Renzi a Matera, la voce dei contestatori e della cittadinanza
Le reazioni a caldo dopo la firma del Patto per la Basilicata
martedì 3 maggio 2016
9.06
Era da tempo che un presidente del Consiglio non sbarcava nella città dei Sassi. Ieri è stata la volta di Matteo Renzi che ha firmato il 'Patto per la Basilicata' con il presidente della Regione, Marcello Pittella, in un incontro pubblico al cine-teatro Duni. Dure le tambureggianti contestazioni e gli attacchi contro il premier, soprattutto fuori le porte del teatro, ma anche numerose le osservazioni agli interventi dei tre protagonisti del pomeriggio materano: Pittella, Renzi e il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri.
Tra le pressanti proteste, centralità hanno assunto le problematiche che vive attualmente la Regione Basilicata, ma anche quella pugliese: dalle estrazioni petrolifere in terra lucana, oggetto di scottante inchiesta da parte della magistratura, alla cassa integrazione a 0 ore di lavoratori della Natuzzi, dello stabilimento di Ginosa. Ma le contestazioni hanno puntato il dito anche contro le controverse e recenti riforme del governo, il 'Jobs act' e la 'Buona scuola'.
Per ora l'occupazione è un tabù per 365 lavoratori di uno degli stabilimenti più famosi del mobile imbottito. "La Natuzzi – hanno affermato gli operai in cassa integrazione, giunti sul posto - non prevede di investire i finanziamenti pubblici (38 milioni di euro ricevuti dal Mise, Regione Puglia e Basilicata) ricevuti per effettuare nuove assunzioni, bensì si accinge a ridurre l'organico in loco. Continuiamo ad essere defraudati". Sulle barricate anche i comitati No Triv e No Inceneritore che non hanno risparmiato Renzi dagli incessanti attacchi: "Le politiche renziane non sono a tutela della dignità e della vita delle persone – hanno accusato dai comitati -. I governatori locali e nazionali stanno svendendo la Regione ai petrolieri, regalandoci la morte a portata di mano. Stesso discorso per il tanto temuto deposito di scorie nucleare, ormai incombente. Questo Stato ha fallito!".
Molteplici le osservazioni di chi, invece, ha assistito all'evento. In particolare l'intervento di Renzi sul Patto siglato ha riscosso pareri favorevoli, "non ha parlato politichese e ha trasmesso chiarezza", ma con occhio sempre vigile, "è necessario che questo processo di programmazione per la Basilicata – ha asserito una signora accorta – sotto il controllo di qualcuno competente in materia". Uno dei punti centrali che ha colpito alcuni partecipanti è stato "l'aver puntato sulla morale che manca, l'immigrazione e l'identità nazionale". Al contempo, altri hanno espresso disapprovazione per "il suo operato di governo e l'accordo evanescente che non ha nulla di concreto".
All'incontro hanno preso parte anche diversi rappresentanti delle istituzioni locali, come l'assessore all'igiene urbana del Comune di Matera, Stefano Zoccali, e il presidente della Fondazione Matera-Basilicata2019 e rettore dell'Università degli Studi di Basilicata, Aurelia Sole. Tutti e due hanno messo in evidenza l'intervento accorato del primo cittadino De Ruggieri: "E' emersa concretezza e passione per la propria terra – hanno osservato in coro unanime -. Sono state toccate le corde del turismo, della necessità impellente di infrastrutture e dell'occupazione dei giovani".
Altre analisi sono pervenute da due componenti del consiglio comunale di Matera, Salvatore Adduce e Paolo Manicone. L'ex sindaco ed esponente del Partito Democratico, Salvatore Adduce, ha derubricato l'evento ad un semplice cerimoniale: "Renzi non sa o fa finta di non sapere che il suo governo non ha messo quasi niente per finanziare gli interventi inseriti nel Patto". Ed ha aggiunto amaramente: "Tante sono le responsabilità del sindaco e del presidente della Regione che non hanno saputo ben delineare il quadro. Credo che la Basilicata dovrà prepararsi a giorni abbastanza duri per poter ottenere qualcosa dal governo nazionale". Di tutt'altro avviso il consigliere di maggioranza Manicone: "De Ruggieri ha tracciato il quadro preciso del suo mandato, dalla realizzazione del museo demo-entnoantropologico alle infrastrutture come l'asse ferroviario. Matera deve essere al centro dei pensieri del governo – ha aggiunto in modo critico Manicone – e ciò non l'ho avvertito dalle parole di Renzi. Del patto esaminerò gli assi portanti, per me ancora sconosciuti".
