Panorama d’Italia, anche Sgarbi ospite di Matera
Polemiche sull'organizzazione che lascia fuori tanta gente regolarmente iscritta
venerdì 19 giugno 2015
10.12
Anche Vittorio Sgarbi ospite dell'iniziativa "Panorama d'Italia", tour giunto per la quinta tappa a Matera. A Palazzo Lanfranchi il noto critico d'arte e personaggio televisivo ha intrattenuto il popolo materano leggendo la Divina Commedia, il Canto terzo del Paradiso, ed esponendo una sua interpretazione in merito al quadro "Lucania '61" di Carlo Levi. Uno spettacolo a cui, purtroppo, non tutti coloro che ne avevano fatto regolarmente richiesta hanno potuto assistere a causa della totale disorganizzazione dello staff.
Sgarbi ha condotto la serata insieme al direttore della rivista Panorama, Giorgio Mulè, lasciandosi andare negli interventi, come di consueto, a polemiche nei confronti di politici con alcune espressioni molto colorite.
Nel Canto terzo del Paradiso, Dante Alighieri rende protagonista uno dei personaggi molto dibattuti della Divina Commedia: Piccarda Donati. E' la prima donna che l'autore incontra in Paradiso ed è una delle anime beate che, pur essendo collocate in diversi settori a seconda della loro maggiore o minore vicinanza a Dio, non provano invidia e non aspirano altro al di fuori di ciò che hanno: "Piccarda – afferma Sgarbi – è il simbolo dell'amore disinteressato. Tutto è voluto da Dio ed è nella sua volontà, pertanto l'anima accetta di essere non vicinissima a Dio, all'inizio del Paradiso, ma ad una distanza al contempo privilegiata. Ed accetta tutto in quanto è volere di Dio".
Riguardo l'opera d'arte 'Lucania '61', il critico d'arte racconta la storia del quadro e le sue radici: "E' un pannello in una città antica, che esprime storia e cultura da tutti i pori. Il pittore torinese, Carlo Levi, rappresenta i Sassi come luogo di povertà e d'indigenza. Un'umanità degradata, ma allo stesso tempo che chiedeva di essere deportata dai Sassi. Dalle grotte al cemento delle case popolari". E inizia con la sua critica: "Sicuri che quella era l'unica soluzione? Questa non è speranza per Matera, è una storia che si ferma e non intravede un futuro di prospettiva. Infatti Matera ha avuto il suo riscatto tornando ed operando nei Sassi e, dunque, ricominciando dai luoghi da conservare, come le architetture de 'La Scaletta'". E continuando su questa scia, la città dei Sassi ha tutte le carte in regola per esprimere il suo potenziale dopo la nomina europea: "Matera è predestinata. Dopo il 2019 la città sarà la prima a riscattarsi nel meridione e sarà una città dove il turismo sarà costantemente galoppante".
Esiste però un'altra faccia dell'evento. A pesare negativamente sul bilancio, una totale disorganizzazione nell'accoglienza degli ospiti. Se tante sono state le persone che hanno assistito alla performance, altrettante sono quelle rimaste fuori pur avendo tutto il diritto di entrare essendosi registrate al sito, così come richiesto dall'organizzazione di Panorama d'Italia. Una situazione paradossale che ha rivelato tutti i limiti di una pessima gestione di accrediti e inviti.
Data la limitata disponibilità di posti a sedere, infatti, Panorama richiedeva una preventiva registrazione sul portale online dedicato. Questo, in seguito all'inserimento dei propri dati anagrafici, rilasciava un codice da presentare all'ingresso a verifica dell'avvenuta iscrizione all'evento. Fin qui sembrerebbe tutto regolare, salvo poi ritrovarsi una nutrita fila di persone alle porte del Palazzo Lanfranchi alle 21 in punto, orario d'inizio, e decidere di lasciar entrare chiunque, senza alcun controllo, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Così, coloro che sono arrivati alle 21:05, regolarmente muniti di codice di registrazione si sono visti negare l'ingresso causa capienza massima raggiunta, mentre persone con "inviti" e "posti riservati" non meglio identificati continuavano a entrare al proprio fianco. Una situazione che ha portato a diversi malumori e discussioni anche molto animate tra il personale e studenti universitari giunti appositamente da città limitrofe, turisti e materani.
