Pregiudicato 50enne materano in arresto per stalking
Vittima una donna con cui aveva avuto una relazione sentimentale
venerdì 27 aprile 2018
18.23
A Matera, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un pregiudicato cinquantenne del luogo per atti persecutori in danno di una donna, non accettando che la relazione sentimentale tra i due fosse finita. L'arresto è stato effettuato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip del Tribunale di Matera Dott.ssa Angela Rosa NETTIS, su richiesta del Pubblico Ministero Dott.ssa Annafranca VENTRICELLI, a seguito di indagini esperite dall'Ufficio Volanti e dalla Squadra Mobile della Questura.
L'uomo ha sottoposto la donna a continue e reiterate aggressioni fisiche nonché ripetute minacce, molestie e ingiurie, per costringerla a ritornare con lui, tanto da causarle un perdurante e grave stato di ansia e paura, ingenerandole fondato timore per la propria incolumità personale e costringendola ad alterare le sue condizioni di vita.
Ciò è quanto emerso dopo che la donna ha deciso, solo pochi giorni fa, di rivolgersi alla Polizia di Stato, visibilmente scossa e impaurita per gli ultimi episodi di violenza nei suoi confronti.
L'ultimo grave atto persecutorio risale a pochi giorni addietro, nel corso di una animata discussione avvenuta all'interno dell'abitacolo dell'autovettura dell'uomo. Innanzi al rifiuto della donna di riprendere la relazione, l'uomo l'ha aggredita fisicamente, l'ha minacciata di morte puntandole contro una pistola che teneva nascosta nel giubbotto. Poi ha premuto il grilletto ma, per fortuna, il colpo non è esploso. Come se non bastasse, subito dopo, l'uomo apriva lo sportello lato passeggero, spingendo la donna con violenza fuori dall'auto, facendola rovinare sull'asfalto.
In un'altra circostanza, avvenuta qualche mese addietro, l'uomo riusciva ad entrare nell'abitazione della donna e, anche in questo caso, ha utilizzato la pistola puntandola alla testa della sua ex, intimandole di ritornare con lui e minacciando di fare una strage, per poi togliersi la vita. Sul posto veniva raggiunto da alcuni suoi parenti che lo convincevano ad uscire dalla casa della donna. Giunto in strada, ha esploso un colpo d'arma da fuoco in aria.
Nel racconto della vittima emergono ulteriori episodi di violenza e di aggressione fisica tra cui uno, di particolare rilevanza, accaduto qualche anno addietro, in costanza di relazione tra i due, allorquando l'uomo, al culmine di una violenta lite, quando la donna si trovava ormai riversa a terra già sfinita dalle botte ricevute, le sferrava un calcio alla testa procurandole una grave lesione, con copiosa perdita ematica per la quale egli fu costretto a trasportarla in ospedale, minacciando durante il trasporto la vittima di non denunziare l'accaduto altrimenti l'avrebbe ammazzata.
A seguito dell'interruzione della relazione, l'uomo ha importunato ripetutamente la donna telefonandole continuamente, minacciandola, insultandola e pedinandola, per poi giungere all'episodio della minaccia con la pistola di qualche giorno addietro.
Ciò ha convinto la donna a rivolgersi alla Polizia di Stato. Così, dopo soli quattro giorni, è giunto il provvedimento restrittivo in carcere a carico dell'uomo. Durante l'arresto, i poliziotti hanno proceduto ad una perquisizione nel corso della quale è stata rinvenuta e sequestrata una pistola scacciacani detenuta dall'arrestato che, adesso, si trova ristretto nel Carcere di Matera.
L'uomo ha sottoposto la donna a continue e reiterate aggressioni fisiche nonché ripetute minacce, molestie e ingiurie, per costringerla a ritornare con lui, tanto da causarle un perdurante e grave stato di ansia e paura, ingenerandole fondato timore per la propria incolumità personale e costringendola ad alterare le sue condizioni di vita.
Ciò è quanto emerso dopo che la donna ha deciso, solo pochi giorni fa, di rivolgersi alla Polizia di Stato, visibilmente scossa e impaurita per gli ultimi episodi di violenza nei suoi confronti.
L'ultimo grave atto persecutorio risale a pochi giorni addietro, nel corso di una animata discussione avvenuta all'interno dell'abitacolo dell'autovettura dell'uomo. Innanzi al rifiuto della donna di riprendere la relazione, l'uomo l'ha aggredita fisicamente, l'ha minacciata di morte puntandole contro una pistola che teneva nascosta nel giubbotto. Poi ha premuto il grilletto ma, per fortuna, il colpo non è esploso. Come se non bastasse, subito dopo, l'uomo apriva lo sportello lato passeggero, spingendo la donna con violenza fuori dall'auto, facendola rovinare sull'asfalto.
In un'altra circostanza, avvenuta qualche mese addietro, l'uomo riusciva ad entrare nell'abitazione della donna e, anche in questo caso, ha utilizzato la pistola puntandola alla testa della sua ex, intimandole di ritornare con lui e minacciando di fare una strage, per poi togliersi la vita. Sul posto veniva raggiunto da alcuni suoi parenti che lo convincevano ad uscire dalla casa della donna. Giunto in strada, ha esploso un colpo d'arma da fuoco in aria.
Nel racconto della vittima emergono ulteriori episodi di violenza e di aggressione fisica tra cui uno, di particolare rilevanza, accaduto qualche anno addietro, in costanza di relazione tra i due, allorquando l'uomo, al culmine di una violenta lite, quando la donna si trovava ormai riversa a terra già sfinita dalle botte ricevute, le sferrava un calcio alla testa procurandole una grave lesione, con copiosa perdita ematica per la quale egli fu costretto a trasportarla in ospedale, minacciando durante il trasporto la vittima di non denunziare l'accaduto altrimenti l'avrebbe ammazzata.
A seguito dell'interruzione della relazione, l'uomo ha importunato ripetutamente la donna telefonandole continuamente, minacciandola, insultandola e pedinandola, per poi giungere all'episodio della minaccia con la pistola di qualche giorno addietro.
Ciò ha convinto la donna a rivolgersi alla Polizia di Stato. Così, dopo soli quattro giorni, è giunto il provvedimento restrittivo in carcere a carico dell'uomo. Durante l'arresto, i poliziotti hanno proceduto ad una perquisizione nel corso della quale è stata rinvenuta e sequestrata una pistola scacciacani detenuta dall'arrestato che, adesso, si trova ristretto nel Carcere di Matera.