"Occupiamo i Sassi"
La protesta dei commercianti contro l'amministrazione comunale
mercoledì 10 settembre 2014
18.07
Commercianti in rivolta contro la cattiva gestione dei Sassi portata avanti dall'amministrazione comunale. Si fa strada l'idea di una protesta da mettere in atto il fatidico 7 Ottobre, data della visita della commissione europea che decreterà la Capitale Europea della Cultura nel 2019: serrande abbassate in tutte le attività commerciali del centro storico e cartello affisso con su scritto #OccupySassi.
Lo spiacevole episodio accaduto lunedì mattina del sasso lanciato contro l'auto di un turista ha portato sotto i riflettori la difficile situazione di viabilità e parcheggi nei Sassi per i quali a nulla è servita l'ordinanza dello scorso 27 Agosto 2014.
"Ogni giorno assisto a scene tragicomiche – dichiara Antonio Lamacchia, proprietario di un'attività commerciale situata proprio a Porta Postergola, luogo del misfatto – turisti che litigano tra di loro o con i residenti del posto per poter posteggiare l'auto in quest'area, macchine sui marciapiedi o posizionate in modo da interdire l'ingresso e l'uscita, visitatori che lasciano i propri veicoli a ridosso dell'entrata del mio locale e la polizia municipale, da me chiamata più volte con insistenza, che appare del tutto impotente nel gestire la situazione poiché si tratta di uno spazio adibito a parcheggio ma non regolamentato come tale".
Porta Postergola, uno dei luoghi più suggestivi nel cuore degli antichi rioni, appare ogni giorno sovraccarico di auto. "L'amministrazione comunale dovrebbe fare indirizzo e controllo, non fare finta di gestire il turismo. Nel caos generale di direttive va a finire che il privato fa da padrone. Gli albergatori rilasciano innumerevoli pass ai propri ospiti garantendo loro la possibilità di accedere ai Sassi, in questo modo i turisti risultano avvantaggiati rispetto ai materani stessi che invece non possono entrarvi e privano i residenti di posti auto. Da ospitali stiamo diventando noi gli ospitati a causa di regole emanate senza alcun criterio e della mancanza di controlli".
Antonio Lamacchia denuncia, dunque, quella che sembra una gestione improvvisata e superficiale del centro storico. "Purtroppo non basta un'ordinanza che impedisce l'ingresso in determinati orari per risolvere il problema. È del tutto assente un sistema di gestione strutturato. Il funzionamento della Ztl e il contestuale servizio navetta sono insufficienti e poco chiari, i turisti sono allo sbaraglio, non vengono informati in alcun modo sulle modalità di mobilità e i centri di informazione autorizzati sono nascosti e difficilmente raggiungibili".
Il sentimento di rabbia e delusione verso un'amministrazione che è "colpevole dell'isolamento dei Sassi" è diffuso e condiviso da tutti gli esercenti della zona. Gli operatori sono i primi a credere nel valore del patrimonio artistico e culturale di Matera, al punto da investirvi tempo e soldi, ma si sentono impotenti di fronte a tanta scelleratezza.
"Proprio nella giornata di ieri abbiamo fatto un incontro per capire in che modo agire per risolvere il problema. La mia proposta è stata quella di 'occupare i Sassi', una provocazione forte ma probabilmente necessaria per far valere le nostre ragioni. L'idea è quella di chiudere tutte le attività commerciali il 7 Ottobre, giorno della visita della commissione europea, in modo da rendere il centro storico completamente abbandonato proprio come l'amministrazione vorrebbe che diventasse. Al grido di 'occupy Sassi" potremmo dimostrare l'importanza del servizio che offriamo e la necessità di metterci nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi".
"Noi siamo i primi a voler migliorare questo territorio ma gli amministratori dovrebbero stare con le orecchie tese per risolvere i nostri problemi non crearne sempre di nuovi – conclude Lamacchia – i Sassi sono di chi li vive quotidianamente, non di chi scrive relazioni".
Lo spiacevole episodio accaduto lunedì mattina del sasso lanciato contro l'auto di un turista ha portato sotto i riflettori la difficile situazione di viabilità e parcheggi nei Sassi per i quali a nulla è servita l'ordinanza dello scorso 27 Agosto 2014.
"Ogni giorno assisto a scene tragicomiche – dichiara Antonio Lamacchia, proprietario di un'attività commerciale situata proprio a Porta Postergola, luogo del misfatto – turisti che litigano tra di loro o con i residenti del posto per poter posteggiare l'auto in quest'area, macchine sui marciapiedi o posizionate in modo da interdire l'ingresso e l'uscita, visitatori che lasciano i propri veicoli a ridosso dell'entrata del mio locale e la polizia municipale, da me chiamata più volte con insistenza, che appare del tutto impotente nel gestire la situazione poiché si tratta di uno spazio adibito a parcheggio ma non regolamentato come tale".
Porta Postergola, uno dei luoghi più suggestivi nel cuore degli antichi rioni, appare ogni giorno sovraccarico di auto. "L'amministrazione comunale dovrebbe fare indirizzo e controllo, non fare finta di gestire il turismo. Nel caos generale di direttive va a finire che il privato fa da padrone. Gli albergatori rilasciano innumerevoli pass ai propri ospiti garantendo loro la possibilità di accedere ai Sassi, in questo modo i turisti risultano avvantaggiati rispetto ai materani stessi che invece non possono entrarvi e privano i residenti di posti auto. Da ospitali stiamo diventando noi gli ospitati a causa di regole emanate senza alcun criterio e della mancanza di controlli".
Antonio Lamacchia denuncia, dunque, quella che sembra una gestione improvvisata e superficiale del centro storico. "Purtroppo non basta un'ordinanza che impedisce l'ingresso in determinati orari per risolvere il problema. È del tutto assente un sistema di gestione strutturato. Il funzionamento della Ztl e il contestuale servizio navetta sono insufficienti e poco chiari, i turisti sono allo sbaraglio, non vengono informati in alcun modo sulle modalità di mobilità e i centri di informazione autorizzati sono nascosti e difficilmente raggiungibili".
Il sentimento di rabbia e delusione verso un'amministrazione che è "colpevole dell'isolamento dei Sassi" è diffuso e condiviso da tutti gli esercenti della zona. Gli operatori sono i primi a credere nel valore del patrimonio artistico e culturale di Matera, al punto da investirvi tempo e soldi, ma si sentono impotenti di fronte a tanta scelleratezza.
"Proprio nella giornata di ieri abbiamo fatto un incontro per capire in che modo agire per risolvere il problema. La mia proposta è stata quella di 'occupare i Sassi', una provocazione forte ma probabilmente necessaria per far valere le nostre ragioni. L'idea è quella di chiudere tutte le attività commerciali il 7 Ottobre, giorno della visita della commissione europea, in modo da rendere il centro storico completamente abbandonato proprio come l'amministrazione vorrebbe che diventasse. Al grido di 'occupy Sassi" potremmo dimostrare l'importanza del servizio che offriamo e la necessità di metterci nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi".
"Noi siamo i primi a voler migliorare questo territorio ma gli amministratori dovrebbero stare con le orecchie tese per risolvere i nostri problemi non crearne sempre di nuovi – conclude Lamacchia – i Sassi sono di chi li vive quotidianamente, non di chi scrive relazioni".