Sgarbi ha condotto la serata insieme al direttore della rivista Panorama, Giorgio Mulè, lasciandosi andare negli interventi, come di consueto, a polemiche nei confronti di politici con alcune espressioni molto colorite.
Nel Canto terzo del Paradiso, Dante Alighieri rende protagonista uno dei personaggi molto dibattuti della Divina Commedia: Piccarda Donati. E' la prima donna che l'autore incontra in Paradiso ed è una delle anime beate che, pur essendo collocate in diversi settori a seconda della loro maggiore o minore vicinanza a Dio, non provano invidia e non aspirano altro al di fuori di ciò che hanno: "Piccarda – afferma Sgarbi – è il simbolo dell'amore disinteressato. Tutto è voluto da Dio ed è nella sua volontà, pertanto l'anima accetta di essere non vicinissima a Dio, all'inizio del Paradiso, ma ad una distanza al contempo privilegiata. Ed accetta tutto in quanto è volere di Dio".
Riguardo l'opera d'arte 'Lucania '61', il critico d'arte racconta la storia del quadro e le sue radici: "E' un pannello in una città antica, che esprime storia e cultura da tutti i pori. Il pittore torinese, Carlo Levi, rappresenta i Sassi come luogo di povertà e d'indigenza. Un'umanità degradata, ma allo stesso tempo che chiedeva di essere deportata dai Sassi. Dalle grotte al cemento delle case popolari". E inizia con la sua critica: "Sicuri che quella era l'unica soluzione? Questa non è speranza per Matera, è una storia che si ferma e non intravede un futuro di prospettiva. Infatti Matera ha avuto il suo riscatto tornando ed operando nei Sassi e, dunque, ricominciando dai luoghi da conservare, come le architetture de 'La Scaletta'". E continuando su questa scia, la città dei Sassi ha tutte le carte in regola per esprimere il suo potenziale dopo la nomina europea: "Matera è predestinata. Dopo il 2019 la città sarà la prima a riscattarsi nel meridione e sarà una città dove il turismo sarà costantemente galoppante".
Esiste però un'altra faccia dell'evento. A pesare negativamente sul bilancio, una totale disorganizzazione nell'accoglienza degli ospiti. Se tante sono state le persone che hanno assistito alla performance, altrettante sono quelle rimaste fuori pur avendo tutto il diritto di entrare essendosi registrate al sito, così come richiesto dall'organizzazione di Panorama d'Italia. Una situazione paradossale che ha rivelato tutti i limiti di una pessima gestione di accrediti e inviti.
Data la limitata disponibilità di posti a sedere, infatti, Panorama richiedeva una preventiva registrazione sul portale online dedicato. Questo, in seguito all'inserimento dei propri dati anagrafici, rilasciava un codice da presentare all'ingresso a verifica dell'avvenuta iscrizione all'evento. Fin qui sembrerebbe tutto regolare, salvo poi ritrovarsi una nutrita fila di persone alle porte del Palazzo Lanfranchi alle 21 in punto, orario d'inizio, e decidere di lasciar entrare chiunque, senza alcun controllo, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Così, coloro che sono arrivati alle 21:05, regolarmente muniti di codice di registrazione si sono visti negare l'ingresso causa capienza massima raggiunta, mentre persone con "inviti" e "posti riservati" non meglio identificati continuavano a entrare al proprio fianco. Una situazione che ha portato a diversi malumori e discussioni anche molto animate tra il personale e studenti universitari giunti appositamente da città limitrofe, turisti e materani.