Rimborsopoli, confermate condanne per 4 consiglieri
La Corte d'Appello di Potenza respinge i ricorsi ma riduce la pena
sabato 27 settembre 2014
12.23
La Corte d'Appello di Potenza respinge i ricorsi presentati da quattro consiglieri regionali coinvolti nello scandalo Rimborsopoli e conferma le condanne con una lieve riduzione della pena.
Con l'accusa di aver indebitamente percepito, tra novembre 2006 e marzo 2009, rimborsi chilometrici dovuti a chi aveva una residenza diversa da quella del capoluogo, sede dell'assemblea lucana, i quattro condannati sono Prospero De Franchi (Federazione popolari di centro), Franco Mattia (Pdl) e Giacomo Nardiello (Pdci), ex consiglieri regionali, e Franco Mollica (Udc), attualmente in carica.
Per loro la sentenza emessa è stata di una riduzione da un anno e otto mesi a un anno e quattro mesi di reclusione e la prescrizione dei fatti antecedenti Ottobre 2006.
Per il collegio della Corte d'Appello, l'indennità di viaggio riconosciuta agli esponenti lucani residenti fuori il capoluogo spettava solo a chi realmente viaggiava da e verso Potenza tutti i giorni. Secondo l'accusa, invece, i quattro consiglieri abitavano stabilmente poco lontano dalla sede regionale e utilizzavano una residenza fittizia per ottenere i rimborsi.
L'inchiesta fu condotta nel 2008 dal pm Henry John Woodcock e portò nel 2009 allo scandalo dei rimborsi riconosciuti ai membri del consiglio regionale. A questo punto, ai quattro consiglieri non rimane che sperare nel verdetto della Corte di Cassazione.
Con l'accusa di aver indebitamente percepito, tra novembre 2006 e marzo 2009, rimborsi chilometrici dovuti a chi aveva una residenza diversa da quella del capoluogo, sede dell'assemblea lucana, i quattro condannati sono Prospero De Franchi (Federazione popolari di centro), Franco Mattia (Pdl) e Giacomo Nardiello (Pdci), ex consiglieri regionali, e Franco Mollica (Udc), attualmente in carica.
Per loro la sentenza emessa è stata di una riduzione da un anno e otto mesi a un anno e quattro mesi di reclusione e la prescrizione dei fatti antecedenti Ottobre 2006.
Per il collegio della Corte d'Appello, l'indennità di viaggio riconosciuta agli esponenti lucani residenti fuori il capoluogo spettava solo a chi realmente viaggiava da e verso Potenza tutti i giorni. Secondo l'accusa, invece, i quattro consiglieri abitavano stabilmente poco lontano dalla sede regionale e utilizzavano una residenza fittizia per ottenere i rimborsi.
L'inchiesta fu condotta nel 2008 dal pm Henry John Woodcock e portò nel 2009 allo scandalo dei rimborsi riconosciuti ai membri del consiglio regionale. A questo punto, ai quattro consiglieri non rimane che sperare nel verdetto della Corte di Cassazione.