Riapertura impianti sportivi pubblici, gravi ritardi
La nuova denuncia da parte delle associazioni che si sentono penalizzate
mercoledì 3 giugno 2020
19.48
Sono 26 le associazioni sportive che hanno sottoscritto l'appello rivolto all'amministrazione comunale e a quella provinciale di Matera con lo scopo di accelerare le procedure che consentano la ripresa delle attività sportive negli impianti pubblici.
Un primo incontro interlocutorio le associazioni lo hanno ottenuto con gli organi competenti del Comune di Matera, nel quale si è ribadita la necessità di recuperare il tempo perduto e i ritardi ingiustificati di queste settimane, per consentire la fruizione degli impianti di proprietà comunale alla comunità sportiva materana.
"Chiediamo con forza anche all'Ente Provincia di accelerare al massimo e completare immediatamente non solo le procedure relative ai sopralluoghi da effettuare ma, soprattutto, di messa in sicurezza, accollandosi i costi relativi, per consegnare tutte le strutture entro qualche settimana, consentendo alle Associazioni sportive di ricominciare le proprie attività ed alla comunità materana di tornare a fruire dei servizi collegati"- scrivono in una nota le società sportive, che sottolineano la necessità di agire con immediatezza per evitare di danneggiare ulteriormente gli atleti e le associazioni costrette a chiudere anticipatamente la stagione.
"Se si vogliono redigere protocolli distinti da quelli nazionali si faccia immediatamente un tavolo di concertazione e si eviti di prendere decisioni che rischiano di diventare problematiche, preclusive e quindi inapplicabili"- continuano i responsabili dell'appello, che garantiscono la massima attenzione sulla vicenda. "Monitoreremo quotidianamente l'evolversi delle azioni e senza deroghe alcune, attendiamo una convocazione della commissione Sport presieduta dal consigliere Tralli, sarà quella la sede dove poter fare il punto dell'avanzamento di quanto promesso. Non intendiamo retrocedere e mollare di un millimetro sino alla loro riapertura".
L'intenzione è quella di lottare per l'ottenimento di quello che viene percepito come un diritto. Perché- spiegano in conclusione i firmatari della petizione- "Lo sport è un diritto per tutti e le strutture pubbliche con le associazioni sportive che le gestiscono devono esserne garanti insieme all'amministrazione che ha l'onere di renderle funzionali, sicure e controllarne il regolare e corretto utilizzo, oltre che a promuoverne e sostenere la pratica".
Nel documento viene segnalata pure l'impossibilità ad allenarsi per la campionessa di tennistavolo Teresa D'Ercole.
(Foto di archivio)
Un primo incontro interlocutorio le associazioni lo hanno ottenuto con gli organi competenti del Comune di Matera, nel quale si è ribadita la necessità di recuperare il tempo perduto e i ritardi ingiustificati di queste settimane, per consentire la fruizione degli impianti di proprietà comunale alla comunità sportiva materana.
"Chiediamo con forza anche all'Ente Provincia di accelerare al massimo e completare immediatamente non solo le procedure relative ai sopralluoghi da effettuare ma, soprattutto, di messa in sicurezza, accollandosi i costi relativi, per consegnare tutte le strutture entro qualche settimana, consentendo alle Associazioni sportive di ricominciare le proprie attività ed alla comunità materana di tornare a fruire dei servizi collegati"- scrivono in una nota le società sportive, che sottolineano la necessità di agire con immediatezza per evitare di danneggiare ulteriormente gli atleti e le associazioni costrette a chiudere anticipatamente la stagione.
"Se si vogliono redigere protocolli distinti da quelli nazionali si faccia immediatamente un tavolo di concertazione e si eviti di prendere decisioni che rischiano di diventare problematiche, preclusive e quindi inapplicabili"- continuano i responsabili dell'appello, che garantiscono la massima attenzione sulla vicenda. "Monitoreremo quotidianamente l'evolversi delle azioni e senza deroghe alcune, attendiamo una convocazione della commissione Sport presieduta dal consigliere Tralli, sarà quella la sede dove poter fare il punto dell'avanzamento di quanto promesso. Non intendiamo retrocedere e mollare di un millimetro sino alla loro riapertura".
L'intenzione è quella di lottare per l'ottenimento di quello che viene percepito come un diritto. Perché- spiegano in conclusione i firmatari della petizione- "Lo sport è un diritto per tutti e le strutture pubbliche con le associazioni sportive che le gestiscono devono esserne garanti insieme all'amministrazione che ha l'onere di renderle funzionali, sicure e controllarne il regolare e corretto utilizzo, oltre che a promuoverne e sostenere la pratica".
Nel documento viene segnalata pure l'impossibilità ad allenarsi per la campionessa di tennistavolo Teresa D'Ercole.
(Foto di archivio)