Regione Basilicata, presentato il Programma di sviluppo rurale 2014-2020
Il nuovo documento punta su sei priorità d’intervento
venerdì 4 dicembre 2015
9.35
E' stato presentato, nella sala Verrastro del palazzo della presidenza della giunta regionale, il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Basilicata.
Il nuovo piano - formalmente adottato dalla Commissione europea il 20 novembre 2015 - delinea le sei priorità d'intervento rurale della Regione per l'utilizzo di circa 680,16 milioni di euro di spesa pubblica (411,49 milioni di euro dal bilancio Ue e 268,67 milioni di euro di cofinanziamento nazionale) per il periodo 2014-2020.
"Alla base del nuovo Psr – ha affermato l'assessore alle politiche agricole, Luca Braia - c'è un cambio di visione: gli obiettivi di spesa saranno valutati in termini di investimenti sostenibili per un territorio che fa della ruralità il suo punto strategico ed è ora chiamato a mettere a sistema l'ampio ventaglio di tutte quelle potenzialità ancora inespresse".
Nel dettaglio, sono sei le azioni prioritarie indicate da Bruxelles: trasferimento di conoscenze e innovazione; competitività e vitalità delle aziende agricole; organizzazione della filiera agroalimentare e promozione della gestione dei rischi; ripristino e valorizzazione degli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura; efficienza nell'uso delle risorse e del clima; inclusione sociale e sviluppo occupazionale.
Nel documento si legge che saranno finanziate azioni per il trasferimento di conoscenze e a sostegno dell'innovazione al fine di aumentare le prestazioni economiche e ambientali delle aziende agricole nonché per lo sviluppo delle zone rurali; a questa priorità sarà destinato il 10% dei fondi. Quasi 2.380 beneficiari potranno usufruire dei corsi di formazione e saranno a disposizione degli agricoltori dei servizi di consulenza su temi legati alle priorità del Psr. Inoltre, la Regione prevede di attivare 100 progetti di cooperazione.
In merito alla competitività il sostegno sarà mirato all'innovazione di processo e di prodotto nelle aziende agricole e agroindustriali. L'obiettivo è di migliorare la qualità dei prodotti e di diminuire i costi di produzione. Non mancano gli obiettivi come il rafforzamento della sostenibilità ambientale, l'efficienza energetica e il miglioramento delle infrastrutture nelle zone rurali. Per questo motivo la Regione sosterrà 327 progetti d'investimento per la ristrutturazione o l'ammodernamento delle aziende. A oltre 650 giovani agricoltori saranno inoltre concessi aiuti per l'avviamento d'imprese.
Riguardo il terzo campo d'intervento, si svilupperanno progetti integrati nella filiera agroalimentare, con l'obiettivo di aumentare e stabilizzare la redditività della produzione primaria e di privilegiare l'ammodernamento dei processi produttivi e il sostegno a una produzione di qualità. La Regione intende incoraggiare approcci "dall'azienda agricola alla tavola" e varie forme di aggregazione in agricoltura, al fine di ridurre i costi e di migliorare la commercializzazione dei prodotti. Per raggiungere questi obiettivi, saranno sostenuti circa 116 progetti.
I riflettori saranno puntati sulle azioni anche in materia di salvaguardia degli ecosistemi naturali. Su questo fronte il 17% della superficie agricola sarà oggetto di contratti di gestione a sostegno della biodiversità, il 15% oggetto di contratti per la gestione delle risorse idriche e il 15% oggetto d'impegni per la gestione del suolo. Più di 14.520 ettari riceveranno un sostegno per convertirsi all'agricoltura biologica, mentre per il mantenimento della produzione biologica saranno finanziati 22.617 ettari.
Nell'ambito delle risorse e del clima, il programma sosterrà lo sviluppo delle bioenergie e l'uso dei sottoprodotti agricoli e agroindustriali, la riduzione delle emissioni provenienti da attività agroindustriali e un aumento della quantità di carbonio sequestrato nel terreno attraverso le azioni forestali. Invece relativamente all'ultimo settore, più di 80 beneficiari riceveranno un sostegno per investimenti in attività extra-agricole nelle aree rurali, mentre i servizi di base saranno migliorati per 57.170 abitanti della popolazione rurale. Le attività incluse nelle strategie di sviluppo locale (LEADER), che coprono il 76% della popolazione rurale (438.880 abitanti), creeranno 35 nuovi posti di lavoro e circa 14.490 abitanti (2,5% della popolazione rurale) avranno migliore accesso alle infrastrutture delle TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione).
