Salvò delle vite durante nubifragio, una statua per l'eroe Conte
Era una guardia di pubblica sicurezza
domenica 28 novembre 2021
Una statua è stata dedicata alla memoria di Francesco Paolo Conte, Guardia di Pubblica Sicurezza, Medaglia d'Argento al Valor Civile. Il monumento, collocato in Piazza Vittorio Veneto ai piedi della facciata del Palazzo dell'Annunziata, è stato scoperto dal Vice Capo della Polizia Prefetto Maria Teresa Sempreviva, Vice Direttore Generale della P.S. preposto all'attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di Polizia, insieme ai familiari di Francesco Paolo Conte, al Prefetto di Matera Sante Copponi, al Questore di Matera Eliseo Nicolì e al Sindaco di Matera Domenico Bennardi.
Hanno partecipato inoltre anche altre Autorità, tra cui il Presidente della Provincia di Matera, il Procuratore della Repubblica di Matera e i comandanti provinciali delle altre Forze di Polizia. Molti sono stati i cittadini che hanno seguito l'evento. La collocazione del monumento, opera dell'artista materano Raffaele Pentasuglia, è la conclusione di un lungo iter nato dalla proposta dell'ex Questore di Matera Luigi Liguori, entusiasticamente accolta dalla precedente Amministrazione comunale e portato a termine dall'attuale Questore di Matera Eliseo Nicolì e dall'Amministrazione guidata da Domenico Bennardi.
Era il 24 ottobre 1928 quando sulla città di Matera si abbatté un violento nubifragio: le acque dilagarono per i sottani di Piazza Vittorio Veneto allagandoli. In un sottano situato di fianco alla chiesetta della "Mater Domini" alcune persone erano intrappolate nella loro abitazione e Francesco Paolo Conte, giovane Guardia di Pubblica Sicurezza in servizio a Roma e in licenza nella sua città natale, legato a una corda si fece calare nell'ipogeo e riuscì a salvare alcune di quelle persone. Ma purtroppo venne travolto dalla furia delle acque che gli causarono lesioni mortali. Il giorno dopo furono celebrate le sue esequie funebri e di altre due vittime del nubifragio.
A lui è dedicata una via della città e la Sala Situazione della Questura di Matera; in Piazza Vittorio Veneto, in corrispondenza del Belevedere Guerricchio, è posta una lapide commemorativa. Dopo la scopertura, l'Arcivescovo di Matera Mons. Giuseppe Caiazzo ha benedetto l'opera. Poi la cerimonia è proseguita all'interno dell'attiguo Cinema Teatro Gerardo Guerrieri, dove si sono succeduti nell'ordine gli interventi del Questore Eliseo Nicolì, del Sindaco Domenico Bennardi, dei familiari di Francesco Paolo Conte, dello scultore Raffaele Pentasuglia, del Prefetto Sante Copponi e per concludere quello del Vice Capo della Polizia, Prefetto Maria Teresa Sempreviva.
Il Questore ha voluto sottolineare l'importanza "che l'Amministrazione civica e la Polizia di Stato attribuiscono al gesto, ai valori morali che sottende e alla figura dell'uomo che li ha saputi intrepretare sino in fondo perché, così acquisiti alla memoria collettiva, siano spunto costante di riflessione per questa e per le future generazioni, coscienti che in assenza di valori etici non vi è società civile che possa sopravvivere."
L'autore della statua, lo scultore materano Raffaele Pentasuglia, ha ricordato quando l'anno scorso era a Cesate, Milano, presso la fonderia dove l'opera è stata completata, e in quella Regione il contagio da Covid-19 mieteva vittime anche nelle Forze di Polizia che si erano esposte per il proprio lavoro, facendolo riflettere sull'idea nobile dello Stato che prima di tutto protegge i cittadini: l'hanno fatta propria quei servitori dello Stato che si pongono a servizio di quanti hanno veramente bisogno, anche a costo della propria vita, come nel caso di Francesco Paolo Conte.
Nel suo intervento, il Vice Capo della Polizia Prefetto Maria Teresa Sempreviva, originaria del Metapontino, ha ricordato il valore del gesto di Francesco Paolo Conte, individuando in esso due aspetti: sia l'essere poliziotto, sia la "materanità", espressione quest'ultima del senso di umana solidarietà che è propria del popolo lucano. Matera è una città con un'anima, con un'identità forte e perciò non dimentica, così come la Polizia di Stato che ha tra i suoi valori fondamentali la memoria e il ricordo dei propri caduti.
Con il suo esempio – ha proseguito il Vice Capo della Polizia di Stato – "Francesco Paolo Conte ci ricorda che l'essere poliziotto non è un mestiere ma una vera e propria missione, la grandezza di un corpo dello Stato è fortemente condizionata proprio dai suoi eroi, i nostri caduti sono i giganti sulle cui spalle ci appoggiamo, sono esempi che ci guidano come la stella polare."
