Pedicini propone lo 'ius soli' dopo Matera 2019
Cittadinanza italiana al primo bambino nato da extracomunitari a Matera dopo la candidatura a Capitale della Cultura.
venerdì 24 ottobre 2014
14.44
Il consigliere comunale, Adriano Pedicini, invita il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, a trascrivere sul registro di stato civile la cittadinanza italiana al primo bambino nato da una coppia di extracomunitari a Matera dopo la candidatura a Capitale della Cultura.
Pedicini spiega quali sono le motivazioni che porterebbero a questo atto: "Sarebbe un atto simbolico di grande interesse edificato dal sindaco della capitale europea della cultura; perché è questo un gesto di cultura; perché ritengo che la privazione di questo riconoscimento sia la genesi di ogni diritto negato, il nodo centrale di ogni problema. Ragionare su nuovi modelli di cittadinanza è un dovere, un impegno ed una conquista di civiltà. Diventa indecifrabile comprendere che un bambino nato in Italia, che frequenti la nostra scuola, parli la nostra lingua ed assimili il nostro dialetto, non debba essere riconosciuto quale cittadino del nostro Paese".
Anche se non sarebbe legale tale atto, perché in Italia il diritto di cittadinanza riguardo gli extracomunitari non è basato sullo ius soli, Pedicini invita alla disubbidienza legislativa: "Tutto ciò avvierebbe senza dubbio delle dinamiche dai risvolti politici ed amministrativi non indifferenti, con orientamenti da parte della prefettura, che agisce come ente di vigilanza sullo stato civile per il controllo delle trascrizioni, una sorta di richiamo alle regole e quindi una esortazione alla cancellazione in tempi rapidi, ma son convinto più che mai, che i tempi siano maturi per una vaporosa e leggera disubbidienza legislativa atta a smuovere le pastoie di un diritto lento, non a passo con i tempi".
Ma a Pedicini non basta il suo invito formale rivolto al primo cittadino. Infatti il consigliere comunale di FI presenterà una proposta di delibera in consiglio comunale, nella quale si propone "il riconoscimento della cittadinanza ai bambini stranieri nati quest'anno a Matera. Un riconoscimento simbolico di grande valore per la nostra comunità all'insegna del maturo spirito di accoglienza e della parità dei diritti che la nostra comunità sa esprimere e conservare, valori posti alla base delle decisioni della commissione di candidatura".
Pedicini spiega quali sono le motivazioni che porterebbero a questo atto: "Sarebbe un atto simbolico di grande interesse edificato dal sindaco della capitale europea della cultura; perché è questo un gesto di cultura; perché ritengo che la privazione di questo riconoscimento sia la genesi di ogni diritto negato, il nodo centrale di ogni problema. Ragionare su nuovi modelli di cittadinanza è un dovere, un impegno ed una conquista di civiltà. Diventa indecifrabile comprendere che un bambino nato in Italia, che frequenti la nostra scuola, parli la nostra lingua ed assimili il nostro dialetto, non debba essere riconosciuto quale cittadino del nostro Paese".
Anche se non sarebbe legale tale atto, perché in Italia il diritto di cittadinanza riguardo gli extracomunitari non è basato sullo ius soli, Pedicini invita alla disubbidienza legislativa: "Tutto ciò avvierebbe senza dubbio delle dinamiche dai risvolti politici ed amministrativi non indifferenti, con orientamenti da parte della prefettura, che agisce come ente di vigilanza sullo stato civile per il controllo delle trascrizioni, una sorta di richiamo alle regole e quindi una esortazione alla cancellazione in tempi rapidi, ma son convinto più che mai, che i tempi siano maturi per una vaporosa e leggera disubbidienza legislativa atta a smuovere le pastoie di un diritto lento, non a passo con i tempi".
Ma a Pedicini non basta il suo invito formale rivolto al primo cittadino. Infatti il consigliere comunale di FI presenterà una proposta di delibera in consiglio comunale, nella quale si propone "il riconoscimento della cittadinanza ai bambini stranieri nati quest'anno a Matera. Un riconoscimento simbolico di grande valore per la nostra comunità all'insegna del maturo spirito di accoglienza e della parità dei diritti che la nostra comunità sa esprimere e conservare, valori posti alla base delle decisioni della commissione di candidatura".