Presunto traffico illecito di rifiuti in Basilicata
L’allarme del M5S: “Avviata inchiesta dalla direzione distrettuale Antimafia di Firenze”
sabato 17 settembre 2016
9.46
Un'altra vicenda dai contorni scabrosi rischia di abbattersi sul territorio lucano. La direzione distrettuale Antimafia di Firenze, in collaborazione con il corpo Forestale dello Stato e la Guardia di Finanza, avrebbe effettuato, nei giorni scorsi, un'ispezione negli stabilimenti del gruppo Scianatico, Ila laterizi di Matera e Scianatico laterizi di Genzano (Potenza). L'ipotesi investigativa sarebbe quella di un coinvolgimento degli stabilimenti nel traffico e nello smaltimento illecito di rifiuti (fanghi industriali) provenienti dall'attività industriale di alcune cartiere toscane. Secondo gli investigatori venivano prodotti laterizi utilizzando gli scarti di cartiera.
E' quanto rilevato dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino, che tira in ballo anche un'altra notizia nella quale si apprende che "una società di intermediazione, la Almi Srl, avrebbe offerto, nel corso di un incontro tenutosi a luglio 2013 in un hotel di Palazzo San Gervasio, 1500 euro a ettaro per seppellire fanghi industriali". All'incontro, continua il pentastellato "avrebbero partecipato una quarantina tra proprietari terrieri, coltivatori diretti e imprenditori agricoli dell'Alto Bradano. Se confermati, si tratterebbe di episodi gravissimi che attesterebbero come la Basilicata abbia sempre rappresentato, seconda forse solo alla 'terra dei fuochi' campana, una delle mete preferite dei trafficanti di rifiuti pericolosi".
"In questa (interminabile) fase di riorganizzazione dell'agenzia regionale di monitoraggio e controllo ambientale Arpab – prosegue Perrino - è vitale tenere i riflettori accesi e puntati su tutte le attività industriali che presentano evidenti criticità per quanto attiene la tutela del territorio, della sicurezza sanitaria dei cittadini e della salute pubblica".
"Il M5s Basilicata – conclude Perrino - continuerà a seguire attentamente la vicenda e non mancherà di attivare tutti gli strumenti a disposizione per prevenire e contrastare i 'trafficanti di morte', oltre che sostenere la Magistratura nella repressione di simili condotte criminali che, purtroppo, appaiono essere tutt'altro che episodiche nella nostra regione".
E' quanto rilevato dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino, che tira in ballo anche un'altra notizia nella quale si apprende che "una società di intermediazione, la Almi Srl, avrebbe offerto, nel corso di un incontro tenutosi a luglio 2013 in un hotel di Palazzo San Gervasio, 1500 euro a ettaro per seppellire fanghi industriali". All'incontro, continua il pentastellato "avrebbero partecipato una quarantina tra proprietari terrieri, coltivatori diretti e imprenditori agricoli dell'Alto Bradano. Se confermati, si tratterebbe di episodi gravissimi che attesterebbero come la Basilicata abbia sempre rappresentato, seconda forse solo alla 'terra dei fuochi' campana, una delle mete preferite dei trafficanti di rifiuti pericolosi".
"In questa (interminabile) fase di riorganizzazione dell'agenzia regionale di monitoraggio e controllo ambientale Arpab – prosegue Perrino - è vitale tenere i riflettori accesi e puntati su tutte le attività industriali che presentano evidenti criticità per quanto attiene la tutela del territorio, della sicurezza sanitaria dei cittadini e della salute pubblica".
"Il M5s Basilicata – conclude Perrino - continuerà a seguire attentamente la vicenda e non mancherà di attivare tutti gli strumenti a disposizione per prevenire e contrastare i 'trafficanti di morte', oltre che sostenere la Magistratura nella repressione di simili condotte criminali che, purtroppo, appaiono essere tutt'altro che episodiche nella nostra regione".