E a proposito di memoria e di valori, alla cerimonia ha voluto fortemente partecipare anche il Vice Ispettore in quiescenza Felice Cristella, nonostante i 96 anni da compiere a breve, dimostrando il vero significato dell'attaccamento ai valori dell'Istituzione.
Hanno partecipato inoltre anche altre Autorità, tra cui il Presidente della Provincia di Matera, il Procuratore della Repubblica di Matera e i comandanti provinciali delle altre Forze di Polizia. Molti sono stati i cittadini che hanno seguito l'evento. La collocazione del monumento, opera dell'artista materano Raffaele Pentasuglia, è la conclusione di un lungo iter nato dalla proposta dell'ex Questore di Matera Luigi Liguori, entusiasticamente accolta dalla precedente Amministrazione comunale e portato a termine dall'attuale Questore di Matera Eliseo Nicolì e dall'Amministrazione guidata da Domenico Bennardi.
Era il 24 ottobre 1928 quando sulla città di Matera si abbatté un violento nubifragio: le acque dilagarono per i sottani di Piazza Vittorio Veneto allagandoli. In un sottano situato di fianco alla chiesetta della "Mater Domini" alcune persone erano intrappolate nella loro abitazione e Francesco Paolo Conte, giovane Guardia di Pubblica Sicurezza in servizio a Roma e in licenza nella sua città natale, legato a una corda si fece calare nell'ipogeo e riuscì a salvare alcune di quelle persone. Ma purtroppo venne travolto dalla furia delle acque che gli causarono lesioni mortali. Il giorno dopo furono celebrate le sue esequie funebri e di altre due vittime del nubifragio.
A lui è dedicata una via della città e la Sala Situazione della Questura di Matera; in Piazza Vittorio Veneto, in corrispondenza del Belevedere Guerricchio, è posta una lapide commemorativa. Dopo la scopertura, l'Arcivescovo di Matera Mons. Giuseppe Caiazzo ha benedetto l'opera. Poi la cerimonia è proseguita all'interno dell'attiguo Cinema Teatro Gerardo Guerrieri, dove si sono succeduti nell'ordine gli interventi del Questore Eliseo Nicolì, del Sindaco Domenico Bennardi, dei familiari di Francesco Paolo Conte, dello scultore Raffaele Pentasuglia, del Prefetto Sante Copponi e per concludere quello del Vice Capo della Polizia, Prefetto Maria Teresa Sempreviva.
Il Questore ha voluto sottolineare l'importanza "che l'Amministrazione civica e la Polizia di Stato attribuiscono al gesto, ai valori morali che sottende e alla figura dell'uomo che li ha saputi intrepretare sino in fondo perché, così acquisiti alla memoria collettiva, siano spunto costante di riflessione per questa e per le future generazioni, coscienti che in assenza di valori etici non vi è società civile che possa sopravvivere."
L'autore della statua, lo scultore materano Raffaele Pentasuglia, ha ricordato quando l'anno scorso era a Cesate, Milano, presso la fonderia dove l'opera è stata completata, e in quella Regione il contagio da Covid-19 mieteva vittime anche nelle Forze di Polizia che si erano esposte per il proprio lavoro, facendolo riflettere sull'idea nobile dello Stato che prima di tutto protegge i cittadini: l'hanno fatta propria quei servitori dello Stato che si pongono a servizio di quanti hanno veramente bisogno, anche a costo della propria vita, come nel caso di Francesco Paolo Conte.
Nel suo intervento, il Vice Capo della Polizia Prefetto Maria Teresa Sempreviva, originaria del Metapontino, ha ricordato il valore del gesto di Francesco Paolo Conte, individuando in esso due aspetti: sia l'essere poliziotto, sia la "materanità", espressione quest'ultima del senso di umana solidarietà che è propria del popolo lucano. Matera è una città con un'anima, con un'identità forte e perciò non dimentica, così come la Polizia di Stato che ha tra i suoi valori fondamentali la memoria e il ricordo dei propri caduti.
Con il suo esempio – ha proseguito il Vice Capo della Polizia di Stato – "Francesco Paolo Conte ci ricorda che l'essere poliziotto non è un mestiere ma una vera e propria missione, la grandezza di un corpo dello Stato è fortemente condizionata proprio dai suoi eroi, i nostri caduti sono i giganti sulle cui spalle ci appoggiamo, sono esempi che ci guidano come la stella polare."
E a proposito di memoria e di valori, alla cerimonia ha voluto fortemente partecipare anche il Vice Ispettore in quiescenza Felice Cristella, nonostante i 96 anni da compiere a breve, dimostrando il vero significato dell'attaccamento ai valori dell'Istituzione.