Sblocca Italia, ultimatum a Renzi
La Basilicata è pronta ad impugnare il decreto se non sarà modificato
sabato 27 settembre 2014
13.11
Una seduta del Consiglio Regionale sul tema "Sblocca Italia" lunga e travagliata quella di martedì 23 Settembre 2014. L'esito finale è la decisione di procedere all'impugnazione del decreto per incostituzionalità nel caso in cui questo non venga modificato in alcune parti, così come richiesto dalla Regione Basilicata, in sede di conversione in legge.
Con 15 voti favorevoli (quelli di Pp, Pd, Ri, Pdl-Fi, Gm, Psi, Sel, Lb-Fdi), 2 contrari (quelli di M5S), e l'uscita dall'aula del consigliere Mollica (Udc) al momento del voto, si è approvata una mozione che impegna il Presidente Pittella e la sua Giunta a chiedere al Parlamento la modifica degli articoli 37 e 38 del decreto "Sblocca Italia".
In particolare, si è richiesta la loro riscrittura in coerenza con la vigente Costituzione che assegna alle Regioni "competenza concorrente" nella gestione delle fonti di energia (compresi gli idrocarburi).
Richiedendo, inoltre, anche la modifica dell'articolo 36, si otterrebbe la possibilità di utilizzare "le royalties maturate sulle estrazioni in atto al di fuori del patto di stabilità, senza ulteriori condizioni, e per la loro destinazione per interventi di sviluppo dell'occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale, nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi".
Respinta, invece, dall'aula la mozione, poi trasformata in risoluzione, presentata dal Movimento 5 Stelle che richiedeva al presidente Pittella di intervenire sul Parlamento per cancellare lo "sblocca trivellazioni" disposto da Renzi con evidente vizio di incostituzionlità. "Con decreto legge lo Stato avoca a sè tutte le competenze (esclusive) in materia di fonti energetiche, in palese violazione dell'art. 117 della Costituzione e del principio di leale collaborazione con le Regioni".
"La nostra mozione chiedeva, nel caso in cui il decreto "Sblocca Italia" venisse convertito nell'inaccettabile formulazione attuale, di impugnarlo innanzi alla Corte Costituzionale – scrive in una nota il M5S Basilicata - il nostro documento conteneva inoltre, riferimenti più ampi e articolati, che toccavano aspetti quali la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente. Al contrario, il documento licenziato dal Consiglio lega indissolubilmente l'impugnazione dello 'Sblocca Italia' alla esclusione delle royalties dal famigerato patto di stabilità. Il Consiglio e il "Gladiatore" (di cartone) dimenticano, però, che la legge regionale approvata a luglio scorso che "sbloccava" le royalties è stata impugnata da Renzi innanzi alla Corte Costituzionale".
La proposta ha ottenuto 2 voti favorevoli, 12 astensioni e 0 voti contrari.
Con 15 voti favorevoli (quelli di Pp, Pd, Ri, Pdl-Fi, Gm, Psi, Sel, Lb-Fdi), 2 contrari (quelli di M5S), e l'uscita dall'aula del consigliere Mollica (Udc) al momento del voto, si è approvata una mozione che impegna il Presidente Pittella e la sua Giunta a chiedere al Parlamento la modifica degli articoli 37 e 38 del decreto "Sblocca Italia".
In particolare, si è richiesta la loro riscrittura in coerenza con la vigente Costituzione che assegna alle Regioni "competenza concorrente" nella gestione delle fonti di energia (compresi gli idrocarburi).
Richiedendo, inoltre, anche la modifica dell'articolo 36, si otterrebbe la possibilità di utilizzare "le royalties maturate sulle estrazioni in atto al di fuori del patto di stabilità, senza ulteriori condizioni, e per la loro destinazione per interventi di sviluppo dell'occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale, nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi".
Respinta, invece, dall'aula la mozione, poi trasformata in risoluzione, presentata dal Movimento 5 Stelle che richiedeva al presidente Pittella di intervenire sul Parlamento per cancellare lo "sblocca trivellazioni" disposto da Renzi con evidente vizio di incostituzionlità. "Con decreto legge lo Stato avoca a sè tutte le competenze (esclusive) in materia di fonti energetiche, in palese violazione dell'art. 117 della Costituzione e del principio di leale collaborazione con le Regioni".
"La nostra mozione chiedeva, nel caso in cui il decreto "Sblocca Italia" venisse convertito nell'inaccettabile formulazione attuale, di impugnarlo innanzi alla Corte Costituzionale – scrive in una nota il M5S Basilicata - il nostro documento conteneva inoltre, riferimenti più ampi e articolati, che toccavano aspetti quali la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente. Al contrario, il documento licenziato dal Consiglio lega indissolubilmente l'impugnazione dello 'Sblocca Italia' alla esclusione delle royalties dal famigerato patto di stabilità. Il Consiglio e il "Gladiatore" (di cartone) dimenticano, però, che la legge regionale approvata a luglio scorso che "sbloccava" le royalties è stata impugnata da Renzi innanzi alla Corte Costituzionale".
La proposta ha ottenuto 2 voti favorevoli, 12 astensioni e 0 voti contrari.