Province, i sindacati presiederanno la sede della Regione
Dal 30 dicembre partirà la protesta dei dipendenti
domenica 28 dicembre 2014
8.14
I dipendenti degli enti provinciali lucani sono ormai sul piede di guerra a causa dei tagli previsti dalla legge di stabilità 2015. Il quadro sconfortante dei lavoratori in esubero conta più di 500 unità in Basilicata: 348 della provincia di Potenza e 170 di quella di Matera. Pertanto i sindacati della funzione pubblica, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, preannunciano una nuova protesta per "sollecitare, ancora una volta, il presidente della Regione a convocare il tavolo regionale sulle province". Di fatti i dipendenti predisporranno un presidio, a partire dal 30 dicembre, presso la sede della Regione Basilicata.
Il presidio, come annunciano dai sindacati, sarà "ad oltranza" e non saranno escluse "ulteriori azioni di mobilitazione e di lotta". L'obiettivo non è solo ottenere un tavolo regionale che collochi al centro dell'attenzione la vicenda, ma anche di "mantenere gli impegni assunti per la salvaguardia dei servizi delle funzioni e dei livelli occupazionali".
"Continua a prospettarsi per le Province – dichiarano mestamente i sindacati - una situazione di caos istituzionale generato dalle evidenti storture e contraddizioni che si sono create tra la legge Delrio e le norme inserite nella legge di stabilità".
Con i tagli previsti le conseguenze saranno deleterie per la struttura delle province nel suo complesso: "I pesantissimi ed insostenibili tagli decisi dal Governo porteranno le Province al dissesto con la conseguente incapacità di poter continuare a garantire i servizi e tutte le funzioni fino ad oggi attestate a questi enti - viabilità, edilizia scolastica, ambiente, formazione, trasporti, cultura, istruzione, lavoro ecc - con un danno incommensurabile ai cittadini che si troveranno a pagare un prezzo pesantissimo insieme ai lavoratori delle Province che perderanno il posto di lavoro, considerato che ad oggi rimane confermato, data la situazione attuale, un 'esubero' pari a circa 500 unità per la Basilicata".
Il presidio, come annunciano dai sindacati, sarà "ad oltranza" e non saranno escluse "ulteriori azioni di mobilitazione e di lotta". L'obiettivo non è solo ottenere un tavolo regionale che collochi al centro dell'attenzione la vicenda, ma anche di "mantenere gli impegni assunti per la salvaguardia dei servizi delle funzioni e dei livelli occupazionali".
"Continua a prospettarsi per le Province – dichiarano mestamente i sindacati - una situazione di caos istituzionale generato dalle evidenti storture e contraddizioni che si sono create tra la legge Delrio e le norme inserite nella legge di stabilità".
Con i tagli previsti le conseguenze saranno deleterie per la struttura delle province nel suo complesso: "I pesantissimi ed insostenibili tagli decisi dal Governo porteranno le Province al dissesto con la conseguente incapacità di poter continuare a garantire i servizi e tutte le funzioni fino ad oggi attestate a questi enti - viabilità, edilizia scolastica, ambiente, formazione, trasporti, cultura, istruzione, lavoro ecc - con un danno incommensurabile ai cittadini che si troveranno a pagare un prezzo pesantissimo insieme ai lavoratori delle Province che perderanno il posto di lavoro, considerato che ad oggi rimane confermato, data la situazione attuale, un 'esubero' pari a circa 500 unità per la Basilicata".