Operazione antidroga, 12 arresti a Matera
I dettagli dell'operazione Nemea scattata il 6 luglio
martedì 11 luglio 2023
16.04
La Polizia di Stato di Matera nelle prime ore del 6 luglio scorso dava esecuzione a un provvedimento di Fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza nei confronti di 12 persone. L'attività di indagine è stata condotta dalla Squadra Mobile di Matera e ai 12 fermati, di età da 24 a 57 anni, tutti residenti a Matera, a vario titolo sono contestati i delitti di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze, traffico di stupefacenti e altro, ferma restando la presunzione d'innocenza fino a condanna definitiva.
Il reato associativo, aggravato dal numero dei partecipanti, sarebbe stato commesso fino al mese di giugno 2023 a Matera e in provincia. Tra gli indagati anche due donne, nei cui confronti sono stati ipotizzati i reati di riciclaggio e di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Nei confronti dei 12 fermati sono state eseguite altrettante perquisizioni personali, veicolari e domiciliari, che hanno consentito di acquisire ulteriori elementi di conferma al costrutto accusatorio. Nel corso dell'attività d'indagine, iniziata nel mese di settembre 2022, sono stati effettuati sequestri di stupefacente e arresti in flagranza.
Nello specifico, il quadro probatorio raccolto nel corso delle complesse investigazioni, ha consentito di accertare, a livello di gravità indiziaria, la sussistenza e operatività di un'associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo "cocaina" e "hashish". L'attività criminosa era svolta sul territorio della provincia di Matera e in particolare nella zona sud del capoluogo lucano, quartiere Agna, con continui e reiterati approvvigionamenti da narcotrafficanti romani e pugliesi, cessioni di droga in favore di clienti, assuntori e tossicodipendenti anche di altri centri della area materana.
Sulla base delle indagini svolte, da verificare in sede dibattimentale, l'associazione a delinquere, definita nei suoi aspetti strutturali, era costituita e diretta da un 57enne, già in passato arrestato e condannato per reati inerenti agli stupefacenti.
Nel provvedimento di Fermo viene inoltre delineato, a livello di gravità indiziaria, il ruolo di altri due indagati, parenti stretti del 57enne, che sarebbero suoi diretti collaboratori con compiti di recupero crediti, assistenza agli associati in carcere e trasmissione degli ordini del capo in caso di sua assenza. Altri fermati avrebbero un ruolo intermedio tra il capo e i singoli pusher con compiti inoltre di custodia e trasporto di ingenti quantità di stupefacenti mentre i restanti indagati sarebbero addetti allo spaccio in dettaglio. Al 57enne vengono altresì contestati i reati di estorsione aggravata, porto e detenzione illegale di arma comune da sparo, per avere in un'occasione minacciato con una pistola un suo sodale, reo di non avergli pagato il corrispettivo della cessione di circa 50 gr. di cocaina.
Nei pochi mesi in cui è stata svolta l'attività investigativa, è emerso, salve le necessarie successive verifiche, che l'associazione movimentava decine di chili di hashish, chili di cocaina e stava iniziando a inserirsi nell'attività di vendita al dettaglio di eroina su Matera. Emergevano inoltre i contatti con i rifornitori di alto livello del capo dell'organizzazione. Queste circostanze consentivano al sodalizio di trafficare significativi quantitativi di sostanze stupefacenti a un prezzo conveniente, attirando consumatori anche da altri centri della provincia materana.
Le indagini hanno poi messo in rilievo che i componenti del sodalizio utilizzavano schede telefoniche estere, in modo da eludere le intercettazioni. Nel corso dell'attività d'indagine sono stati effettuati tre arresti in flagranza di reato, oltre a svariati deferimenti in stato di libertà per il reato di cui all'art.73 del D.P.R. n.309/90 e contestazioni di violazioni amministrative inerenti agli stupefacenti. Sempre nel corso dell'attività investigativa, sono stati sequestrati 581,57 gr. di cocaina, 8,7 kg. di hashish, 23,49 gr. di eroina, 30 cartucce cal.7,65, oltre a denaro, bilancini di precisione e materiale per il taglio e il confezionamento della sostanza.
Nel corso delle perquisizioni svolte il 6 luglio scorso, sono stati sequestrati 50 mila euro in contanti, impacchettati in una busta sottovuoto, occultati all'interno dell'abitazione di una delle due donne fermate. In altre abitazioni si è proceduto al sequestro di bilancini di precisione, telefoni cellulari, materiale per il taglio e confezionamento della sostanza stupefacente.
