invece, le persone ancora in attesa di pronunciamento da parte del tribunale, mentre alcun degli indagati sono in attesa di essere ascoltati dai magistrati che si occupano dell'inchiesta.
Un'inchiesta denominata "Suggello", che lo scorso 6 luglio aveva fatto esplodere uno scandalo sulla sanità lucana, muovendo accuse nei confronti di 22 persone che, a vario titolo, avevano -a detta della Procura di Matera- commesso reati che andavano dall'abuso e violazione del segreto d'ufficio, al falso e alla corruzione.