Reddito minimo d’inserimento, ex beneficiari Copes sulle barricate
Esclusi dal nuovo programma. Benedetto: “Creata ingiustizia sociale”.
mercoledì 13 gennaio 2016
12.28
Gli ex beneficiari del Copes - il programma regionale di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale - sono stati esclusi clamorosamente dalla graduatoria del nuovo piano riguardante il reddito minimo d'inserimento. Una beffa per tanti cittadini lucani che, al momento dell'attuazione del nuovo programma, non potranno usufruire di alcun sostegno economico.
Entrando nel merito della questione, l'assegno di sussidio che gli ex Copes ricevevano è incluso nel nuovo calcolo per la determinazione Isee. Questo meccanismo si è rivelato penalizzante per gli stessi: ha aumentato il loro reddito, almeno sulla carta, e automaticamente gli ha esclusi dalla graduatoria per l'accesso al reddito minimo d'inserimento. Così nella giornata di ieri i cittadini coinvolti dalla vicenda hanno protestato incessantemente sotto la sede della Regione con la speranza che qualcuno dai piani alti prestasse ascolto.
Le rimostranze sono state recepite dal consigliere regionale, Nicola Benedetto, che ha rimarcato il possibile incremento del tasso di povertà nella Regione Basilicata anche a seguito di quest'ultimo tribolato caso: "Le proteste dei poveri, ammessi all' ex programma Copes-Cittadinanza Solidale, esclusi dal Programma Reddito Minimo Inserimento rischiano di scatenare una guerra tra chi sta peggio, smentendo le più ottimistiche affermazioni del Presidente Pittella che solo qualche giorno fa nella sua conferenza stampa di inizio anno ha annunciato la riduzione del 37% del tasso di povertà".
Benedetto punta il dito contro l'operato del governo regionale: "Il presidente in più occasioni continua a sostenere a parole – afferma polemico il consigliere - che la Regione per contrastare l'emergenza sociale deve impegnarsi a favore degli ultimi e dei penultimi dimostrando, nei fatti, di aver creato una categoria ancora più emarginata". E continua imperterrito: "Papa Francesco che ha voluto dedicare il Giubileo alla Misercordia certamente non può approvare questo comportamento che da parte del Presidente viene indicato come un esempio virtuoso da seguire da parte di tutte le altre Regioni che pure stanno provando a dare soluzioni all'emergenza povertà".
"Non avrei mai immaginato – conclude attonito il consigliere - che il nuovo strumento propagandato come fortemente rivoluzionario avrebbe creato una situazione di ingiustizia sociale che va rapidamente superata".
Entrando nel merito della questione, l'assegno di sussidio che gli ex Copes ricevevano è incluso nel nuovo calcolo per la determinazione Isee. Questo meccanismo si è rivelato penalizzante per gli stessi: ha aumentato il loro reddito, almeno sulla carta, e automaticamente gli ha esclusi dalla graduatoria per l'accesso al reddito minimo d'inserimento. Così nella giornata di ieri i cittadini coinvolti dalla vicenda hanno protestato incessantemente sotto la sede della Regione con la speranza che qualcuno dai piani alti prestasse ascolto.
Le rimostranze sono state recepite dal consigliere regionale, Nicola Benedetto, che ha rimarcato il possibile incremento del tasso di povertà nella Regione Basilicata anche a seguito di quest'ultimo tribolato caso: "Le proteste dei poveri, ammessi all' ex programma Copes-Cittadinanza Solidale, esclusi dal Programma Reddito Minimo Inserimento rischiano di scatenare una guerra tra chi sta peggio, smentendo le più ottimistiche affermazioni del Presidente Pittella che solo qualche giorno fa nella sua conferenza stampa di inizio anno ha annunciato la riduzione del 37% del tasso di povertà".
Benedetto punta il dito contro l'operato del governo regionale: "Il presidente in più occasioni continua a sostenere a parole – afferma polemico il consigliere - che la Regione per contrastare l'emergenza sociale deve impegnarsi a favore degli ultimi e dei penultimi dimostrando, nei fatti, di aver creato una categoria ancora più emarginata". E continua imperterrito: "Papa Francesco che ha voluto dedicare il Giubileo alla Misercordia certamente non può approvare questo comportamento che da parte del Presidente viene indicato come un esempio virtuoso da seguire da parte di tutte le altre Regioni che pure stanno provando a dare soluzioni all'emergenza povertà".
"Non avrei mai immaginato – conclude attonito il consigliere - che il nuovo strumento propagandato come fortemente rivoluzionario avrebbe creato una situazione di ingiustizia sociale che va rapidamente superata".