Riqualificazione urbana del rione San Giacomo
Matera candida il progetto al bando statale
giovedì 3 dicembre 2015
10.40
Rivalutare e rigenerare le periferie della città per migliorare le condizioni abitative, ambientali e culturali dei cittadini. Questo l'obiettivo che ha spinto il Comune di Matera a programmare la propria partecipazione al bando legato al piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, indetto dal ministero delle infrastrutture.
In particolare, l'Amministrazione comunale ha pensato al quartiere San Giacomo, uno dei più popolosi della città. Qui sono diverse le aree che andrebbero riqualificate e gli immobili abbandonati al degrado e all'occupazione abusiva, basti pensare alla struttura in via Conversi che sarebbe dovuta diventare prima una biblioteca e poi un centro di accoglienza, e all'ex villino Dragone. San Giacomo, tra l'altro, era già stato destinatario di un precedente piano di recupero urbano, frutto di un accordo tra Comune e Ater di Matera, rimasto clamorosamente inattuato.
Per l'attuale amministrazione De Ruggieri, realizzare un tale programma significherebbe avviare una sorta di progetto pilota e mettere in pratica quanto previsto nel programma elettorale, ossia interventi, di carattere strutturale e di miglioramento qualitativo, in tutti i rioni periferici. Un programma più che mai necessario proprio in queste zone della città che negli ultimi tre decenni sono state teatro della nuova espansione edilizia troppo spesso di carattere speculativo.
Per cogliere al meglio l'opportunità offerta dal governo e presentare una valida proposta, l'Amministrazione si appresta, dunque, a predisporre uno studio di fattibilità e, per farlo, ha deciso di avvalersi di un professionista esterno, incaricato tramite affidamento diretto. La scelta è ricaduta sull'architetto Michele Liuzzi che risulta possedere i requisiti richiesti. L'architetto Liuzzi, selezionato da una specifica lista in possesso degli uffici comunali, ha accettato l'incarico per un compenso pari a 6.000 euro rivenienti dalle casse dell'ente.
Si attende allora di conoscere cosa prevederà la relazione redatta dall'architetto, quali interventi saranno programmati, in quali luoghii nello specifico e con quali modalità, augurandoci, magari, l'apertura di un dibattito e un coinvolgimento dei residenti e di coloro che vivono quotidianamente il quartiere San Giacomo.
In particolare, l'Amministrazione comunale ha pensato al quartiere San Giacomo, uno dei più popolosi della città. Qui sono diverse le aree che andrebbero riqualificate e gli immobili abbandonati al degrado e all'occupazione abusiva, basti pensare alla struttura in via Conversi che sarebbe dovuta diventare prima una biblioteca e poi un centro di accoglienza, e all'ex villino Dragone. San Giacomo, tra l'altro, era già stato destinatario di un precedente piano di recupero urbano, frutto di un accordo tra Comune e Ater di Matera, rimasto clamorosamente inattuato.
Per l'attuale amministrazione De Ruggieri, realizzare un tale programma significherebbe avviare una sorta di progetto pilota e mettere in pratica quanto previsto nel programma elettorale, ossia interventi, di carattere strutturale e di miglioramento qualitativo, in tutti i rioni periferici. Un programma più che mai necessario proprio in queste zone della città che negli ultimi tre decenni sono state teatro della nuova espansione edilizia troppo spesso di carattere speculativo.
Per cogliere al meglio l'opportunità offerta dal governo e presentare una valida proposta, l'Amministrazione si appresta, dunque, a predisporre uno studio di fattibilità e, per farlo, ha deciso di avvalersi di un professionista esterno, incaricato tramite affidamento diretto. La scelta è ricaduta sull'architetto Michele Liuzzi che risulta possedere i requisiti richiesti. L'architetto Liuzzi, selezionato da una specifica lista in possesso degli uffici comunali, ha accettato l'incarico per un compenso pari a 6.000 euro rivenienti dalle casse dell'ente.
Si attende allora di conoscere cosa prevederà la relazione redatta dall'architetto, quali interventi saranno programmati, in quali luoghii nello specifico e con quali modalità, augurandoci, magari, l'apertura di un dibattito e un coinvolgimento dei residenti e di coloro che vivono quotidianamente il quartiere San Giacomo.