Ridurre gli sprechi del riscaldamento: i consigli di Legambiente
Accorgimenti e consigli di Pio Acito
martedì 19 gennaio 2016
8.49
E mentre i fiocchi di neve hanno lasciato Matera, almeno per il momento, le temperature continuano ad aggirarsi intorno allo 0, quindi via con i termosifoni a tutto gas e stufe elettriche accese h24. E ai consumi chi ci pensa? E all'impatto sull'ambiente?
Il primo passo è sensibilizzare la gente a un corretto utilizzo degli impianti di riscaldamento tramite alcuni accorgimenti finalizzati a ridurne gli sprechi. «Le stagioni hanno una ricorrenza sempre uguale, quindi si sanno già per tempo le problematiche legate ad ognuna di esse e ci si può preparare in anticipo», ha evidenziato l'ambientalista di Legambiente, Pio Acito. Dunque per affrontare un inverno rigido ci si deve attrezzare dall'estate; come? Innanzitutto con i controlli di manutenzione della caldaia come prevede la legge, sia per ragioni di sicurezza sia perché un impianto che funziona male consuma di più. Poi, sicuramente, eliminando l'aria presente nei termosifoni perché ne limita il funzionamento.
«Laddove fosse possibile si può intervenire anche sulle abitazioni con operazioni di ristrutturazione per avere un buon isolamento termico grazie a mura adeguate. A Matera, per esempio, - ha continuato Pio Acito - abbiamo un materiale eccezionale per reggere bene le escursioni termiche: il tufo. Ma anche con interventi di riqualificazione è possibile prevenire il freddo in maniera intelligente: la sostituzione degli infissi a un solo vetro con quelli a due vetri, i rivestimenti con pannelli di sughero». Attenzione quindi agli spifferi che provocano fughe di calore, ma anche all'accensione e lo spegnimento degli impianti in modo che questo avvenga quando si è realmente in casa, evitare di coprire i termosifoni con indumenti, mobili o tende. E più di ogni altra cosa, occorre ricordare che per ogni grado in meno si possono ridurre i consumi di gas dal 5 al 10%; un risparmio niente male.
Ma lo sviluppo e la tecnologia, ci aprono le strade anche a tante altre fonti di riscaldamento rinnovabili e non più fossili. Le stufe a pellet risultano tra le più ecologiche perché a essere bruciati sono gli scarti di lavorazione del legno, quindi non occorre l'abbattimento di nuovi alberi, oppure il legno da coltivazione: «Con la stufa a pellet si fa meno danno al pianeta e, personalmente, trovo un risparmio sulla bolletta del gas di circa il 30%. E le emissioni sono quelle del legno naturale perché non ci sono solventi, addittivi chimici o fossili», ha concluso Acito.
Più caldi e più sani si può, le nuove tecnologie lo permettono. E anche, per gli affezionati ai "classici" impianti con queste dritte le spese e le emissioni si possono limitare, ma sarebbe opportuno iniziare a pensare in maniera più ecologica.
a cura di Daniela Lella
Il primo passo è sensibilizzare la gente a un corretto utilizzo degli impianti di riscaldamento tramite alcuni accorgimenti finalizzati a ridurne gli sprechi. «Le stagioni hanno una ricorrenza sempre uguale, quindi si sanno già per tempo le problematiche legate ad ognuna di esse e ci si può preparare in anticipo», ha evidenziato l'ambientalista di Legambiente, Pio Acito. Dunque per affrontare un inverno rigido ci si deve attrezzare dall'estate; come? Innanzitutto con i controlli di manutenzione della caldaia come prevede la legge, sia per ragioni di sicurezza sia perché un impianto che funziona male consuma di più. Poi, sicuramente, eliminando l'aria presente nei termosifoni perché ne limita il funzionamento.
«Laddove fosse possibile si può intervenire anche sulle abitazioni con operazioni di ristrutturazione per avere un buon isolamento termico grazie a mura adeguate. A Matera, per esempio, - ha continuato Pio Acito - abbiamo un materiale eccezionale per reggere bene le escursioni termiche: il tufo. Ma anche con interventi di riqualificazione è possibile prevenire il freddo in maniera intelligente: la sostituzione degli infissi a un solo vetro con quelli a due vetri, i rivestimenti con pannelli di sughero». Attenzione quindi agli spifferi che provocano fughe di calore, ma anche all'accensione e lo spegnimento degli impianti in modo che questo avvenga quando si è realmente in casa, evitare di coprire i termosifoni con indumenti, mobili o tende. E più di ogni altra cosa, occorre ricordare che per ogni grado in meno si possono ridurre i consumi di gas dal 5 al 10%; un risparmio niente male.
Ma lo sviluppo e la tecnologia, ci aprono le strade anche a tante altre fonti di riscaldamento rinnovabili e non più fossili. Le stufe a pellet risultano tra le più ecologiche perché a essere bruciati sono gli scarti di lavorazione del legno, quindi non occorre l'abbattimento di nuovi alberi, oppure il legno da coltivazione: «Con la stufa a pellet si fa meno danno al pianeta e, personalmente, trovo un risparmio sulla bolletta del gas di circa il 30%. E le emissioni sono quelle del legno naturale perché non ci sono solventi, addittivi chimici o fossili», ha concluso Acito.
Più caldi e più sani si può, le nuove tecnologie lo permettono. E anche, per gli affezionati ai "classici" impianti con queste dritte le spese e le emissioni si possono limitare, ma sarebbe opportuno iniziare a pensare in maniera più ecologica.
a cura di Daniela Lella