Parco della Murgia materana, iniziate le catture di cinghiali
Installati undici chiusini per contrastare il fenomeno
lunedì 20 luglio 2020
Per contrastare il fenomeno dell'eccesso di popolazione del cinghiale, undici chiusini sono stati installati da alcuni giorni nel Parco regionale della Murgia materana. L'attività fa parte del programma regionale Ingreenpaf, finanziato dal dipartimento ambiente della Regione Basilicata.
L'Ente Parco della Murgia Materana ha scelto una modalità di cattura non cruenta dei cinghiali e ha attivato tutte le procedure per arrivare alla cattura massiva di animali vivi con l'ausilio di chiusini fatti realizzare in seguito ad apposita progettazione interna. Gli animali così prelevati saranno poi trasferite in aziende faunistico-venatorie.
Gli addetti dell'ente provvedono di sera ad innescare e armare i chiusini distribuendo internamente granaglie di vario genere, in particolare mais particolarmente gradito dagli ungulati, ed effettuano il controllo sulle catture nella prima mattinata dei giorni successivi provvedendo a comunicare al centro operativo insediato a Parco dei Monaci il numero e la tipologia degli animai catturati. Un'apposita ditta ha il compito del trasferimento degli animali catturati presso strutture di macellazione o aziende agricole faunistico venatorie.
Il sovrappopolamento degli ungulati è fuori controllo. Quindi le attività di cattura sono uno strumento per contenere la presenza di questi animali che provocano danni soprattutto all'agricoltura, poiché si alimentano nei campi coltivati, a secondo delle colture e delle produzioni stagionali.
L'Ente Parco della Murgia Materana ha scelto una modalità di cattura non cruenta dei cinghiali e ha attivato tutte le procedure per arrivare alla cattura massiva di animali vivi con l'ausilio di chiusini fatti realizzare in seguito ad apposita progettazione interna. Gli animali così prelevati saranno poi trasferite in aziende faunistico-venatorie.
Gli addetti dell'ente provvedono di sera ad innescare e armare i chiusini distribuendo internamente granaglie di vario genere, in particolare mais particolarmente gradito dagli ungulati, ed effettuano il controllo sulle catture nella prima mattinata dei giorni successivi provvedendo a comunicare al centro operativo insediato a Parco dei Monaci il numero e la tipologia degli animai catturati. Un'apposita ditta ha il compito del trasferimento degli animali catturati presso strutture di macellazione o aziende agricole faunistico venatorie.
Il sovrappopolamento degli ungulati è fuori controllo. Quindi le attività di cattura sono uno strumento per contenere la presenza di questi animali che provocano danni soprattutto all'agricoltura, poiché si alimentano nei campi coltivati, a secondo delle colture e delle produzioni stagionali.