Raccolta rifiuti, in attesa del passaggio di gestione

Aggiornamento: serve ulteriore proroga sino all'8 dicembre

venerdì 15 novembre 2019 12.00
AGGIORNAMENTO del 15 novembre
"La Conferenza dei Sindaci del sub ambito rifiuti Matera 1, che si è riunita ieri sera a Matera, ha rilevato che permangono le condizioni ostative al regolare avvio del servizio, fissato su richiesta del CNS per il giorno 16 novembre 2019, per ragioni imputabili unicamente alla stessa società e che, pertanto, l'avvio del servizio dovrà subire inevitabilmente un ulteriore differimento". Lo rende noto un comunicato.

Per questo motivo i sindaci di Matera, Bernalda, Ferrandina, Irsina e Tricarico, si sono riservati di valutare la sussistenza dei presupposti per l'avvio del procedimento di risoluzione del contratto e nel contempo, hanno emesso un'ordinanza che obbliga gli attuali gestori a garantire la prosecuzione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani sui rispettivi territori cittadini fino all'8 dicembre 2019. Il provvedimento si è reso necessario per evitare l'insorgere di rischi per la salute dei cittadini e pregiudizi per l'igiene pubblica.

NOTIZIA del 14 novembre
La scadenza si avvicina e sul nuovo affidamento del servizio rifiuti non si sa ancora nulla. Dopo la proroga di 15 giorni firmata dal sindaco De Ruggieri lo scorso 31 ottobre, con cui assegnava alla società Cns di Bologna, e per esso alla sua impresa associata "Progetto Ambiente", la prosecuzione del servizio di raccolta dei rifiuti nel territorio cittadino per il periodo dal 1 novembre al 15 novembre, si attendevano notizie.

L'azienda per poter operare nel pieno rispetto degli impegni contrattuali dovrebbe presentare alle autorità dell'ambito Matera 1, tutta la necessaria documentazione che certifica l'avvenuta autorizzazione per il conferimento dei rifiuti nelle discariche. Documentazione mancante fino al 31 ottobre e causa dell'avvenuta proroga del servizio fino a venerdì prossimo. Ma cosa accadrebbe se l'azienda non dovesse essere in regola?

Un timore espresso da più parti e che getterebbe nel caos il servizio, vista la prevista risoluzione contrattuale per inadempienza con l'azienda titolare dell'appalto.
Insomma, non è il caso di creare allarmismi, anche se i dubbi rimangono e di certezze, al momento, ce ne sono poche.

Non resta che attendere la scadenza di domani.