Province, i sindacati scrivono a Pittella

A rischio stipendi e funzioni fondamentali dell'ente

lunedì 22 dicembre 2014 14.32
Dopo la protesta di sabato scorso in cui i dipendenti della provincia avevano occupato simbolicamente la sala consiliare di Matera e Potenza, i sindacati tornano a scrivere al presidente Pittella sulla mancata approvazione nella legge finanziaria dell'emendamento che escludeva dai tagli le province in pre-dissesto. Un provvedimento che in Basilicata porterà la provincia di Matera ad acuire le sue già forti criticità e condurrà verso il definitivo dissesto quella di Potenza.

"Nei prossimi mesi, non avendo risorse a disposizione - si legge nella nota congiunta dei sindacati della funzione pubblica (Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl) - le province non saranno in grado di assicurare le funzioni fondamentali (Viabilità, edilizia scolastica e ambiente) e gli stipendi agli attuali dipendenti, attestati alle funzioni non fondamentali (formazione, trasporti, cultura, istruzione, lavoro ecc). La decisione di confermare per intero i tagli scarica sulle regioni un altro miliardo e pone in tutta la sua drammaticità il problema degli esuberi che in Basilicata ammonterebbero a circa 500 con il taglio alle dotazioni organiche".

"Eppure - continua la nota - la Regione aveva tracciato un'ipotesi di soluzione che sarebbe stata molto più agevole per governare una transizione comunque difficile e piena di incognite se l'emendamento fosse stato accolto. Adesso tutto diventa più complicato. Si consuma un altro scempio del Governo Renzi contro la P.A. e i suoi dipendenti. Un Governo che all'arroganza aggiunge una forte dose di improvvisazione e sconsideratezza, nonché l' incapacità a coordinare il riordino della "governance", dimostrando quanto sia un "bluff" la tanto declamata riforma della Pubblica Amministrazione".

FPCGIL, CISL FP e UILFPL, pertanto, rivolgono un appello al Presidente Pittella affinchè convochi ad horas un incontro per mettere in campo le iniziative necessarie ad evitare il disastro che si materializzerebbe, tra l'altro, nell'impossibilità di assicurare già nei prossimi giorni i servizi fondamentali.