Regione Basilicata, opere mai ultimate finanziate da fondi Ue
Rosa interroga la giunta sull’inchiesta scottante del Corpo Forestale dello Stato
lunedì 11 gennaio 2016
12.20
Una vicenda scabrosa coinvolge la Regione Basilicata. Si tratta di indagini che il Nucleo Investigativo Polizia Ambientale e Forestale del Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Potenza ha avviato in merito a strutture regionali destinate al servizio della collettività finanziate con fondi comunitari ma mai ultimate.
In primis, per comprendere meglio il caso, è necessario ricordare che la legge prevede una procedura ad hoc per i Comuni che vogliono accedere ai finanziamenti europei al fine di realizzare strutture a servizio della collettività. Quando gli enti comunali presentano la domanda di finanziamento, devono depositare – una volta conclusi i lavori – la rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione delle opere agli Uffici Regionali; la liquidazione dei finanziamenti è competenza della Regione.
In merito al caso in questione è accaduto che alla Regione Basilicata è stata presentata una falsa documentazione di opere mai iniziate da parte di alcuni Comuni. I responsabili delle irregolarità, se verranno confermate dagli organi inquirenti, dovranno rispondere di falso e truffa ai danni dell'Unione europea.
Sulla tribolata vicenda si è soffermato il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Gianni Rosa, che ha rivolto un'interrogazione alla giunta regionale: "Falso e truffa ai danni dell'Unione Europea. In Basilicata non ci facciamo mai mancare nulla. Non ci occupiamo delle indagini. Per quello ci sono le Autorità competenti. Ma nella nostra interrogazione, presentata oggi, chiediamo alla Giunta quali sono le opere finanziate con fondi comunitari dalla Regione Basilicata oggetto dell'indagine e quali sono i Comuni coinvolti e soprattutto provvedimenti e le azioni che il Governo regionale intende adottare".
"Sappiamo solo che la Regione non può nascondere la testa sotto la sabbia, questa volta. Ci aspettiamo - tuona Rosa - che vengano presi provvedimenti che non siano solo 'amministrativi' ma anche politici. La classe che ci governa non può essere costituita da persone che utilizzano soldi pubblici, fossero anche comunitari, per dare contentini ad aziende 'amiche'. C'è bisogno di pulizia, anche se ci rendiamo conto che il Pd dei poteri forti non abbia interesse a scoperchiare le pentole. Sguazza nella melma che esso stesso ha creato".
In primis, per comprendere meglio il caso, è necessario ricordare che la legge prevede una procedura ad hoc per i Comuni che vogliono accedere ai finanziamenti europei al fine di realizzare strutture a servizio della collettività. Quando gli enti comunali presentano la domanda di finanziamento, devono depositare – una volta conclusi i lavori – la rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione delle opere agli Uffici Regionali; la liquidazione dei finanziamenti è competenza della Regione.
In merito al caso in questione è accaduto che alla Regione Basilicata è stata presentata una falsa documentazione di opere mai iniziate da parte di alcuni Comuni. I responsabili delle irregolarità, se verranno confermate dagli organi inquirenti, dovranno rispondere di falso e truffa ai danni dell'Unione europea.
Sulla tribolata vicenda si è soffermato il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Gianni Rosa, che ha rivolto un'interrogazione alla giunta regionale: "Falso e truffa ai danni dell'Unione Europea. In Basilicata non ci facciamo mai mancare nulla. Non ci occupiamo delle indagini. Per quello ci sono le Autorità competenti. Ma nella nostra interrogazione, presentata oggi, chiediamo alla Giunta quali sono le opere finanziate con fondi comunitari dalla Regione Basilicata oggetto dell'indagine e quali sono i Comuni coinvolti e soprattutto provvedimenti e le azioni che il Governo regionale intende adottare".
"Sappiamo solo che la Regione non può nascondere la testa sotto la sabbia, questa volta. Ci aspettiamo - tuona Rosa - che vengano presi provvedimenti che non siano solo 'amministrativi' ma anche politici. La classe che ci governa non può essere costituita da persone che utilizzano soldi pubblici, fossero anche comunitari, per dare contentini ad aziende 'amiche'. C'è bisogno di pulizia, anche se ci rendiamo conto che il Pd dei poteri forti non abbia interesse a scoperchiare le pentole. Sguazza nella melma che esso stesso ha creato".