Pd, critica al governo Bennardi
“Siamo di fronte ad un’Amministrazione che naviga a vista“
sabato 6 febbraio 2021
09.00
"A cento giorni ed oltre dall'insediamento al Comune di Matera della nuova Amministrazione, la città vive in uno stato sospeso , dove piccole macchinazioni e opportunistiche operazioni stanno facendo discutere la pubblica opinione".
Con queste parole incomincia il comunicato del circolo cittadino del Partito Democratico critico sull'operato dell'amministrazione targata Bennardi. Il comunicato poi continua:
"Non siamo e non saremo mai un Partito di guastatori, avendo nella nostra esperienza vissuto fasi di collaborazione, innovazione e ricerca delle scelte migliori per una città che ha traguardato uno dei più luminosi successi conquistando la consacrazione a Capitale Europea della Cultura.
Sono stati anni difficili e controversi, e alla luce anche di quanto sta succedendo a livello nazionale, abbiamo sempre preferito collaborazioni incisive, senza mai disperdere il valore di obiettivi di sviluppo della nostra comunità.
Per questo non ci occuperemo della cronaca spicciola, ormai sotto gli occhi di tutti, ma di un elemento di fondo che dovrebbe far riflettere la comunità materana. Siamo di fronte ad un'Amministrazione che naviga a vista, che non ha comunicazione con il corpo vivo della città, che non ha un'idea di futuro di Matera, che non ha ancora caratterizzato un piano strategico rivolto alla fase della post-pandemia, che non ha rapporti di alcuna utilità o evidenza con l'Amministrazione regionale che dal suo canto preferisce ignorare esigenze e domande di una città che è centrale nella vita della Regione. Silenzio e quiete utilizzati finora solo per quell'azione di completamento delle attività lasciate in essere dall'Amministrazione uscente.
Ci chiediamo: che fine hanno fatto i Cavalieri dell'impossibile, i cercatori dell'oro della onestà perduta, i portatori assoluti dell'innocenza e della rivoluzione morale.
La verità piuttosto è semplice e amara. I moralisti, portatori dell'integrità assoluta come messaggio totale sono prigionieri delle loro stesse tragiche debolezze. Hanno finito col distruggere la morale, quel costume che è fatto di intransigenza ma anche di misura, di intelligenza e di moderazione. Questa ci appare la lezione più importante e più urgente, attendendo che la città esca dal silenzio e ricominci a ragionare".
Con queste parole incomincia il comunicato del circolo cittadino del Partito Democratico critico sull'operato dell'amministrazione targata Bennardi. Il comunicato poi continua:
"Non siamo e non saremo mai un Partito di guastatori, avendo nella nostra esperienza vissuto fasi di collaborazione, innovazione e ricerca delle scelte migliori per una città che ha traguardato uno dei più luminosi successi conquistando la consacrazione a Capitale Europea della Cultura.
Sono stati anni difficili e controversi, e alla luce anche di quanto sta succedendo a livello nazionale, abbiamo sempre preferito collaborazioni incisive, senza mai disperdere il valore di obiettivi di sviluppo della nostra comunità.
Per questo non ci occuperemo della cronaca spicciola, ormai sotto gli occhi di tutti, ma di un elemento di fondo che dovrebbe far riflettere la comunità materana. Siamo di fronte ad un'Amministrazione che naviga a vista, che non ha comunicazione con il corpo vivo della città, che non ha un'idea di futuro di Matera, che non ha ancora caratterizzato un piano strategico rivolto alla fase della post-pandemia, che non ha rapporti di alcuna utilità o evidenza con l'Amministrazione regionale che dal suo canto preferisce ignorare esigenze e domande di una città che è centrale nella vita della Regione. Silenzio e quiete utilizzati finora solo per quell'azione di completamento delle attività lasciate in essere dall'Amministrazione uscente.
Ci chiediamo: che fine hanno fatto i Cavalieri dell'impossibile, i cercatori dell'oro della onestà perduta, i portatori assoluti dell'innocenza e della rivoluzione morale.
La verità piuttosto è semplice e amara. I moralisti, portatori dell'integrità assoluta come messaggio totale sono prigionieri delle loro stesse tragiche debolezze. Hanno finito col distruggere la morale, quel costume che è fatto di intransigenza ma anche di misura, di intelligenza e di moderazione. Questa ci appare la lezione più importante e più urgente, attendendo che la città esca dal silenzio e ricominci a ragionare".