Il nuovo piano - formalmente adottato dalla Commissione europea il 20 novembre 2015 - delinea le sei priorità d'intervento rurale della Regione per l'utilizzo di circa 680,16 milioni di euro di spesa pubblica (411,49 milioni di euro dal bilancio Ue e 268,67 milioni di euro di cofinanziamento nazionale) per il periodo 2014-2020.
"Alla base del nuovo Psr – ha affermato l'assessore alle politiche agricole, Luca Braia - c'è un cambio di visione: gli obiettivi di spesa saranno valutati in termini di investimenti sostenibili per un territorio che fa della ruralità il suo punto strategico ed è ora chiamato a mettere a sistema l'ampio ventaglio di tutte quelle potenzialità ancora inespresse".
Nel dettaglio, sono sei le azioni prioritarie indicate da Bruxelles: trasferimento di conoscenze e innovazione; competitività e vitalità delle aziende agricole; organizzazione della filiera agroalimentare e promozione della gestione dei rischi; ripristino e valorizzazione degli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura; efficienza nell'uso delle risorse e del clima; inclusione sociale e sviluppo occupazionale.
Nel documento si legge che saranno finanziate azioni per il trasferimento di conoscenze e a sostegno dell'innovazione al fine di aumentare le prestazioni economiche e ambientali delle aziende agricole nonché per lo sviluppo delle zone rurali; a questa priorità sarà destinato il 10% dei fondi. Quasi 2.380 beneficiari potranno usufruire dei corsi di formazione e saranno a disposizione degli agricoltori dei servizi di consulenza su temi legati alle priorità del Psr. Inoltre, la Regione prevede di attivare 100 progetti di cooperazione.
In merito alla competitività il sostegno sarà mirato all'innovazione di processo e di prodotto nelle aziende agricole e agroindustriali. L'obiettivo è di migliorare la qualità dei prodotti e di diminuire i costi di produzione. Non mancano gli obiettivi come il rafforzamento della sostenibilità ambientale, l'efficienza energetica e il miglioramento delle infrastrutture nelle zone rurali. Per questo motivo la Regione sosterrà 327 progetti d'investimento per la ristrutturazione o l'ammodernamento delle aziende. A oltre 650 giovani agricoltori saranno inoltre concessi aiuti per l'avviamento d'imprese.
Riguardo il terzo campo d'intervento, si svilupperanno progetti integrati nella filiera agroalimentare, con l'obiettivo di aumentare e stabilizzare la redditività della produzione primaria e di privilegiare l'ammodernamento dei processi produttivi e il sostegno a una produzione di qualità. La Regione intende incoraggiare approcci "dall'azienda agricola alla tavola" e varie forme di aggregazione in agricoltura, al fine di ridurre i costi e di migliorare la commercializzazione dei prodotti. Per raggiungere questi obiettivi, saranno sostenuti circa 116 progetti.
I riflettori saranno puntati sulle azioni anche in materia di salvaguardia degli ecosistemi naturali. Su questo fronte il 17% della superficie agricola sarà oggetto di contratti di gestione a sostegno della biodiversità, il 15% oggetto di contratti per la gestione delle risorse idriche e il 15% oggetto d'impegni per la gestione del suolo. Più di 14.520 ettari riceveranno un sostegno per convertirsi all'agricoltura biologica, mentre per il mantenimento della produzione biologica saranno finanziati 22.617 ettari.
Nell'ambito delle risorse e del clima, il programma sosterrà lo sviluppo delle bioenergie e l'uso dei sottoprodotti agricoli e agroindustriali, la riduzione delle emissioni provenienti da attività agroindustriali e un aumento della quantità di carbonio sequestrato nel terreno attraverso le azioni forestali. Invece relativamente all'ultimo settore, più di 80 beneficiari riceveranno un sostegno per investimenti in attività extra-agricole nelle aree rurali, mentre i servizi di base saranno migliorati per 57.170 abitanti della popolazione rurale. Le attività incluse nelle strategie di sviluppo locale (LEADER), che coprono il 76% della popolazione rurale (438.880 abitanti), creeranno 35 nuovi posti di lavoro e circa 14.490 abitanti (2,5% della popolazione rurale) avranno migliore accesso alle infrastrutture delle TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione).