Non sporcate Matera 2019 con il petrolio

In consiglio comunale approvata la petizione del Meetup 5 Stelle

martedì 10 marzo 2015 8.52
A cura di Marco Delli Noci
E' stato approvato, dopo un consiglio comunale molto acceso e dibattuto, l'ordine del giorno contente la petizione - sottoscritta da 272 materani - promossa dal Meetup 5 Stelle di Matera. Un risultato sorprendente alla luce della bocciatura netta riguardo l'impugnazione dello Sblocca Italia di pochi mesi fa; per la prima volta l'assise consiliare materana si schiera, di fatto, contro le estrazioni petrolifere.

Nello specifico, l'ordine del giorno delibera l'inserimento, nell'ambito del dossier e dello statuto della Fondazione 'Matera-Basilicata2019', del "divieto tassativo alla fondazione stessa di sollecitare, raccogliere finanziamenti e sponsorizzazioni provenienti – direttamente o indirettamente e sotto qualsiasi forma (incluse le donazioni) – da persone, soggetti privati, ditte o società che svolgono le attività (o aventi nel proprio oggetto sociale le attività) di "prospezione, ricerca, ovvero estrazione e distribuzione di idrocarburi; incenerimento (o termovalorizzazione, comunque denominata) dei rifiuti, inclusi i casi nei quali gli impianti di incenerimento siano collocati all'interno di cementifici". L'indirizzo, poi, continua con un altro divieto "di associare sotto qualsiasi modalità il logo 'Matera2019' o 'Matera-Basilcata2019' con i loghi o i marchi delle ditte, persone, soggetti privati che svolgono le attività suindicate".

Come da consuetudine, il consiglio non ha deliberato facilmente: molti consiglieri hanno preso la parola fermentando la discussione attorno al tema. Si parte da Paolo Manicone, consigliere di area democratica, che spiega: "Tutte le capitali europee della cultura hanno messo in pratica il loro programma senza vivere di profitti dalle estrazioni. Anche noi potremmo discostarci dagli idrocarburi, scegliendo una strada alternativa". E conclude lapidario: "Quello che hanno sottoscritto i cittadini deve essere preso in considerazione e approvato". Segue a ruota Angelo Cotugno, altro consigliere dissidente del partito democratico: "E' opportuno inserire all'interno dello statuto un'indicazione politica, come la nostra posizione. Noi dobbiamo seguire un modello di sviluppo alternativo, diverso da quello che abbiamo seguito sino ad adesso. Per questo motivo sono favorevole alla mozione".

Ma i contrari alla mozione sono sulle barricate, primo tra tutti il consigliere Donato Paterino: "Ben venga la provocazione e il principio etico, ma bisogna essere realisti". Ed entra nel merito: "Non possiamo non usufruire delle sponsorizzazioni di qualsiasi tipo, al di la della questione ambientale", piuttosto "è una questione di diritto: dobbiamo individuare le società, le ditte ed i soggetti che sono stati condannati ed escluderli da sponsorizzazioni. E' necessario agire sul filo concreto della legalità e circoscrivere i casi". Mentre per il consigliere forzista, Adriano Pedicini, è una questione strumentale: "Siamo coscienti della questione ambientale, ma questa questione non ci tocca ed è strumento di propaganda dei 5 Stelle".

Nel corso della discussione rovente, il consigliere democratico, Carmine Alba, chiede la sospensione della seduta per esaminare meglio il testo ed introdurre delle integrazioni, come richiesto da Paterino: "divieto assoluto di accettare finanziamenti e sponsorizzazioni da imprese, società e persone che abbiano violato convenzioni internazionali e abbiano subito condanne passate in giudicato". Richiesta accolta e a seguire emendamento posto alla votazione del consiglio. L'esito è negativo: 13 contrari, 12 favorevoli e 1 astenuto. Successivamente si passa alla votazione dell'ordine del giorno originario, con un'approvazione sorprendente dopo le interminabili discussioni: 17 favorevoli ed 8 astenuti.