Tra le reazioni a caldo dei partecipanti e le mobilitazioni fuori il teatro, restano da conoscere quali sono gli interventi illustrati nel Patto, ed in particolar modo condizioni e tempi per la concreta realizzazione.
Tra le pressanti proteste, centralità hanno assunto le problematiche che vive attualmente la Regione Basilicata, ma anche quella pugliese: dalle estrazioni petrolifere in terra lucana, oggetto di scottante inchiesta da parte della magistratura, alla cassa integrazione a 0 ore di lavoratori della Natuzzi, dello stabilimento di Ginosa. Ma le contestazioni hanno puntato il dito anche contro le controverse e recenti riforme del governo, il 'Jobs act' e la 'Buona scuola'.
Per ora l'occupazione è un tabù per 365 lavoratori di uno degli stabilimenti più famosi del mobile imbottito. "La Natuzzi – hanno affermato gli operai in cassa integrazione, giunti sul posto - non prevede di investire i finanziamenti pubblici (38 milioni di euro ricevuti dal Mise, Regione Puglia e Basilicata) ricevuti per effettuare nuove assunzioni, bensì si accinge a ridurre l'organico in loco. Continuiamo ad essere defraudati". Sulle barricate anche i comitati No Triv e No Inceneritore che non hanno risparmiato Renzi dagli incessanti attacchi: "Le politiche renziane non sono a tutela della dignità e della vita delle persone – hanno accusato dai comitati -. I governatori locali e nazionali stanno svendendo la Regione ai petrolieri, regalandoci la morte a portata di mano. Stesso discorso per il tanto temuto deposito di scorie nucleare, ormai incombente. Questo Stato ha fallito!".
Molteplici le osservazioni di chi, invece, ha assistito all'evento. In particolare l'intervento di Renzi sul Patto siglato ha riscosso pareri favorevoli, "non ha parlato politichese e ha trasmesso chiarezza", ma con occhio sempre vigile, "è necessario che questo processo di programmazione per la Basilicata – ha asserito una signora accorta – sotto il controllo di qualcuno competente in materia". Uno dei punti centrali che ha colpito alcuni partecipanti è stato "l'aver puntato sulla morale che manca, l'immigrazione e l'identità nazionale". Al contempo, altri hanno espresso disapprovazione per "il suo operato di governo e l'accordo evanescente che non ha nulla di concreto".
All'incontro hanno preso parte anche diversi rappresentanti delle istituzioni locali, come l'assessore all'igiene urbana del Comune di Matera, Stefano Zoccali, e il presidente della Fondazione Matera-Basilicata2019 e rettore dell'Università degli Studi di Basilicata, Aurelia Sole. Tutti e due hanno messo in evidenza l'intervento accorato del primo cittadino De Ruggieri: "E' emersa concretezza e passione per la propria terra – hanno osservato in coro unanime -. Sono state toccate le corde del turismo, della necessità impellente di infrastrutture e dell'occupazione dei giovani".
Altre analisi sono pervenute da due componenti del consiglio comunale di Matera, Salvatore Adduce e Paolo Manicone. L'ex sindaco ed esponente del Partito Democratico, Salvatore Adduce, ha derubricato l'evento ad un semplice cerimoniale: "Renzi non sa o fa finta di non sapere che il suo governo non ha messo quasi niente per finanziare gli interventi inseriti nel Patto". Ed ha aggiunto amaramente: "Tante sono le responsabilità del sindaco e del presidente della Regione che non hanno saputo ben delineare il quadro. Credo che la Basilicata dovrà prepararsi a giorni abbastanza duri per poter ottenere qualcosa dal governo nazionale". Di tutt'altro avviso il consigliere di maggioranza Manicone: "De Ruggieri ha tracciato il quadro preciso del suo mandato, dalla realizzazione del museo demo-entnoantropologico alle infrastrutture come l'asse ferroviario. Matera deve essere al centro dei pensieri del governo – ha aggiunto in modo critico Manicone – e ciò non l'ho avvertito dalle parole di Renzi. Del patto esaminerò gli assi portanti, per me ancora sconosciuti".
Tra le reazioni a caldo dei partecipanti e le mobilitazioni fuori il teatro, restano da conoscere quali sono gli interventi illustrati nel Patto, ed in particolar modo condizioni e tempi per la concreta realizzazione.