Opposizione boccia l’azione politica della maggioranza

11 consiglieri di minoranza elencano i problemi irrisolti

martedì 4 gennaio 2022 16.00
In un comunicato i consiglieri comunali di opposizione (Nicola Casino, Pasquale Doria, Angelo Lapolla, Francesco Lisurici, Mario Morelli, Rocco Sassone, Cinzia Scarciolla, Marina Susi, Milena Tosti, Augusto Toto, Adriana Violetto) criticano l'azione di governo e bocciano l'operato dell'amministrazione comunale guidata da Domenico Bennardi. Di seguito le loro dichiarazioni.
--------

È unanime il giudizio negativo dell'opposizione, che, nella seduta del 29 dicembre, ha mostrato unità di intenti nell'esprimere, uscendo dall'aula, una bocciatura dell'azione politica di questa maggioranza. Nonostante le premesse, di solo un anno fa, di una amministrazione a trazione cinque stelle, con i cavalli di battaglia della trasparenza e del cambiamento, tanto determinanti per quel rinnovamento sostanziale della politica voluto dai cittadini, la realtà è molto lontana e diversa dalle attese.

Le recenti speranze di uno scatto di reni per effetto della nascita della nuova giunta, sono, al momento, deluse, in quanto non si intravede alcun cambiamento nel modus operandi di questa amministrazione che, finora, sta praticamente ripercorrendo il solco già tracciato, fatto di incertezze, analisi superficiali, scarsa progettualità e visione strategica. Si procede, prevalentemente, per atti dovuti, i quali, come alcuni di quelli approvati, con soli 17 voti, soglia minima per consentire l'approvazione degli atti, avrebbero richiesto ben altri approfondimenti. Questi ultimi sarebbero stati l'occasione per delineare la propria capacità gestionale e propulsiva mentre emerge, al contrario, l'assenza, da parte di questa amministrazione, di provvedimenti volti ad imprimere una direzione riconducibile al proprio operato. Fortunatamente numerosi atti sono derivanti da obblighi di legge, altrimenti, probabilmente, avremmo assistito al totale immobilismo, ad un blocco vero e proprio dell'attività amministrativa. Ricordiamo che le commissioni non vengono convocate dalla maggioranza da luglio scorso e quelle che ci sono state, a partire dalla nascita della nuova giunta, sono state convocate dall'opposizione. Inoltre, il tema della scadenza al 31/12 di numerosi contratti a termine del personale amministrativo, scadenza già da tempo nota, determinerà un ulteriore e grave blocco degli uffici: neanche su questo tema la maggioranza ha chiarito cosa intende fare e sembra subire gli eventi in modo ineluttabile.
La mancanza di informazioni, e quindi di trasparenza, necessarie alla stessa opposizione per portare quel contributo costruttivo nell'interesse della città, sono una costante, per approssimazione ed eccessiva semplificazione.

Ma andiamo nel dettaglio di alcuni provvedimenti:

Nella delibera sulla integrazione del piano biennale degli acquisti dei beni e servizi, troviamo:

1) Una serie di affidamenti per diversi milioni di euro per la Casa delle tecnologie emergenti (CTEM), destinati all'immobile cosiddetto "Hub di San Rocco", già sede di altre attività universitarie, che vengono, in tal modo, compresse e sacrificate invece di essere implementate. Stessa sorte per "l'incubatore di imprese" progettato sempre nella stessa sede, anch'esso ancora al palo, anzi caduto in un preoccupante oblio. San Rocco, quindi, sta diventando la sede della CTEM, nonostante solo alcuni mesi fa si riteneva che le attività di laboratorio potessero essere svolte "esclusivamente" in una sede di nuova costruzione, tant'è che, per tale ragione, è stata votata una variante urbanistica, nella precedente amministrazione, per la costruzione della nuova sede a piazza degli Olmi. Che senso ha avere due sedi, se, come si può dedurre facilmente, si avranno due costi per utenze, due costi per impianti, due costi per sorveglianza, video sorveglianza, portierato, oltre che scarsa ottimizzazione per la dislocazione in due sedi distinte? Se è vero che nulla è cambiato, perché non si avvia la costruzione della nuova sede? Come mai, se è vero che molte attività si possono svolgere in una sede esistente, non si è proceduto alla riduzione dei volumi della nuova costruzione? Verrà comunque consumato suolo anche se si è dimostrato che si può utilizzare un immobile da recuperare?

2) la questione canile: siamo da anni in regime di proroga e non vi è traccia di alcuno stanziamento di fondi che possa consentire l'espletamento della gara, anche ai fini dell'adeguamento alle normative a tutela dei diritti degli animali. Di fatto il malcostume di non espletare le gare, continuando con le proroghe, caratterizza anche questa amministrazione che non ha previsto nulla neanche per l'espletamento delle gare degli impianti sportivi, anch'essi in regime di proroga e custodia. A ciò si aggiunge la totale assenza di qualsiasi analisi della questione del patrimonio, dai cui canoni si potrebbero reperire fondi da impiegare per nuovi servizi alla città oltre che per l'espletamento di nuovi bandi;

3) La polizia municipale è beneficiaria di piccole somme per l'acquisto di nuove divise, ma il tema della nuova sede, vero tallone d'Achille, è scomparso dall'ordine del giorno;

4) Revisione ordinaria delle partecipate, tra cui la Fondazione Matera-Basilicata 2019, ente che può giocare un ruolo fondamentale per il risveglio culturale ed economico post-COVID, ma su cui l'attuale amministrazione non ha effettuato nessuna vera riflessione, oscillando, alla cieca, tra la volontà di soppressione e la velleità di rilancio.

5) Infine, ciliegina sulla torta: nella seduta del 30 dicembre, si approvano altri debiti fuori bilancio, nell'ultimo giorno utile per l'approvazione, scongiurando così qualsiasi "rischio" di approfondimento. Anche nel contenzioso questa amministrazione non sta segnando alcun cambiamento di rotta, anzi: non ci sono analisi delle responsabilità, nè correttivi alla formazione di nuovi contenziosi, i cui effetti vengono scaricati sui cittadini, i quali pagheranno, tra gli altri debiti, anche quello, contratto durante quest'ultimo anno, per il diniego ad un accesso agli atti!

Cambi tutto per non cambiare niente: sembra questo motto, di memoria gattopardiana, il leitmotiv a cui ci troviamo ad assistere in modo trasversale ai più svariati argomenti, ove l'approccio remissivo alla burocrazia, diventa l'alibi alla propria inerzia.