Pubblicano video con false accuse ai poliziotti
Denunciati due fratelli di Matera
mercoledì 27 maggio 2020
14.29
Due fratelli, entrambi residenti a Matera, sono stati denunciati dalla Polizia di Stato con l'accusa di diffamazione su internet per aver pubblicato su Facebook e aver fatto circolare su WhatsApp due video con false accuse agli agenti di polizia.
Tutto è nato da un controllo stradale effettuato da una volante un mese fa in cui sono state rilevate delle irregolarità (mancanza di copertura assicurativa e di revisione e telaio sovrascritto) su un mezzo a tre ruote. Il conducente è stato accompagnato in Questura per la redazione dei verbali. Al termine dell'accertamento, fuori dalla Questura il conducente e il fratello hanno fatto dei video con un telefono cellulare in cui dicevano di essere vittime di abusi di potere da parte dei poliziotti.
Aggiungevano anche di essere stati picchiati e minacciavano un agente. I video, poi, hanno avuto una diffusione pubblica. Sono state svolte delle indagini che si sono concluse con la denuncia di ricettazione (il telaio sovrascritto rende sospetta la provenienza del veicolo controllato) e di diffamazione attraverso internet per la diffusione dei video che, nel frattempo, sono stati rimossi dalla rete dalla polizia postale.
Tutto è nato da un controllo stradale effettuato da una volante un mese fa in cui sono state rilevate delle irregolarità (mancanza di copertura assicurativa e di revisione e telaio sovrascritto) su un mezzo a tre ruote. Il conducente è stato accompagnato in Questura per la redazione dei verbali. Al termine dell'accertamento, fuori dalla Questura il conducente e il fratello hanno fatto dei video con un telefono cellulare in cui dicevano di essere vittime di abusi di potere da parte dei poliziotti.
Aggiungevano anche di essere stati picchiati e minacciavano un agente. I video, poi, hanno avuto una diffusione pubblica. Sono state svolte delle indagini che si sono concluse con la denuncia di ricettazione (il telaio sovrascritto rende sospetta la provenienza del veicolo controllato) e di diffamazione attraverso internet per la diffusione dei video che, nel frattempo, sono stati rimossi dalla rete dalla polizia postale.