Premio al restauro Murgia Timone, critici i Verdi di Matera

Per Montemurro non c’è riabilitazione per un restauro che ha inferto ferite al territorio

martedì 22 marzo 2022 16.16
Il consigliere comunale Mario Montemurro, a nome dei verdi di Matera, esprime il proprio disappunto alla notizia del riconoscimento riservato al restauro di Murgia Timone nell'ambito del premio internazionale di restauro architettonico "Domus restauro e conservazione Fassa Bortolo". Nel comunicato i Verdi ribadiscono la propria posizione sulla vicenda. Di seguito il comunicato integrale della compagine politica.


"Europa Verde – Verdi Matera respinge ogni tentativo di riabilitazione diretta o indiretta dei lavori eseguiti a Murgia Timone relativi ai progetti "Preistoria" e "Civiltà Rupestre". Se non ci fosse tanta sofferenza intorno alla questione, la notizia susciterebbe ilarità. E invece è prevalso il rammarico nell'apprendere che il Progetto "Parco della Storia dell'Uomo" nel Parco della Murgia Materana sia stato "segnalato", per meriti che non riusciamo ad immaginare, all'interno di un premio internazionale di restauro architettonico che porta il nome di "Domus restauro e conservazione Fassa Bortolo". Fermo restando che ognuno è libero di premiare chiunque per le ragioni che ritiene opportune, anche Europa Verde vuole cogliere l'occasione per "segnalare" che il Progetto realizzato sotto l'egida di Invitalia è stato giudicato negativamente – e nettamente - dall'intera Città di Matera che, attraverso il voto unanime del Consiglio Comunale, non solo ha ritenuto a maggio 2021 di costituire una commissione consiliare speciale "Lavori altopiano Murgia Timone" con il compito di svolgere una ricognizione sui lavori eseguiti ma, solo un mese fa, ne ha recepito la relazione ed ha approvato un ordine del giorno impegnando, lo ricordiamo, Sindaco e Giunta a:

1. Recepire i contenuti della relazione redatta dalla commissione speciale "Murgia Timone" di cui questo Consiglio ha preso atto;
2. Ad accertare le difformità di alcune lavorazioni emerse durante le audizioni, e riportate in relazione, che sembrerebbero essere state eseguite in contrasto con il regime vincolistico dell'area in esame;
3. Nell'ipotesi in cui siano confermate le circostanze di cui al precedente punto, a porre in essere, ove possibile e sempre nel rispetto dell'origine antropica e naturalistica dei luoghi, qualsiasi iniziativa volta al ripristino dello stato dei luoghi alle condizioni originarie;
4. Ove, per circostanze connesse alla irreversibilità delle lavorazioni eseguite, non fosse possibile il ripristino, ad adottare in occasione di azioni di manutenzione e conservazione, gli interventi di salvaguardia in conformità alle norme di tutela vigenti;
5. Ove ricorrano i presupposti, a promuovere azioni volte al risarcimento del danno al paesaggio, all'ambiente ed al patrimonio storico subito dalla comunità.

I lavori della Commissione, attraverso le audizioni di associazioni di cittadini da Legambiente a Codice 21, degli ex Sindaci Acito e De Ruggieri, dell'arch. Rota, estensore dello strumento di tutela, il Piano del Parco, (insieme a Mario Tommaselli - compianta "anima del Parco") hanno valutato quei lavori come un oltraggio alla storia dei luoghi e alla cultura millenaria in essa custodita. La Commissione presieduta dal consigliere Doria ha udito anche l'Arch.Pier Luigi Cervellati - premiato non da Fassa Bortolo ma dall'accademia dei Lincei – il quale ha preso in prestito dal vocabolario la parola "scempio" per definire le opere che hanno modificato il vero bene comune della Città ossia quel paesaggio sapientemente costruito nel corso dei tempi da quelle genti che con esso hanno saputo vivere in armonia".