Promozione culturale Regionale: Meno fondi e male investiti
Il consigliere regionale di FdI, Gianni Rosa insinua dubbi sull’uso delle risorse regionali
sabato 11 agosto 2018
13.06
La promozione culturale costa cara alla regione e, fino ad ora, non ha portato a nulla.
Se è vero che quest'anno si spende meno che in passato è anche vero che i risultati degli investimenti non sono tangibili. Non c'è una programmazione in prospettiva.
"Insomma, spendiamo per consumare nell'immediato, ma non creiamo nulla. Senza una visione e un percorso virtuoso non nascerà mai nulla di culturalmente valido"- parole pesanti quelle del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Gianni Rosa.
Le cifre parlano di un investimento per l'anno 2018 pari a 2 milioni e 350mila euro, a fronte degli oltre 5 milioni spesi nel 2014 per la valorizzazione del Patrimonio culturale.
"Parliamo di iniziative che spaziano dalle feste patronali alle sagre di paese, dalle manifestazioni folkloristiche ai riti religiosi, dal carnevale ai percorsi letterari. Un ensemble di eventi, più o meno strutturati, che rischiano di essere talmente "intangibili" da non lasciare nessuna traccia, se non ai promotori stessi dell'iniziativa"- spiega Rosa, che poi si sofferma sulle modalità di assegnazione che sollevano non poche perplessità.
Il consigliere di FdI ritiene che le iniziative ammesse a finanziamento, sono inserite in una graduatoria rimasta identica, sia nella scelta delle iniziative che nella ripartizione dei fondi.
Rosa è convinto che le iniziative promosse dalla Regione devono garantire un percorso, una progettualità che nel tempo, deve essere aggiornata e controllata dagli organi erogatori dei fondi.
E' sbagliato, quindi, "limitare tutto a interventi a pioggia che, con un mero automatismo, vanno a promuovere gli stessi beneficiari, con le stesse modalità e, soprattutto, senza un reale meccanismo di controllo"- sottolinea il consigliere regionale di opposizione, insinuando anche dubbi relativamente alla trasparenza con cui vengono assegnate le somme.
"L'ammontare della cifra concessa alle amministrazioni per le singole iniziative è solitamente al di sotto della soglia dei 40.000 euro. Questo permette di procedere con affidamenti diretti senza indizione di una gara d'appalto"- commenta Rosa, convinto che un cambiamento alla guida della Regione potrà portare ad un ripristino della "legalità, premiando le realtà davvero meritorie, assicurando a questa Regione la rivoluzione 'culturale' che merita".
Se è vero che quest'anno si spende meno che in passato è anche vero che i risultati degli investimenti non sono tangibili. Non c'è una programmazione in prospettiva.
"Insomma, spendiamo per consumare nell'immediato, ma non creiamo nulla. Senza una visione e un percorso virtuoso non nascerà mai nulla di culturalmente valido"- parole pesanti quelle del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Gianni Rosa.
Le cifre parlano di un investimento per l'anno 2018 pari a 2 milioni e 350mila euro, a fronte degli oltre 5 milioni spesi nel 2014 per la valorizzazione del Patrimonio culturale.
"Parliamo di iniziative che spaziano dalle feste patronali alle sagre di paese, dalle manifestazioni folkloristiche ai riti religiosi, dal carnevale ai percorsi letterari. Un ensemble di eventi, più o meno strutturati, che rischiano di essere talmente "intangibili" da non lasciare nessuna traccia, se non ai promotori stessi dell'iniziativa"- spiega Rosa, che poi si sofferma sulle modalità di assegnazione che sollevano non poche perplessità.
Il consigliere di FdI ritiene che le iniziative ammesse a finanziamento, sono inserite in una graduatoria rimasta identica, sia nella scelta delle iniziative che nella ripartizione dei fondi.
Rosa è convinto che le iniziative promosse dalla Regione devono garantire un percorso, una progettualità che nel tempo, deve essere aggiornata e controllata dagli organi erogatori dei fondi.
E' sbagliato, quindi, "limitare tutto a interventi a pioggia che, con un mero automatismo, vanno a promuovere gli stessi beneficiari, con le stesse modalità e, soprattutto, senza un reale meccanismo di controllo"- sottolinea il consigliere regionale di opposizione, insinuando anche dubbi relativamente alla trasparenza con cui vengono assegnate le somme.
"L'ammontare della cifra concessa alle amministrazioni per le singole iniziative è solitamente al di sotto della soglia dei 40.000 euro. Questo permette di procedere con affidamenti diretti senza indizione di una gara d'appalto"- commenta Rosa, convinto che un cambiamento alla guida della Regione potrà portare ad un ripristino della "legalità, premiando le realtà davvero meritorie, assicurando a questa Regione la rivoluzione 'culturale' che merita".