Sanità, proposte dall’osservatorio de La Scaletta
Dal circolo culturale idee per rilanciare la sanità lucana
martedì 14 settembre 2021
10.02
Così come preannunciato, dopo la ricognizione sulla sanità lucana e il documento tecnico elaborato dalla Agenas, il circolo culturale La Scaletta ha costituito un osservatorio permanente sulla sanità lucana. Una iniziativa che nasce all'indomani del report redatto dal dott. Angelo Andriulli e presentato a maggio dal Circolo Culturale che ha messo in evidenza la condizione della Sanità ospedaliera lucana: da anni in drammatica crisi, con la pandemia che ne ha ulteriormente evidenziato disservizi e carenze.
Di qui l'idea di un osservatorio permanente che ha lo scopo -spiegano dall'associazione materana- "di tenere alta l'attenzione sul settore sanità e vigilare sull'operato della pubblica amministrazione nell'unico interesse della salute dei cittadini lucani". Messosi subito a lavoro l'osservatorio, ha immediatamente focalizzato l'attenzione sulla necessità che il nuovo Piano regionale, annunciato da tempo dalla Regione Basilicata, promuova politiche positive, così come suggerito già nella relazione dell'osservatorio permanente del circolo culturale.
Anche perché il documento tecnico redatto dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGE.NAS.), commissionato dal governo regionale con l'obiettivo di fornire elementi utili e positivi alla delineazione del Piano Sanitario Regionale, è fondato su dati oggettivi di attività ospedaliera, che confermano il check-up redatto dal Circolo La Scaletta.
Un documento che evidenzia le possibili azioni da mettere in campo per ridurre la mobilità sanitaria extra-regionale, migliorando quindi l'offerta sanitaria lucana. A partire dalla necessità di attrarre competenze sanitarie attualmente carenti. In particolare è stata registrata, infatti, la mancanza di medici chirurghi e ortopedici. Altro aspetto su cui lavorare riguarda la formazione di specialisti, con la possibilità di creare borse di studio riservate a laureati lucani, ai quali si dovrebbe richiedere, una volta specializzati, di svolgere la loro opera per almeno 5 anni in presidi ospedalieri regionali. Ma anche la formazione continua degli operatori attualmente in servizio negli Ospedali regionali è un punto importante del programma di rinnovo dei centri sanitari lucani. Secondo il documento tecnico, infatti, bisognerebbe implementare "gli stages presso centri di eccellenza nazionali ed esteri, che prevedono la frequenza per un periodo temporale limitato di medici già inseriti negli organici dei nosocomi lucani". Si richiede, inoltre, l'obiettività delle valutazioni concorsuali delle figure professionali da assumere. Ed un monitoraggio costante delle attività svolte nelle varie unità operative complesse.
Insomma, tutte iniziative di per sé meritorie quelle espresse nel documento tecnico, che però, da sole, non bastano a risolvere le gravi carenze che riguardano la sanità lucana. Ecco perché- concludono da La Scaletta "Occorre un'azione legislativa volta a migliorare, potenziare e riqualificare, anche e soprattutto, le professionalità presenti ed operanti nelle strutture sanitarie regionali".
Di qui l'idea di un osservatorio permanente che ha lo scopo -spiegano dall'associazione materana- "di tenere alta l'attenzione sul settore sanità e vigilare sull'operato della pubblica amministrazione nell'unico interesse della salute dei cittadini lucani". Messosi subito a lavoro l'osservatorio, ha immediatamente focalizzato l'attenzione sulla necessità che il nuovo Piano regionale, annunciato da tempo dalla Regione Basilicata, promuova politiche positive, così come suggerito già nella relazione dell'osservatorio permanente del circolo culturale.
Anche perché il documento tecnico redatto dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGE.NAS.), commissionato dal governo regionale con l'obiettivo di fornire elementi utili e positivi alla delineazione del Piano Sanitario Regionale, è fondato su dati oggettivi di attività ospedaliera, che confermano il check-up redatto dal Circolo La Scaletta.
Un documento che evidenzia le possibili azioni da mettere in campo per ridurre la mobilità sanitaria extra-regionale, migliorando quindi l'offerta sanitaria lucana. A partire dalla necessità di attrarre competenze sanitarie attualmente carenti. In particolare è stata registrata, infatti, la mancanza di medici chirurghi e ortopedici. Altro aspetto su cui lavorare riguarda la formazione di specialisti, con la possibilità di creare borse di studio riservate a laureati lucani, ai quali si dovrebbe richiedere, una volta specializzati, di svolgere la loro opera per almeno 5 anni in presidi ospedalieri regionali. Ma anche la formazione continua degli operatori attualmente in servizio negli Ospedali regionali è un punto importante del programma di rinnovo dei centri sanitari lucani. Secondo il documento tecnico, infatti, bisognerebbe implementare "gli stages presso centri di eccellenza nazionali ed esteri, che prevedono la frequenza per un periodo temporale limitato di medici già inseriti negli organici dei nosocomi lucani". Si richiede, inoltre, l'obiettività delle valutazioni concorsuali delle figure professionali da assumere. Ed un monitoraggio costante delle attività svolte nelle varie unità operative complesse.
Insomma, tutte iniziative di per sé meritorie quelle espresse nel documento tecnico, che però, da sole, non bastano a risolvere le gravi carenze che riguardano la sanità lucana. Ecco perché- concludono da La Scaletta "Occorre un'azione legislativa volta a migliorare, potenziare e riqualificare, anche e soprattutto, le professionalità presenti ed operanti nelle strutture sanitarie regionali".