A seguito dell'udienza di convalida, il Gip del Tribunale di Matera, pur convalidando il fermo, ha comunque poi disposto la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati ad eccezione delle due donne nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre il Gip di Castrovillari (altro luogo dove il decreto di fermo è stato eseguito) ha convalidato il fermo ed emesso ordinanza di custodia in carcere.
Il reato associativo, aggravato dal numero dei partecipanti, sarebbe stato commesso fino al mese di giugno 2023 a Matera e in provincia. Tra gli indagati anche due donne, nei cui confronti sono stati ipotizzati i reati di riciclaggio e di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Nei confronti dei 12 fermati sono state eseguite altrettante perquisizioni personali, veicolari e domiciliari, che hanno consentito di acquisire ulteriori elementi di conferma al costrutto accusatorio. Nel corso dell'attività d'indagine, iniziata nel mese di settembre 2022, sono stati effettuati sequestri di stupefacente e arresti in flagranza.
Nello specifico, il quadro probatorio raccolto nel corso delle complesse investigazioni, ha consentito di accertare, a livello di gravità indiziaria, la sussistenza e operatività di un'associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo "cocaina" e "hashish". L'attività criminosa era svolta sul territorio della provincia di Matera e in particolare nella zona sud del capoluogo lucano, quartiere Agna, con continui e reiterati approvvigionamenti da narcotrafficanti romani e pugliesi, cessioni di droga in favore di clienti, assuntori e tossicodipendenti anche di altri centri della area materana.
Sulla base delle indagini svolte, da verificare in sede dibattimentale, l'associazione a delinquere, definita nei suoi aspetti strutturali, era costituita e diretta da un 57enne, già in passato arrestato e condannato per reati inerenti agli stupefacenti.
Nel provvedimento di Fermo viene inoltre delineato, a livello di gravità indiziaria, il ruolo di altri due indagati, parenti stretti del 57enne, che sarebbero suoi diretti collaboratori con compiti di recupero crediti, assistenza agli associati in carcere e trasmissione degli ordini del capo in caso di sua assenza. Altri fermati avrebbero un ruolo intermedio tra il capo e i singoli pusher con compiti inoltre di custodia e trasporto di ingenti quantità di stupefacenti mentre i restanti indagati sarebbero addetti allo spaccio in dettaglio. Al 57enne vengono altresì contestati i reati di estorsione aggravata, porto e detenzione illegale di arma comune da sparo, per avere in un'occasione minacciato con una pistola un suo sodale, reo di non avergli pagato il corrispettivo della cessione di circa 50 gr. di cocaina.
Nei pochi mesi in cui è stata svolta l'attività investigativa, è emerso, salve le necessarie successive verifiche, che l'associazione movimentava decine di chili di hashish, chili di cocaina e stava iniziando a inserirsi nell'attività di vendita al dettaglio di eroina su Matera. Emergevano inoltre i contatti con i rifornitori di alto livello del capo dell'organizzazione. Queste circostanze consentivano al sodalizio di trafficare significativi quantitativi di sostanze stupefacenti a un prezzo conveniente, attirando consumatori anche da altri centri della provincia materana.
Le indagini hanno poi messo in rilievo che i componenti del sodalizio utilizzavano schede telefoniche estere, in modo da eludere le intercettazioni. Nel corso dell'attività d'indagine sono stati effettuati tre arresti in flagranza di reato, oltre a svariati deferimenti in stato di libertà per il reato di cui all'art.73 del D.P.R. n.309/90 e contestazioni di violazioni amministrative inerenti agli stupefacenti. Sempre nel corso dell'attività investigativa, sono stati sequestrati 581,57 gr. di cocaina, 8,7 kg. di hashish, 23,49 gr. di eroina, 30 cartucce cal.7,65, oltre a denaro, bilancini di precisione e materiale per il taglio e il confezionamento della sostanza.
Nel corso delle perquisizioni svolte il 6 luglio scorso, sono stati sequestrati 50 mila euro in contanti, impacchettati in una busta sottovuoto, occultati all'interno dell'abitazione di una delle due donne fermate. In altre abitazioni si è proceduto al sequestro di bilancini di precisione, telefoni cellulari, materiale per il taglio e confezionamento della sostanza stupefacente.
A seguito dell'udienza di convalida, il Gip del Tribunale di Matera, pur convalidando il fermo, ha comunque poi disposto la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati ad eccezione delle due donne nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre il Gip di Castrovillari (altro luogo dove il decreto di fermo è stato eseguito) ha convalidato il fermo ed emesso ordinanza di custodia in carcere.