Regione, Rosa chiede di modificare il bando per le PMI
Il consigliere regionale: “I criteri sono poco aderenti alla realtà imprenditoriale lucana”
lunedì 31 agosto 2015
8.49
Il capogruppo regionale di Lb-Fdi, Gianni Rosa, chiede all'assessore alle politiche di sviluppo, Raffaele Liberali, di intervenire prontamente in merito al discusso bando per le piccole e medie imprese lucane.
Osservando la griglia di attribuzione dei punteggi per accedere al contributo, denota Rosa, giunge qualche dubbio sulla concreta operatività del bando: "Massimo 6 punti vengono attribuiti per il 'tasso di innovatività̀ e di specializzazione del programma di investimento', mentre 10 punti per quello 'affidabilità delle imprese beneficiarie sotto il profilo economico e finanziario - concessione di un finanziamento, da parte di una banca o … alla impresa richiedente per un importo non inferiore al 100 per cento dell'investimento candidato' o se la 'banca …' attesta 'la sussistenza di mezzi propri da parte della impresa richiedente per un importo non inferiore al 100 per cento dell'investimento candidato'". In altre parole, "se la banca ti presta tutti i soldi o attesta che puoi finanziarti da solo il progetto – afferma Rosa - hai più punti che se hai un progetto altamente innovativo ma hai difficoltà di accesso al credito. In pratica, questo bando concede contributi alle imprese che potrebbero innovare la propria azienda senza necessità di intervento pubblico perché, e questo è il dato strano per questo avviso che si pone in netta discontinuità con il passato, l'impresa deve anticipare il 100 per cento dell'investimento ammissibile. Insomma, denaro pubblico alle sole imprese che hanno facilità di accesso al credito privato o che non avrebbero bisogno di accedervi perché hanno risorse proprie per fare investimenti".
Dunque, il nodo cruciale della vicenda è la mancata anticipazione del contributo che faciliti l'investimento: "In un momento così difficile – continua il capogruppo di Lb-Fdi - non si comprende perché in favore degli aventi diritto al contributo non è prevista alcuna 'anticipazione' dello stesso, infatti la sua erogazione è prevista solo dopo il completamento dell'investimento inteso anche come pagamento integrale dei fornitori". Ma le criticità per Rosa non sono finite qui: "Se poi si approfondisce l'analisi della griglia dei punteggi si constata che le micro imprese, ovvero le imprese con fatturato inferiore a 2 milioni di euro e che rappresentano la maggioranza delle imprese lucane, saranno fortemente penalizzate nel partecipare a questo bando. Infatti 2,5 punti vengono assegnati sulla base della 'credibilità del soggetto imprenditoriale' ovvero sulla circostanza di aver ottenuto il rating di legalità - premialità obbligatoria ai sensi dell'art. 5ter del decreto legge n. 1/2012', requisito che può essere conseguito solo dalle sole imprese che hanno un fatturato sopra i 2 milioni di euro. Quante imprese hanno fatturato oltre 2 milioni di euro in Basilicata, se si considera che su oltre 50.000 imprese, più di 40.000 non hanno dipendenti?".
"Non sappiamo – conclude Rosa - se si tratta di una svista, un copia e incolla da bandi di altre Regioni con un sistema imprenditoriale più forte, certamente questo denota un po' di superficialità nell'inserire condizioni poco aderenti alla realtà locale, senza valutarne gli effetti. La speranza è che l'assessore intervenga prontamente con provvedimenti di modifica che facilitino l'accesso alle piccole imprese".
Osservando la griglia di attribuzione dei punteggi per accedere al contributo, denota Rosa, giunge qualche dubbio sulla concreta operatività del bando: "Massimo 6 punti vengono attribuiti per il 'tasso di innovatività̀ e di specializzazione del programma di investimento', mentre 10 punti per quello 'affidabilità delle imprese beneficiarie sotto il profilo economico e finanziario - concessione di un finanziamento, da parte di una banca o … alla impresa richiedente per un importo non inferiore al 100 per cento dell'investimento candidato' o se la 'banca …' attesta 'la sussistenza di mezzi propri da parte della impresa richiedente per un importo non inferiore al 100 per cento dell'investimento candidato'". In altre parole, "se la banca ti presta tutti i soldi o attesta che puoi finanziarti da solo il progetto – afferma Rosa - hai più punti che se hai un progetto altamente innovativo ma hai difficoltà di accesso al credito. In pratica, questo bando concede contributi alle imprese che potrebbero innovare la propria azienda senza necessità di intervento pubblico perché, e questo è il dato strano per questo avviso che si pone in netta discontinuità con il passato, l'impresa deve anticipare il 100 per cento dell'investimento ammissibile. Insomma, denaro pubblico alle sole imprese che hanno facilità di accesso al credito privato o che non avrebbero bisogno di accedervi perché hanno risorse proprie per fare investimenti".
Dunque, il nodo cruciale della vicenda è la mancata anticipazione del contributo che faciliti l'investimento: "In un momento così difficile – continua il capogruppo di Lb-Fdi - non si comprende perché in favore degli aventi diritto al contributo non è prevista alcuna 'anticipazione' dello stesso, infatti la sua erogazione è prevista solo dopo il completamento dell'investimento inteso anche come pagamento integrale dei fornitori". Ma le criticità per Rosa non sono finite qui: "Se poi si approfondisce l'analisi della griglia dei punteggi si constata che le micro imprese, ovvero le imprese con fatturato inferiore a 2 milioni di euro e che rappresentano la maggioranza delle imprese lucane, saranno fortemente penalizzate nel partecipare a questo bando. Infatti 2,5 punti vengono assegnati sulla base della 'credibilità del soggetto imprenditoriale' ovvero sulla circostanza di aver ottenuto il rating di legalità - premialità obbligatoria ai sensi dell'art. 5ter del decreto legge n. 1/2012', requisito che può essere conseguito solo dalle sole imprese che hanno un fatturato sopra i 2 milioni di euro. Quante imprese hanno fatturato oltre 2 milioni di euro in Basilicata, se si considera che su oltre 50.000 imprese, più di 40.000 non hanno dipendenti?".
"Non sappiamo – conclude Rosa - se si tratta di una svista, un copia e incolla da bandi di altre Regioni con un sistema imprenditoriale più forte, certamente questo denota un po' di superficialità nell'inserire condizioni poco aderenti alla realtà locale, senza valutarne gli effetti. La speranza è che l'assessore intervenga prontamente con provvedimenti di modifica che facilitino l'accesso alle piccole imprese".