Parco della Storia dell’uomo, pressing degli ecologisti
Legambiente: "Evitare danni irreversibili"
sabato 1 agosto 2020
"Invitiamo l'Amministrazione comunale, la Soprintendenza ai beni archeologici e paesaggistici, Invitalia, l'Ente Parco e la Regione Basilicata a voler convocare nei tempi più celeri un nuovo incontro per decidere assieme sul futuro del Parco che non può diventare un cantiere permanente, un luogo di sperpero di danaro pubblico e di danno all'ambiente, alla storia, alla geografia del nostro territorio". Questa la richiesta lanciata da Legambiente Matera.
L'associazione non intende stare con le mani in mano e vedere il progetto che riguarda Parco della Storia dell'uomo svilupparsi attraverso alcune azioni meritorie e altre che, invece, gli ambientalisti definiscono "distruttive" in maniera irreversibile per l'intero ecosistema dell'area murgiana che ospiterà il parco. Dello stesso avviso sono altre associazioni.
Lamentano una mancanza di attenzione da parte degli enti che sono interessati nel progetto, che non hanno coinvolto e puntualmente informato la comunità materana circa le azioni previste, nonostante il progetto esecutivo fosse pronto ed approvato fin dal marzo del 2019.
"Nel Parco saranno spesi oltre 2milioni e 600mila euro per fare alcune cose buone e moltissime cose cattive o addirittura pessime"- affermano da Legambiente, che denunciano alcune "sbavature", "prescrizioni rientrate", "sopralluoghi non documentati", "date problematiche" per ciò che riguarda le procedure di approvazione dei progetti. Criticità emerse già in un primo incontro interlocutorio tra le associazioni ambientaliste della città e l'amministrazione comunale, i progettisti, la società Invitalia e l'ente Parco.
Da qui l'invito di Legambiente rivolto all'amministrazione comunale a discutere dei progetti e a fermare i cantieri "al fine di evitare danni irreversibili".
L'associazione non intende stare con le mani in mano e vedere il progetto che riguarda Parco della Storia dell'uomo svilupparsi attraverso alcune azioni meritorie e altre che, invece, gli ambientalisti definiscono "distruttive" in maniera irreversibile per l'intero ecosistema dell'area murgiana che ospiterà il parco. Dello stesso avviso sono altre associazioni.
Lamentano una mancanza di attenzione da parte degli enti che sono interessati nel progetto, che non hanno coinvolto e puntualmente informato la comunità materana circa le azioni previste, nonostante il progetto esecutivo fosse pronto ed approvato fin dal marzo del 2019.
"Nel Parco saranno spesi oltre 2milioni e 600mila euro per fare alcune cose buone e moltissime cose cattive o addirittura pessime"- affermano da Legambiente, che denunciano alcune "sbavature", "prescrizioni rientrate", "sopralluoghi non documentati", "date problematiche" per ciò che riguarda le procedure di approvazione dei progetti. Criticità emerse già in un primo incontro interlocutorio tra le associazioni ambientaliste della città e l'amministrazione comunale, i progettisti, la società Invitalia e l'ente Parco.
Da qui l'invito di Legambiente rivolto all'amministrazione comunale a discutere dei progetti e a fermare i cantieri "al fine di evitare danni irreversibili".