Radicali in visita il carcere di Matera
Situazione difficile con personale sottodimensionato e celle sovraffollate
giovedì 26 luglio 2018
Una cosa è certa: quello di Matera è un carcere sovraffollato, con personale carcerario ed educativo sottodimensionato. Queste sono alcune brevi considerazioni esternate dal segretario regionale dei radicali, Maurizio Bolognetti, in visita presso la casa circondariale di Matera. In una struttura che può contenere 130 detenuti, ne sono stipati più di 170.
L'auspicio dell'esponente radica è che Matera Capitale Europea della Cultura 2019, lo sia anche per i diritti.
"Abbiamo portato la nostra vicinanza alla comunità penitenziaria, a chi è ristretto e a chi ci lavora"- ha detto Bolognetti.
Personale che lavora all'interno del carcere in situazione di emergenza. "C'è carenza per gli organici della polizia penitenziaria a fronte di 131, ce ne sono 98 in servizio, che si sobbarcano il lavoro degli altri"- ha spiegato il numero uno dei radicali lucani, che insiste sulla necessità di impegnare i reclusi in attività lavorative, di formazione e di istruzione.
Da questo punto di vista, sembra che nella struttura carceraria di Matera ci sia nell'aria la volontà di realizzare un progetto per iniziare un'attività produttiva.
Infatti, dalla direzione del carcere, il dottor Michele Ferrandina ha fatto sapere, "che a Matera sta per partire una iniziativa importante come un biscottificio –panificio, così "chi vorrà potrà imparare un mestiere". E questa per i detenuti sarebbe una opportunità imperdibile.
Anche perché, a giudicare dai dati provenienti dalle altre strutture carcerarie italiane, che hanno già realizzato attività lavorative, "chi lavora non ci ricasca".
I diritti, soprattutto di coloro che spesso, avendo sbagliato, rimangono indietro nella società, restano una priorità per gli esponenti radicali. Concetto ribadito da Bolognetti.
"Noi ci occupiamo di questo; stato di diritto, democrazia, regole da rispettare, di diritti umani ed è per questo che siamo venuti qui. E' un invito a riflettere. Siamo qui, a Matera capitale europea della cultura 2019, affinché, ed è un auspicio, che sia anche capitale europea della cultura dei diritti. Che parta da qui un messaggio per un obiettivo che coinvolga l'intera Europa".
L'auspicio dell'esponente radica è che Matera Capitale Europea della Cultura 2019, lo sia anche per i diritti.
"Abbiamo portato la nostra vicinanza alla comunità penitenziaria, a chi è ristretto e a chi ci lavora"- ha detto Bolognetti.
Personale che lavora all'interno del carcere in situazione di emergenza. "C'è carenza per gli organici della polizia penitenziaria a fronte di 131, ce ne sono 98 in servizio, che si sobbarcano il lavoro degli altri"- ha spiegato il numero uno dei radicali lucani, che insiste sulla necessità di impegnare i reclusi in attività lavorative, di formazione e di istruzione.
Da questo punto di vista, sembra che nella struttura carceraria di Matera ci sia nell'aria la volontà di realizzare un progetto per iniziare un'attività produttiva.
Infatti, dalla direzione del carcere, il dottor Michele Ferrandina ha fatto sapere, "che a Matera sta per partire una iniziativa importante come un biscottificio –panificio, così "chi vorrà potrà imparare un mestiere". E questa per i detenuti sarebbe una opportunità imperdibile.
Anche perché, a giudicare dai dati provenienti dalle altre strutture carcerarie italiane, che hanno già realizzato attività lavorative, "chi lavora non ci ricasca".
I diritti, soprattutto di coloro che spesso, avendo sbagliato, rimangono indietro nella società, restano una priorità per gli esponenti radicali. Concetto ribadito da Bolognetti.
"Noi ci occupiamo di questo; stato di diritto, democrazia, regole da rispettare, di diritti umani ed è per questo che siamo venuti qui. E' un invito a riflettere. Siamo qui, a Matera capitale europea della cultura 2019, affinché, ed è un auspicio, che sia anche capitale europea della cultura dei diritti. Che parta da qui un messaggio per un obiettivo che coinvolga l'intera Europa".