Province, Rivelli all'attacco
L'ex assessore contro il nuovo sistema provinciale
venerdì 12 settembre 2014
9.05
Con l'avvicinarsi del 12 ottobre, data in cui si rinnoverà la Provincia di Matera, torna di ribalta pubblica il tema della riorganizzazione dell'ente provinciale.
La nuova riforma Delrio sulle Province impone una riorganizzazione dell'ente provinciale nella sua struttura. I consiglieri comunali e i sindaci, in carica, eleggeranno il nuovo presidente e i consiglieri della Provincia.
Sono elezioni aperte solo ai rappresentanti politici del Comune, non alla cittadinanza. Il nuovo consiglio provinciale di Matera sarà di 10 consiglieri che resteranno in carica due anni. Il presidente sarà in carica per 4 anni.
Il dirigente regionale e provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Rocco Rivelli, contesta la nuova riorganizzazione provinciale che rientra nella categoria del 'dove si cambia tutto per non cambiare nulla': "Le Province tra meno di un mese saranno chiamate, si fa per dire, al voto. Renzi e il PD hanno propagandato di aver abolito le Province, invece la verità è un' altra ovvero, che le stesse non solo non sono state abolite, ma sono state lasciate nel più generale caos". E prosegue sottolineando che le Province "non saranno più elette dai cittadini ma da una cerchia ristretta di 'eletti ', sindaci e consiglieri comunali, senza un programma elettorale e di governo, ma rispondendo solo ed esclusivamente a logiche fameliche di accaparramento di risorse pubbliche e di appartenenza partitica o di quello che rimane di questi".
Rivelli contesta, in particolar modo, il nuovo sistema elettorale, per lui antidemocratico e che favorisce i partiti come PD, FI e Lega, esponendo un esempio: "per presentare una lista, in Provincia di Matera, sono richieste il 5% di sottoscrizioni di aventi diritti al voto ( sindaci e consiglieri comunali in carica ) che significa almeno 23/25 firme. Un esempio per capirci, e non parlo solo di SEL che è una piccola forza politica e che tuttavia rappresenta in Italia circa un milione di voti, il Movimento 5 Stelle, secondo partito in Italia, con percentuali tra il 15 e 20 %, in provincia di Matera, così come in tutta Italia, non solo non potrà partecipare alla competizione ma non avrà una sua rappresentanza". Il fine è "quello di governare in maniera indisturbata e senza nessuna 'rottura di scatole' di chi può comunque garantire un minimo controllo democratico".
L'ex assessore del Comune di Matera conclude attaccando il PD lucano accusandolo di aver instaurato coalizioni con fazioni politiche avverse: "Il PD di Basilicata in questi mesi, non solo non ha dimostrato di essere tanto diverso dal PD renziano, ma per molti versi è la versione peggiore ed ante litteram. Parlano di centrosinistra e invece governano praticamente con monocolori PD, ed anche dove sono state costruite faticosamente delle coalizioni sono state fagocitate dalla logica correntizia del notabilato politico locale, vedasi la vicenda di Matera città dove ormai il PD ha instaurato un monocolore con il solo sostegno di consiglieri eletti nelle fila del Centrodestra e delle Liste Civiche".
La nuova riforma Delrio sulle Province impone una riorganizzazione dell'ente provinciale nella sua struttura. I consiglieri comunali e i sindaci, in carica, eleggeranno il nuovo presidente e i consiglieri della Provincia.
Sono elezioni aperte solo ai rappresentanti politici del Comune, non alla cittadinanza. Il nuovo consiglio provinciale di Matera sarà di 10 consiglieri che resteranno in carica due anni. Il presidente sarà in carica per 4 anni.
Il dirigente regionale e provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Rocco Rivelli, contesta la nuova riorganizzazione provinciale che rientra nella categoria del 'dove si cambia tutto per non cambiare nulla': "Le Province tra meno di un mese saranno chiamate, si fa per dire, al voto. Renzi e il PD hanno propagandato di aver abolito le Province, invece la verità è un' altra ovvero, che le stesse non solo non sono state abolite, ma sono state lasciate nel più generale caos". E prosegue sottolineando che le Province "non saranno più elette dai cittadini ma da una cerchia ristretta di 'eletti ', sindaci e consiglieri comunali, senza un programma elettorale e di governo, ma rispondendo solo ed esclusivamente a logiche fameliche di accaparramento di risorse pubbliche e di appartenenza partitica o di quello che rimane di questi".
Rivelli contesta, in particolar modo, il nuovo sistema elettorale, per lui antidemocratico e che favorisce i partiti come PD, FI e Lega, esponendo un esempio: "per presentare una lista, in Provincia di Matera, sono richieste il 5% di sottoscrizioni di aventi diritti al voto ( sindaci e consiglieri comunali in carica ) che significa almeno 23/25 firme. Un esempio per capirci, e non parlo solo di SEL che è una piccola forza politica e che tuttavia rappresenta in Italia circa un milione di voti, il Movimento 5 Stelle, secondo partito in Italia, con percentuali tra il 15 e 20 %, in provincia di Matera, così come in tutta Italia, non solo non potrà partecipare alla competizione ma non avrà una sua rappresentanza". Il fine è "quello di governare in maniera indisturbata e senza nessuna 'rottura di scatole' di chi può comunque garantire un minimo controllo democratico".
L'ex assessore del Comune di Matera conclude attaccando il PD lucano accusandolo di aver instaurato coalizioni con fazioni politiche avverse: "Il PD di Basilicata in questi mesi, non solo non ha dimostrato di essere tanto diverso dal PD renziano, ma per molti versi è la versione peggiore ed ante litteram. Parlano di centrosinistra e invece governano praticamente con monocolori PD, ed anche dove sono state costruite faticosamente delle coalizioni sono state fagocitate dalla logica correntizia del notabilato politico locale, vedasi la vicenda di Matera città dove ormai il PD ha instaurato un monocolore con il solo sostegno di consiglieri eletti nelle fila del Centrodestra e delle Liste Civiche".