Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche: esperti e imprese a confronto
Convegno organizzato da Confapi Matera, sulla responsabilità amministrativa da reato
venerdì 20 novembre 2015
7.16
Oggi, venerdì 20, con inizio alle ore 15,30, presso la sede dell'Edilcassa di Basilicata si terrà nel pomeriggio un seminario tecnico, organizzato da Confapi Matera, sulla responsabilità amministrativa da reato, dal titolo "Il decreto legislativo n. 231/2001 e la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche". Il seminario sarà gratuito e aperto alle imprese e agli enti che, dopo l'ampliamento delle tipologie di reati interessati, sono maggiormente coinvolti dall'applicazione di tale normativa.
Nel corso dell'incontro esperti legali, dopo l'illustrazione del decreto legislativo 231, spiegheranno alle imprese come tutelarsi dalla responsabilità amministrativa degli enti e presenteranno anche le linee guida di Confapi per la costruzione dei modelli organizzativi. "Riteniamo utile e doveroso – ha commentato il presidente di Confapi Matera Enzo Acito, cui spetterà il saluto introduttivo – aiutare le imprese a non incappare nelle maglie di questa normativa bizzarra". Il decreto 231, infatti, ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità in sede penale degli enti, che si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto illecito o anche solamente, senza che ne sia ancora derivato un vantaggio concreto.
Ciò vale sia che il reato sia stato commesso da soggetti in posizione apicale, che da soggetti sottoposti all'altrui direzione, inclusi i soggetti non necessariamente in organigramma, come consulenti o procacciatori.
L'ampliamento della responsabilità mira a coinvolgere nella punizione di alcuni reati il patrimonio degli enti, quindi gli interessi economici dei soci. L'innovazione normativa non è di poco conto in quanto né l'ente, né i soci possono dirsi estranei al procedimento penale per reati commessi a vantaggio o nell'interesse dell'ente. Di qui l'interesse di soci e amministratori a controllare la regolarità e la legalità dell'operato sociale.
"Il codice di comportamento approvato da Confapi nazionale – ha concluso Acito – fornisce alle imprese un quadro di riferimento in materia di responsabilità amministrativa il più vicino possibile alle caratteristiche organizzative e gestionali proprie delle pmi. Il nostro seminario si propone di dare alle aziende gli strumenti sia cognitivi che materiali utili a evitare di incorrere in questa responsabilità".
"Nessuna attività industriale può dirsi oggi esente dai potenziali profili di responsabilità amministrativa. Tuttavia, al di là degli aspetti sanzionatori, la disciplina del 231 rappresenta anche un'opportunità per le aziende in termini di ottimizzazione dei processi aziendali".
Nel corso dell'incontro esperti legali, dopo l'illustrazione del decreto legislativo 231, spiegheranno alle imprese come tutelarsi dalla responsabilità amministrativa degli enti e presenteranno anche le linee guida di Confapi per la costruzione dei modelli organizzativi. "Riteniamo utile e doveroso – ha commentato il presidente di Confapi Matera Enzo Acito, cui spetterà il saluto introduttivo – aiutare le imprese a non incappare nelle maglie di questa normativa bizzarra". Il decreto 231, infatti, ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità in sede penale degli enti, che si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto illecito o anche solamente
Ciò vale sia che il reato sia stato commesso da soggetti in posizione apicale, che da soggetti sottoposti all'altrui direzione, inclusi i soggetti non necessariamente in organigramma, come consulenti o procacciatori.
L'ampliamento della responsabilità mira a coinvolgere nella punizione di alcuni reati il patrimonio degli enti, quindi gli interessi economici dei soci. L'innovazione normativa non è di poco conto in quanto né l'ente, né i soci possono dirsi estranei al procedimento penale per reati commessi a vantaggio o nell'interesse dell'ente. Di qui l'interesse di soci e amministratori a controllare la regolarità e la legalità dell'operato sociale.
"Il codice di comportamento approvato da Confapi nazionale – ha concluso Acito – fornisce alle imprese un quadro di riferimento in materia di responsabilità amministrativa il più vicino possibile alle caratteristiche organizzative e gestionali proprie delle pmi. Il nostro seminario si propone di dare alle aziende gli strumenti sia cognitivi che materiali utili a evitare di incorrere in questa responsabilità".
"Nessuna attività industriale può dirsi oggi esente dai potenziali profili di responsabilità amministrativa. Tuttavia, al di là degli aspetti sanzionatori, la disciplina del 231 rappresenta anche un'opportunità per le aziende in termini di ottimizzazione dei processi aziendali".